Ravenna in Comune: «Senza controlli, di lavoro si muore» | la CRONACA di RAVENNA

Ravenna in Comune: «Senza controlli, di lavoro si muore»

«Sosteniamo da tempo che i patti e i protocolli da soli non servono a niente. Siamo dunque a sollecitare quell’attività di prevenzione e di sanzione delle violazioni riscontrate indispensabile a controbilanciare l’avidità senza freni dei padroni»

14 settembre 2022 - Dopo l'infortunio sul lavoro avvenuto lo scorso 18 febbraio in cui ha perso la vita Antonio schiantatosi a terra assieme al cestello della piattaforma su cui si trovava per potare un pino, Ravenna in Comune richiama quanto riferiscono i giornali «di una perizia voluta dalla procura che ha portato al sequestro di quattro piattaforme elevabili oltre a quella da cui Antonio è precipitato essendosi rilevato "un gravissimo stato di usura dei mezzi"».

«Cambiano le cause intermedie ma a provocare morti e feriti su lavoro è sempre l’aspirazione a un profitto senza vincoli. Il Prefetto all’atto della sottoscrizione del patto per la prevenzione degli infortuni, la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro e la legalità, il 29 luglio scorso, da ben 42 fra enti e organizzazioni ha assicurato che si intende procedere a più controlli e rivitalizzare l’Osservatorio che Ravenna in Comune ottenne tre anni prima, il 18 giugno 2019 da un Consiglio Comunale senza voti contrari».

«Come Ravenna in Comune sosteniamo da tempo che i patti e i protocolli da soli non servono a niente. Siamo dunque a sollecitare quell’attività di prevenzione e di sanzione delle violazioni riscontrate indispensabile a controbilanciare l’avidità senza freni dei padroni. Imprese o cooperative, purtroppo, poco cambia, come la vicenda di Antonio insegna. Perché, per dirla con le parole del GIP, quanto accaduto "esprime precise e sistematiche linee di politica aziendale informate al massimo risparmio e con pregiudizio della sicurezza dei lavoratori"».

#RavennainComune #Ravenna #lavoro #infortuni

 


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