Atterraggio alla Spreta, visita al palazzo incendiato dai fascisti, l'applauso dell'Alighieri: ecco il Mattarella ter | la CRONACA di RAVENNA

Atterraggio alla Spreta, visita al palazzo incendiato dai fascisti, l'applauso dell'Alighieri: ecco il Mattarella ter

Il Capo dello Stato per la terza volta in città in tre anni. Ha preso parte alle celebrazioni per il Centenario dell’assalto squadrista alla sede della Federazione delle Cooperative

28 luglio 2022 - Per la terza volta in tre anni Ravenna accoglie il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Dopo la commemorazione dei trent’anni della morte di Benigno Zaccagnini nel 2019 e l’apertura delle celebrazioni dantesche nel 2020, stamattina è tornato nell’ex capitale bizantina per ricordare quella che probabilmente è stata la pagina più drammatica della storia ravennate del Novecento, nell’ambito dell’evento: “Estate 1922: attentato fascista alla libertà. Centenario dell’assalto squadrista alla sede della Federazione delle Cooperative della Provincia di Ravenna”.

Sin dalla prima mattina, la città si è presentata diversa dal solito ai ravennati, per le numerose transenne comparse in ogni angolo del centro storico, in particolare nell’area compresa tra piazza del Popolo, piazza Garibaldi e Largo Firenze.

Impossibile poi non notare il grande dispiegamento di forze armate e le inevitabili modifiche al traffico, per garantire la massima sicurezza. In pratica, tutta la piazza del Popolo lato Prefettura è stato impegnato da auto delle forze dell’ordine così come il parcheggio di Largo Firenze. In aiuto sono intervenuti anche i volontari di numerose associazioni per dare informazioni o suggerire il percorso giusto ai ravennati e turisti più spaesati.

Molti di loro, infatti, si sono trovati a dover cambiare tragitto o anche a scendere dalla bici per continuare a piedi. Alcuni si sono assiepati nei paraggi del teatro per godersi la sfilata delle varie autorità e l’arrivo del presidente della Repubblica.

«Ho capito subito che era atteso qualcuno di importante – dice Livia Rossini di Ferrara, di passaggio a Ravenna per lavoro. Vengo di frequente in città e ho fatto un po’ più fatica a trovare il posto per l’auto. Non ricordavo il centenario dell’assalto fascista ed è stata l’occasione di leggere qualcosa per informarmi».

Dopo essere atterrato all’aeroporto di La Spreta, Sergio Mattarella è stato accompagnato al Palazzo della Provincia in piazza dei Caduti, l’area che un tempo ospitava uno dei Palazzi Rasponi divenuto sede della Federazione delle Cooperative, andato completamente distrutto nella notte tra il 27 e il 28 luglio 1922. Il suo ingresso al Teatro Alighieri, ‘scortato’ dal sindaco e presidente della Provincia di Ravenna Michele de Pascale e dal presidente della Regione Emilia Romagna Stefano Bonaccini, è avvenuto intorno alle 11.10.

Il pubblico si è alzato immediatamente in piedi per salutarlo, tributandogli un lunghissimo applauso. Poi è partita la registrazione dell’inno di Mameli eseguito dall’Orchestra giovanile Luigi Cherubini e dal Coro di Piacenza sotto la guida del maestro Riccardo Muti. Malgrado la cerimonia fosse rigorosamente su invito, il teatro era completamente pieno, in gran parte di lavoratori appartenenti al ricco e variegato mondo delle cooperative.

In prima fila, le autorità, fra cui oltre a sindaco e presidente di Regione, il prefetto Castrese De Rosa, l’assessore regionale a Infrastrutture e turismo Andrea Corsini, l’arcivescovo della Diocesi di Ravenna-Cervia Lorenzo Ghizzoni, il presidente dell'Abi e del Gruppo Cassa di Ravenna Antonio Patuelli, il presidente di Legacoop regionale Giovanni Monti e di Legacoop Romagna mario Mazzotti, il presidente della Federazione delle Cooperative di Ravenna, Lorenzo Cottignoli.
r.b.

Foto: Quirinale, Massigno Argnani


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