Politica
La Pigna: "Pronto Soccorso a rischio collasso"
Le carenze: spazi ristretti, poche attrezzature (barelle, materiali vari), personale sottorganico
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"A nulla, in questi numerosi anni, sono valse le segnalazioni di tanti ravennati e le rimostranze che anche il gruppo consiliare de La Pigna ha mosso nei confronti della direzione sanitaria di Ausl Romagna in diverse occasioni. Rimostranze puntualmente rimbalzate dalla stessa direzione sanitaria e dal sindaco di Ravenna (in quanto autorità sanitaria locale)".
Eppure le criticità sono da tempo "sotto gli occhi di tutti. A partire dagli spazi ristretti, passando per la carenza di attrezzature (barelle, materiali vari) sino ad arrivare alla carenza di personale".
In queste settimane - aggiunge la Verlicchi - forse causa le alte temperature, l’accesso dei codici rossi in Pronto Soccorso è aumentato a dismisura. "Negli ultimi giorni poi, si sono verificate situazioni a dir poco drammatiche con il Pronto Soccorso letteralmente invaso di pazienti in condizioni critiche e con solo 2 medici a disposizione. Ci viene anche segnalato che la mancanza di barelle ha costretto il personale sanitario a far accomodare i pazienti su supporti di fortuna".
"E non si può certo, come al solito, liquidare il problema addossando la responsabilità ai cosiddetti “accessi impropri”, ovvero i pazienti che si recano in Pronto soccorso per problematiche risolvibili con il proprio medico di base. Per questi casi, va detto, la soluzione sta nel rinforzare la medicina del territorio (Medico di Medicina Generale, assistenza infermieristica domiciliare, infermiere di famiglia) e nel potenziamento della Guardia Medica, oggi “declassata” ad uno scarica barile con il Pronto Soccorso".
Recentemente, il direttore di AUSL Romagna Tiziano Carradori, ha chiesto al Governo "aiuto per risolvere l’annosa questione della carenza di personale. Tuttavia, questa richiesta di aiuto si profila più come l’ennesimo specchietto per le allodole, dato che il Carradori ormai da decenni è ai vertici della sanità regionale (prima come direttore dell’allora USL Ravenna, poi come direttore generale della sanità in Regione e oggi come direttore generale di Ausl Romagna)".
Sta di fatto che oggi," il personale sanitario ad ogni turno viene sottoposto ad un forte stress fisico ed emotivo, condizione che rischia di abbassare la soglia della loro attenzione e non consente ai pazienti di ricevere le prestazioni sanitaria di cui necessitano in tempi accettabili.
Chiedo allora al dottor Carradori e al sindaco Michele de Pascale, quest’ultimo in qualità di Autorità Sanitaria locale e di Presidente della Conferenza Territoriale Sociale e Sanitaria della Romagna, se di fronte al pericolo di collasso del nostro Pronto Soccorso intendono voltarsi ancora dall’altra parte e buttare fumo negli occhi ai ravennati con roboanti annunci di interventi che, alla fine, si traducono in ben poca cosa.
Esprimiamo la nostra solidarietà al personale medico e paramedico del Pronto Soccorso di Ravenna che con spirito di sacrificio e abnegazione lavorano per attutire i disagi derivanti da anni di cattiva gestione".
© copyright la Cronaca di Ravenna
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