Draghi e gli ex alleati di Governo, volano gli stracci | la CRONACA di RAVENNA

Draghi e gli ex alleati di Governo, volano gli stracci

Ancarani contro il Pd, Margotti replica. I repubblicani e il fattore-energia

21 luglio 2022 - Volano gli stracci tra gli ormai ex alleati del governo Draghi. In una dichiarazione, il capogruppo di Forza Italia, Alberto Ancarani, afferma che "spiace che il presidente Draghi sia caduto nel tranello del Pd che ha preteso che non ci fosse un nuovo governo senza i 5 Stelle al solo fine di salvare il cosiddetto campo largo senza rendersi conto che esso era già divenuto un camposanto".

"Avremmo voluto - chiarisce Ancarani - proseguire l'esperienza con il presidente Draghi affinchè la legislatura avesse un termine ordinato. Purtroppo le mattate grilline e l'incomprensibile resistenza del Presidente Draghi a liberarsene hanno comportato questo esito. Che però, sia chiaro, non è il dramma che ci viene raccontato.

L'attuale parlamento non è più rappresentativo della volontà popolare in quanto il gruppo di maggioranza relativa è stato ormai abbandonato dall'elettorato nel paese ed è stato dilaniato dalla scissioni interne.Restituire dunque la parola agli elettori, gesto determinato dal Movimento 5 Stelle, e non certo dal centrodestra che ha solo preso atto dell'impossibilità di continuare a governare con compagni di strada non solo ideologicamente lontanissimi ma ormai inaffidabili anche per i principii minimi di convivenza".

"Piuttosto - insiste l'azzurro - andrebbe chiesto a de Pascale perchè non prenda atto di quanto dannosa sia la presenza del movimento 5 stelle nella sua maggioranza e nella sua giunta. Sui temi strategici come quello energetico l'unanimità del consiglio comunale è stata infranta solo da quella parte politica. La stessa che ha determinato la caduta del governo Draghi.

Per quale ragione, ora che la coalizione nazionale del Pd con i grillini è defunta egli deve continuare a infliggere alla città di Ravenna l'onta di essere governato da coloro che hanno portato a un simile esito?
In ogni caso Forza Italia è pronta ad affrontare le elezioni politiche nella coalizione di centrodestra, continuando a rappresentarne la componente più moderata, liberale, europeista e atlantista nell'auspicio che possa esserci, subito dopo le elezioni, un governo espressione diretta della volontà dei cittadini senza la supplenza della tecnocrazia che per troppo tempo è stata, in parte inevitabilmente, protagonista".

Il segretario comunale del Pd di Ravenna, Lorenzo Margotti è intervenuto in merito alle dichiarazioni di Alberto Ancarani,  capogruppo in consiglio comunale di Forza Italia, che ha parlato di “tranello del Pd in merito alla caduta del Governo Draghi”.

“È importante sottolineare - ha detto Margotti - come Forza Italia sia tra quei partiti che hanno affossato il Governo Draghi, non votandone la fiducia al Senato. Ci sono state, importanti divisioni interne, tanto che alcuni nomi eccellenti hanno lasciato il partito in dissenso dalla scelta compiuta.

Il Partito Democratico ha sempre sostenuto l’operato del Governo Draghi sin dalla sua costituzione e fino alla fiducia posta in votazione ieri. Il segretario nazionale Enrico Letta e i parlamentari del PD hanno provato in ogni modo a scongiurare questa situazione di instabilità e la caduta del governo.

Questo è un momento che richiede serietà, soprattutto verso l’Italia e gli italiani che vivono un periodo molto difficile da un punto di vista sociale ed economico determinato da diversi fattori legati all’aumento dei prezzi dell’energia, dall’inflazione e ovviamente anche agli aspetti di instabilità internazionale che tutti conosciamo. E’ in corso una guerra alle porte dell’Europa e sul fronte interno bisogna dare continuità all’attuazione del Pnrr.

