Rivende farmaci rubati dal deposito, arrestato il magazziniere | la CRONACA di RAVENNA

Rivende farmaci rubati dal deposito, arrestato il magazziniere

Operazione dei Carabinieri, l'accusa: furto aggravato, ricettazione, esercizio abusivo della professione medica e cessione di sostanze stupefacenti

02 luglio 2024 - I Carabinieri hanno arrestato in flagranza un 35enne ravennate con l’accusa di furto aggravato, ricettazione, esercizio abusivo della professione medica e cessione di sostanze stupefacenti.
L’uomo, già gravato da un avviso orale e un provvedimento Daspo, magazziniere presso un deposito farmaceutico del ravennate, dall’inizio del 2024 si è reso protagonista, all’interno del luogo di lavoro, di comportamenti anomali che hanno insospettito i datori di lavoro i quali, anche in considerazione della particolarità dei farmaci stoccati nel deposito, si sono immediatamente rivolti agli investigatori del Comando provinciale.

Le indagini, con pedinamenti e l'uso di telecamere, hanno permesso di appurare numerosi episodi nei quali l’indagato ha sottratto prodotti di vario genere dal magazzino farmaceutico per rivenderli. 

La tipologia di prodotti sottratti ha determinato anche una differenziazione dei vari titoli di reato contestati: in riferimento al furto di prodotti di libera vendita si è individuato l’ipotesi di reato di furto aggravato, mentre per alcuni farmaci di particolare delicatezza (prodotti contenenti ormoni e simili) si è ipotizzato il reato di cessione di sostanze stupefacenti – perché determinati farmaci rientrano nella tabella ministeriale sulle sostanze stupefacenti – o di esercizio abusivo della professione medica, in relazione all’assenza di prescrizioni mediche per altri medicinali prima rubati e poi ceduti a terzi.

Durante le indagini sono anche emersi casi di furti di piccole somme di denaro all’interno dello spogliatoio del magazzino, alcune cessione di dosi di hashish nei confronti di cittadini ravennati da parte dell’arrestato, indagato anche per truffa perché avrebbe usufruito indebitamente, in più di 20 circostanze, dei cosiddetti buoni pasto forniti dal datore di lavoro.


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