E' morto Silvio Berlusconi | la CRONACA di RAVENNA

E' morto Silvio Berlusconi

Era ricoverato al San Raffaele dal 9 giugno, dopo ripetute degenze nei mesi scorsi. LE REAZIONI

12 giugno 2023 - Notizia dell’ultima ora, l’ex presidente del Consiglio Silvio Berlusconi è morto all’età di 86 anni. Per qualche settimana è stato ricoverato al San Raffaele, poi dimesso il 30 marzo e poi ricoverato nuovamente nella giornata di mercoledì 5 aprile in terapia intensiva per problemi cardiovascolari. Dimesso il 19 maggio, il 9 giugno è stato nuovamente ricoverato.

Lo riporta Il Corriere della Sera. In mattinata, il fratello Paolo e i figli erano accorsi in ospedale, dove già si trovava Marta Fascina.

Le reazioni

“Il popolo della Coldiretti, i suoi soci, le famiglie coltivatrici, il suo gruppo dirigente salutano dolenti Silvio Berlusconi”. È quanto affermano il Presidente Ettore Prandini ed il Segretario Generale Vincenzo Gesmundo.  Il nostro è un omaggio che va oltre le appartenenze politiche, oltre gli schieramenti nel ricordo del segno profondo che Il Presidente Berlusconi ha lasciato sulla società italiana. Le impronte significative non si misurano con il metro dell’emozione politica o della parte, ma con quello durevole della storia e dei cambiamenti che alcuni, rari, personaggi, vi imprimono.  Silvio Berlusconi è stato un amico dell’agricoltura italiana guardando sempre a noi di Coldiretti, come a un tassello prezioso e da valorizzare per gli interessi del Paese.  Gliene saremo sempre grati. Tutto il nostro cordoglio alla sua famiglia, ai suoi cari, ai suoi amici.

 

"Il Popolo della Famiglia, nel giorno della morte di Silvio Berlusconi, rivolge un messaggio di condoglianze attraverso le parole del suo consigliere nazionale Mirko De Carli: “L’ultimo incontro pubblico sul palco delle elezioni regionali a Ravenna nel 2020 rimane uno scatto che porterò sempre nel cuore. Anche dopo aver lasciato la sua creatura politica, Forza Italia, sono sempre rimaste vive le battaglie più profonde figlie della discesa in campo: le tante liste costruite insieme, dal 2016 ad oggi, in tante città italiane come Forza Italia e Popolo della Famiglia ne sono la luminosa conferma. Ora è il momento del cordoglio e, come Popolo della Famiglia, ci uniamo alla famiglia e agli affetti più cari. Il momento che ricordiamo, come comunità politica, con più vigore oggi rimanda alla battaglia per salvare la vita di Eluana Englaro: unico Presidente del Consiglio che ebbe il coraggio di difendere la vita nel pieno delle sue funzioni di più alta carica governativa della Repubblica Italiana. Grazie per la tua vita Presidente”.

"Con Silvio Berlusconi - scrive Eugenio Fusignani, segretario provinciale del Pri - scompare non solo un protagonista degli ultimi 30anni di vita politica italiana ma si chiude una pagina emblematica della storia dell’Italia. 
Una personalità la sua difficile da etichettare: statista, politico, imprenditore, finanziere, comunicatore, dirigente calcistico, difficile trovare un ambito dove non si sia cimentato. 
Le sue contraddizioni erano e restano le contraddizioni di un popolo che credo non abbia eguali nella storia d’Europa. 
La sua discesa in campo alla vigilia delle elezioni politiche del 27 marzo 1994 determinò la nascita di un bipolarismo che ancora oggi resiste nonostante i cambi di impostazione e di leadership. 
Le sue ombre restano più forti delle sue luci e la morte non le fuga di certo: in ogni caso occorre riconoscere che grazie a lui si organizzò un polo di centrodestra che, a differenza dell’attuale, seppe mantenere una visione liberale ancorché spesso intrisa di un liberismo più utile alle sue cause in nome dei suoi molteplici interessi personali che al bene comune in nome dell’interesse generale. 
Resto orgoglioso di averlo avversato politicamente per tutto l’arco della sua lunga permanenza sulla scena politica italiana del dopo tangentopoli ad oggi, così come rivendico con orgoglio di aver contribuito a fare del PRI ravennate la punta di diamante dell’opposizione interna all’innaturale deriva innescata dal congresso di Bari del 2001.
 Tuttavia oggi non posso non riconoscere che senza Berlusconi, l’allora PDS avrebbe probabilmente stravinto non consentendo alla sinistra ex comunista di continuare in quel processo di crescita ai valori di una moderna socialdemocrazia europeista e atlantista, come voleva l’idea primigenia del PD. 
Non facendogli nessuno sconto sui guasti socio-politici che la sua visione ha prodotto, non posso non riconoscergli un grande merito politico: non aver mai consentito che il Centro destra, sotto la sua guida, ponesse in discussione la collocazione europeista ed Atlantica dell'Italia. 
E forse questa è stata la sua più forte peculiarità. 
A nome mio personale e dei repubblicani della provincia di Ravenna, le più sentite condoglianze alla famiglia e a Forza Italia".


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