Quella in cui ci troviamo non è la soluzione auspicata dal Pd, ma sin da ora ci stiamo preparando ad affrontare il breve periodo che ci separa dalle elezioni politiche. Lo faremo con serietà, proponendo la nostra agenda per il Paese attraverso le candidate e i candidati che andranno a rappresentare i cittadini nel prossimo Parlamento. Vogliamo scongiurare - conclude il segretario- il rischio che il prossimo Governo sia guidato da un centrodestra che mette in discussione l’appartenenza alla Nato, all’Unione Europea e che mette a rischio i finanziamenti derivanti dal Pnrr.”

“La soddisfazione per le parole di Draghi sull'energia, il rigassificatore e Ravenna, non attenuano la profonda preoccupazione sulle sorti dell’Italia. Infatti a stupire non è tanto la posizione del M5S quanto la decisione di Lega e soprattutto Forza Italia, di negare i voti al presidente del consiglio Mario Draghi. Una scelta di miopia politica che non solo indebolisce l’Italia nel contesto internazionale, ma ne ostacola la ripresa con un danno all'interesse nazionale che ci precipita in una tempesta perfetta le cui conseguenze ricadranno, purtroppo, sulle spalle già provate di famiglie e imprese.”

Così afferma Eugenio Fusignani, della Segreteria Nazionale del PRI quale Responsabile degli Enti Locali.  “Infatti appare chiaro che ieri – continua Fusignani- sia atata la cosiddetta destra di governo a scrivere la parola fine per il governo Draghi, come e stesse dimissioni da FI rassegnate da Gelmini e Brunetta esprimono con chiarezza. Per questo – prosegue l’esponente repubblicano- ritengo che il PRI se da un lato deve chiudere ogni idea di un confronto con questo centrodestra, dall’altro debba proseguire a lavorare per costruire quella “Alleanza per la Repubblica” insieme alle forze di ispirazione laica, democratica, liberale, europeista, cristiano-liberali e del socialismo riformista e, con esse, aprire un confronto serio anche con chi, rompendo con Conte, ha sostenuto la presidenza Draghi, unica risorsa possibile per  un governo in grado di tutelare il bene comune ed evitare un voto anticipato irresponsabile e che lascia aperti scenari preoccupanti.

Non è pensabile – conclude Fusignani- continuare a credere che le ragioni di un suicidio politico risiedano nel termovalorizzatore capitolino poiché le ragioni vere che porteranno l'Italia alle elezioni anticipato, è più facile trovarle nella convergenza di Conte e Salvini sulle posizioni più aspre verso la posizione italiana sulla guerra in Ucraina, nel giudizio su Putin e sul ruolo della Nato.” 

Molto apprezzata dal PRI l'affermazione di Draghi in Parlamento su rigassificatore e PNRR: "quando il presidente del Consiglio sottolinea che non è possibile volere la sicurezza energetica degli italiani e poi, allo stesso tempo, protestare contro queste infrastrutture, difende una linea di condotta coraggiosa e concreta che i repubblicani hanno sempre sostenuto" ricordano Nives Raccagni segretaria comunale PRI e Giannantonio Mingozzi della Direzione Nazionale PRI; "accelerare l'installazione dei rigassificatori a partire da Ravenna è un'altra testimonianza di impegno su nuove risorse energetiche, e per questo l'incentivo del presidente della Regione si unisce alla volontà del Comune e delle imprese ravennati unitamente al desiderio di non disperdere domani i fondi del PNRR destinati a Ravenna sulle infrastrutture in particolare".

“Ragioni che dimostrano ancora una volta - ad avviso di Raccagni e Mingozzi- come la conclusione della presidenza Draghi rappresenti una pagina nera della storia italiana, per le forze politiche che l'hanno provocata e per la chiusura in modo vergognoso di una legislatura che ci ha legato all'Europa ed al mondo con autorevolezza e spirito di servizio.”


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