ALLUVIONE/ «Il governo c'è», così il premier Giorgia Meloni in prefettura a Ravenna

21 maggio 2023 - In vista del Consiglio dei Ministri straordinario di martedì 23, dove si metteranno a punto diversi provvedimenti contro l'emergenza meteorologica, il premier Giorgia Meloni ha concluso oggi a Ravenna il sopralluogo alle aree alluvionate della Romagna.

Riunione in prefettura con il prefetto Castrese De Rosa, il presidente della Regione Stefano Bonaccini, i sindaci dei comuni interessati e tutte le forze preposte a prestare i soccorsi alla popolazione.

Si è parlato delle cose prioritarie immediate, dal ripristino dell'elettricità alla necessità di avere il maggior numero possibile di idrovore e pompe, dall'esentare aziende e cittadini dal pagamento delle imposte al fermare tutti gli adempimenti che le persone e le aziende non possono portare avanti.   Dopodiché, dice il premier, «bisogna lavorare sugli indennizzi e sulla ricostruzione, ma questo richiede una stima completa. Secondo me vanno anche semplificate le procedure».

«È difficile ancora fare una stima dei danni, ma sono ingenti", afferma il premier. «Ho parlato con il presidente Bonaccini, con i sindaci, con la Protezione civile per capire quali debbano essere le cose prioritarie». E assicura che "c'è un livello di collaborazione istituzionale molto prezioso in una situazione come questa. È stata una tragedia ma noi dalle crisi possiamo sempre rinascere forti, può essere anche un'occasione di mostrare quanto l'Italia sappia essere concreta».

«Il compito nostro - ribadisce - al netto del lavoro incredibile fatto da Protezione Civile e forze armate, è garantire risposte immediate. Abbiamo una Protezione civile straordinaria, al G7 la presidente del Fondo monetario internazionale davanti a una serie di leader ha detto l'Italia ha una delle Protezioni civili migliori del mondo se non la migliore del mondo».

A proposito delle risorse che saranno necessarie per la ricostruzione, afferma di aver sentito «sul Pnrr cose inesatte. Sono contenta che se ne parli, vuol dire che si è d'accordo sul fatto che si possa ridiscutere, ma penso che in questo caso si lavorerà su altri fondi». L'ipotesi è che il Consiglio dei ministri vari 30-40 milioni per gli interventi immediati per gli sfollati e stanzi 3 miliardi.

Galeazzo Bignami - viceministro alle Infrastrutture - sottolinea che «la scelta del presidente del consiglio di venire, appena rientrata da Giappone, in Emilia Romagna per comprendere direttamente i danni provocati dall’alluvione e le necessità della popolazione è il segno della massima attenzione del Governo.
Nel lungo e intenso giro che abbiamo svolto, il premier ha parlato con volontari, cittadini e imprenditori da cui ha colto la voglia e la determinazione con le quali vogliono ricostruire i territori colpiti. Voglia e determinazione che il Governo fa suoi, perché è essenziale per la ripresa del territorio che le istituzioni agiscano subito».

Il sindaco Michele de Pascale ringrazia il presidente Meloni «soprattutto per lo straordinario apporto che le forze dello Stato hanno dato a questa terra in questi venti giorni di inferno.
Abbiamo apprezzato anche la modalità sobria della sua visita ad alcuni dei luoghi colpiti, per poi confrontarci sull’operatività.

Il nostro territorio le chiede innanzitutto di fornirci ogni idrovora e ogni pompa a disposizione perché in questo momento stiamo continuando a combattere contro le acque che scendono e poi dovremo bonificare i ristagni.
Abbiamo bisogno da subito di mandare un messaggio chiaro ai cittadini su come verranno indennizzati con procedure celeri e trasparenti, per noi sono fondamentali sia la velocità che la legalità.

Oltre a questo non possiamo non considerare la storia di trasformazione di questo territorio. Qui la terra è naturalmente allagata e se nel passato uomini e donne braccianti l’hanno strappata alle acque e l’hanno trasformata in un luogo di lavoro e di dignità, noi dobbiamo essere all’altezza.

Dobbiamo quindi sì ricostruire, ma con un livello di sicurezza più elevato. Qualcuno ha paragonato questo evento a un terremoto, ecco seguendo questa linea a nessuno verrebbe in mente di ricostruire una casa crollata per un terremoto senza renderla più solida e resistente.
Allo stesso modo noi dobbiamo ricostruire fabbriche e case alluvionate ma dobbiamo anche saperle proteggere, rinforzando gli argini, creando le espansioni, gli invasi e potenziando le idrovore.
Il nostro Paese ci ha chiesto pochi mesi fa di realizzare uno dei due rigassificatori per fronteggiare l’emergenza energetica, il Comune di Ravenna e la Regione Emilia-Romagna in 120 giorni ne hanno autorizzato la realizzazione.
L’Italia aveva bisogno di noi e ci siamo stati, ora siamo noi ad avere bisogno e chiediamo al Paese di fare lo stesso nello stesso tempo».


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