Mattarella: "I fascisti attaccarono le cooperative, perché erano il cuore del riscatto sociale" | la CRONACA di RAVENNA

Mattarella: "I fascisti attaccarono le cooperative, perché erano il cuore del riscatto sociale"

Il Capo dello Stato all'Alighieri. Gli interventi di Mazzotti, Colarizi, de Pascale e Bonaccini

28 luglio 2022 - Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella è stato l’atteso protagonista delle celebrazioni per il centenario dell’assalto squadrista alla Federazione delle Cooperative della provincia di Ravenna, per mano dei fascisti guidati da Italo Balbo.

Ecco le parole con cui è iniziato il suo intervento: «Qui, a Ravenna, oggi ricordiamo una pagina di violenza, di devastazione e di morte nel capitolo della nostra storia che ha portato alla perdita della libertà con l’avvio della stagione buia della dittatura fascista e dell’agonia dell’ordinamento monarchico-liberale». Dopo aver ricordato i gravi fatti avvenuti un secolo fa, Mattarella ha rivolto grande attenzione al mondo cooperativo.

«L’attacco alla Federazione delle Cooperative è un attacco al cuore del riscatto sociale – afferma – e all’ondata di democrazia di cui si erano fatti portavoce oltre 15 mila lavoratori. La cooperazione è stata vettore di democrazia e progresso sociale ed economico, credendo nella centralità del lavoro e della persona, valori fondanti che trovano poi la loro massima espressione della nostra Costituzione».

Il presidente della Repubblica ha poi evidenziato che la “storia è parte di noi” e che la “libertà di cui godiamo oggi è figlia delle storie sofferte di generazioni che hanno lottato con impegno per conquistarla”. «La democrazia – prosegue Mattarella – è la conquista del popolo e a noi spetta il compito di diffonderla fra i più giovani. Ravenna, città a cui è stata conferita la medaglia d’oro, è esempio di una pagina indelebile della libertà, un esempio per le future generazioni».

La lunga cerimonia è iniziata con la proiezione del documentario “L’incendio alla libertà: l’assalto fascista alla cooperazione ravennate”. Poi, il primo saluto è stato quello del presidente di Legacoop Romagna Mario Mazzotti. «La presenza di Mattarella oggi – ricorda – è il riconoscimento del ruolo politico, economico e sociale della cooperazione. Sin dal lontano 1883, anno a cui risale la fondazione della prima cooperativa, sul territorio si sono sviluppate tante realtà cooperative che oggi operano in qualsiasi settore. Circa il 20% del Pil della provincia di Ravenna è prodotto da loro che danno lavoro a circa 20 mila persone».

Nel successivo intervento, Simona Colarizi, storica dell’Università La Sapienza di Roma, ha evidenziato come la celebre “Marcia su Roma” fu solo una tappa del percorso di violenza e terrorismo iniziato nel marzo 1919 con scontri fra interventisti e neutralisti.

Il sindaco de Pascale ha poi espresso la gratitudine di tutti i ravennati a Mattarella. «Indagare, ricordare e celebrare – afferma – sono ‘azioni’ fondamentali anche e soprattutto per le nuove generazioni, le prime che non potranno ricevere testimonianze dirette della guerra. Un’esperienza che non è paragonabile a nessun’altra forma di trasferimento della memoria».

Di democrazia ha parlato anche il presidente della Regione Emilia Romagna. «Di scontato e per sempre non c’è nulla – precisa Bonaccini –. Per questo bisogna lottare per difendere i valori della nostra Costituzione. Come commissario di governò non rallenterò la mia azione perché i diritti sono di tutti. Ciò che il fascismo provò a distruggere, rinacque e arrivò fino a noi».
r.b.

 


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