Ancisi: «Rifiuti nei sottofondi degli stradelli alla ribalta nazionale» | la CRONACA di RAVENNA

Ancisi: «Rifiuti nei sottofondi degli stradelli alla ribalta nazionale»

La vicenda è finita al TG1. Per il consigliere di Lista per Ravenna è «materiale prezioso per la Procura della Repubblica»

12 aprile 2023 - «È diventato ieri un caso nazionale, col TG1 delle 8, la triste vicenda del rifiuti gettati a Marina di Ravenna e a Punta Marina Terme nel sottofondo dei nuovi stradelli di accesso alla spiaggia e di quelli retrostanti gli stabilimenti balneari, in nome del celebrato futuro Parco Marittimo del litorale ravennate», commenta Alvaro Ancisi capogruppo di Lista per Ravenna - Polo civico popolare in consiglio comunale ripercorrendo i servizi televisivi andati in onda nel TG3 e nel TG1.

Il primo servizio televisivo era stato prodotto dal TG3 Emilia-Romagna il 26 marzo, ripreso però e rafforzato col sopralluogo effettuato sul posto il 10 aprile, andato in onda alle 14 e alle 19.30, esploso ora sul TG1.

Per Ancisi è «materiale prezioso per la Procura della Repubblica di Ravenna, presso cui sono depositati gli esposti di Italia Nostra e di Lista per Ravenna. Dimostra, ad abundantiam, come questa caterva di rifiuti non sia affatto, come si sarebbe voluto, un affare tombato sotto il manto di pietrisco naturale posato in tutta corsa sugli stradelli, ma non ovunque!, prima dell’arrivo in massa dei turisti pasquali».

E aggiunge: «Non può finire così. Ci sarà un secondo tempo, che li riporterà allo scoperto, innanzitutto a scopo di giustizia, ma anche perché, finita la stagione turistica, siano ripigliati e portati in discarica nei modi di legge, sostituiti col materiale “pulito” imposto dal capitolato d’appalto dei lavori, lex specialis per il diritto italiano, se qualcuno, a Palazzo Merlato, non lo avesse ancora capito. Abbiamo numerosi e solidi elementi per cogliere, ragionevolmente, questi obiettivi.
Fidiamo di poterli condividere, adesso, con la trasparenza e l’operato dell’amministrazione comunale, in ogni sua declinazione e parte in causa. Ci fa sperare, al riguardo, il provvedimento con cui il servizio Strade ha affidato “il servizio di esecuzione prove di laboratorio su frantumato di macerie a favore di Istituto Giordano spa nell’ambito dei lavori di di riqualificazione accessibilità e aree retrostanti agli stabilimenti balneari del Comune di Ravenna Parco Marittimo - 1° stralcio (Marina di Ravenna-Punta Marina Terme)”.

Il 10 aprile scorso Ancisi ha diffidato l’Amministrazione «a far sì che queste prove conducano a dimostrare come non sia consentito che rifiuti inerti di questo genere siano stati utilizzati al posto del nobile e naturale “pietrisco spaccato inerte calcareo” di determinate pezzature, dettato dal capitolato dei lavori. Quando chiuderemo il cerchio (molto più vasto, assicuro), ne informeremo per primi i cittadini con una conferenza stampa».

«Per ora basti la meritoria iniziativa di RAI 3 Emilia-Romagna di cui riporto la trascrizione letterale delle parti vocali dei TG3 andati in onda alle 14.00 e alle 19.30 del 10 aprile, come ripresi dal TG1 il giorno dopo».

Annunciatrice: “Non è stato ancora risolto il problema dei rifiuti plastici nel cantiere del Parco Marittimo di Ravenna”.
Inviato del TG3: “Il 26 marzo avevamo filmato il fondo degli stradelli all’interno del cantiere del parco marittimo a Punta Marina. Plastiche e rifiuti spuntavano da quello che doveva essere materiale edilizio di recupero sbriciolato. Dal Comune di Ravenna avevano spiegato che si trattava di un errore sul materiale utilizzato.
Noi siamo andati a vedere altri punti dello stesso cantiere e abbiamo riscontrato lo stesso problema. È evidente che qui, anche qui; ci sono moltissimi rifiuti, come vediamo, mescolati al terreno. Dalla zona Colonia alla zona Terme corrugati, cavi, reticoli da cantiere. Il fondo stradale è composto da una percentuale di immondizia plastica parecchio alta.
La segnalazione era arrivata da Italia Nostra che aveva provato a fare analizzare il materiale del cantiere di Punta Marina”.
Associazione Italia Nostra: “Noi riteniamo che sia stato utilizzato lo stesso sottofondo pressoché ovunque nelle zone del parco Marittimo, ovvero in una riserva naturale dello Stato. Avevamo prelevato in due punti due campioni sia di quella più grossolana che di quella più fine. Li abbiamo conferiti a un laboratorio che avevamo prima preavvisato. Non si è capito bene per qualche motivo, ma purtroppo le analisi non potranno essere fornite al cliente che le ha richieste, ovvero al cittadino”.
Movimento Incontro: “Il fondo è più o meno lo stesso e ribadiamo che a nostro avviso non corrisponde al capitolato che si trova invece descritto nei documenti a nostra disposizione”. Inviato del TG3: “Anche i bagnini della zona sono preoccupati per quello che sta succedendo”.
Un gestore di stabilimento balneare: “È evidente, è un dato di fatto che vedi della plastica, del ferro e del materiale di riporto. Quindi il problema è questo”. Altro gestore di stabilimento balneare:“Abbiamo interpellato i Carabinieri della biodiversità di Punta Marina che in seguito all'esposto degli ambientalisti ci hanno spiegato che c'è un'indagine in corso”.


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