Anna Maria Storace: “L’alta formazione, una ricchezza per il territorio” | la CRONACA di RAVENNA

Anna Maria Storace: “L’alta formazione, una ricchezza per il territorio”

Intervista alla direttrice dell’ISSM Verdi, l’attivissimo Istituto Superiore di Studi Musicali che oggi pomeriggio avvia con il Ravenna Festival il ciclo “Eclettica” al Polo delle Arti

22 giugno 2022 - L’Istituto Superiore di Studi Musicali “Giuseppe Verdi”, in collaborazione con il Ravenna Festival, inaugura oggi pomeriggio alle 19 un ciclo di concerti da camera nel Polo delle Arti di piazza Kennedy 7, la nuova sede che condivide con l’Accademia di Belle Arti. Come la stessa Accademia, l’ISSM Verdi sta per raggiungere un obiettivo agognato da molto tempo: la cosiddetta statizzazione, il trasferimento allo stato della proprietà e della gestione che, come dichiarato dal Ministero dell’Università e della Ricerca, “renderà sostenibile la formazione in aree territoriali nelle quali l'alta formazione artistica e musicale è stata storicamente sostenuta dagli enti locali”. Di fatto, il “Verdi” diventerà, come i Conservatori, un’istituzione provvista di tutte le garanzie e le opportunità offerte dal sistema statale.

Anna Maria Storace, che dal 2018 dirige l’ISSM Verdi dopo averne assunto negli anni precedenti la vice direzione, spiega: “Il passaggio è ormai stabilito, nel senso che le procedure di richiesta sono state completate e la valutazione dell’apposita commissione del Ministero è stata positiva. In questi mesi è stata definita la bozza di convenzione fra lo stato e l’ente locale, l’amministrazione comunale da cui siamo finora dipesi, che mantiene degli obblighi come quello di fornire le sedi. È proprio di questi giorni la conferma della bozza di convenzione che passerà alla firma entro la fine del mese di luglio, dopodiché ci saranno altre procedure da affrontare; la decorrenza, per tutte le istituzioni in via di statizzazione, sarà il 1° gennaio 2023”.

Il passaggio allo stato dovrebbe consentire un potenziamento dell’offerta formativa e culturale. Il “Verdi”, d’altra parte, è già molto attivo su vari fronti, tra i quali la collaborazione con il Ravenna Festival.Quelle come la nostra sono istituzioni di formazione, ma anche di produzione. La produzione, per legge, chiaramente deve avere sempre e comunque un carattere formativo. Analogamente a quanto prescritto per le università, ogni studente deve raggiungere per ogni anno accademico sessanta crediti, i CFA, crediti formativi artistici. Questo sistema di misurazione dell'impegno annuale prevede attività laboratoriali che danno origine a produzioni, le quali si affiancano agli studi regolari.
Noi, come istituzione ravennate, siamo riusciti a guadagnarci una credibilità nei confronti dell'attore principale di produzione musicale della città, che è il Ravenna Festival; questo perché ci siamo caratterizzati attraverso la realizzazione di lavori di teatro musicale contemporaneo, non solo operistico, con il coinvolgimento della scuola di composizione e di quella di canto. Impieghiamo in questa caratterizzazione parte delle nostre forze e delle nostre risorse didattiche e artistiche, grazie anche alle competenze dei nostri docenti interni. Per esempio, le prove di laurea dei compositori devono essere, almeno per i migliori, incentrate sulla composizione di un monodramma che poi potrà essere allestito: abbiamo quindi una nostra produzione di teatro musicale e anche di teatro danza, come è accaduto l'anno scorso
”.

Avete creato dei gruppi, all’interno dell’Istituto.
Sì, e ne siamo molto orgogliosi: c’è il Coro da camera 1685 al quale si è unito quest'anno il gruppo strumentale con lo stesso nome, risultato di un corso interno curricolare di musica antica, e l’Ensemble 20.21 di musica contemporanea. Abbiamo la fortuna di avere dei docenti di primo piano dal punto di vista professionale come, per fare solo qualche nome, Mauro Montalbetti, Antonio Greco e Paolo Ballanti, un componente storico di Accademia Bizantina. Le competenze artistiche dei docenti interni concorrono a una migliore qualità della didattica per i nostri studenti. Siamo anche sede, tra l’altro, di un Master di II livello di Canto e Teatro musicale del Novecento e contemporaneo tenuto da Alda Caiello, soprano di fama internazionale, e dal Master provengono i cantanti che terranno il ciclo di concerti all’avvio oggi pomeriggio, inserito tra i Concerti delle 7 del Festival”.

Nel primo concerto si ascolteranno musiche composte dal 1915 ai giorni nostri, di autori come Ottorino Respighi, Gian Carlo Menotti, Leonard Bernstein, Marco Di Bari e Matteo Franceschini. Come proseguirà il ciclo?
Sono in programma sei serate fino al 1° luglio, riunite sotto il titolo Eclettica, ciascuna con due cantanti allievi del Master di Alda Caiello e con Giovanni Guastini al pianoforte. Le musiche saranno di genere diverso, dal repertorio colto al folk al cabaret alla canzone d’autore, e ci sarà anche una prima esecuzione assoluta. Le interpreti, poi, saranno vestite da una casa di moda che si chiama appunto Eclettica, quindi ci sarà in più questo aspetto godibile”.

Quella con il Ravenna Festival fa parte di un’ampia serie di collaborazioni con altre realtà non soltanto cittadine, vero?
Sì, abbiamo per esempio costruito relazioni particolari con l'Orchestra Cherubini, di cui possiamo condividere la nuova sede di San Romualdo. Con la Cherubini abbiamo già realizzato delle attività: i nostri studenti hanno partecipato ad alcuni appuntamenti, anche con Riccardo Muti, e ad alcuni con l'Accademia di Imola. Queste sono relazioni virtuose, un riconoscimento per la nostra istituzione attraverso il livello dei nostri studenti.
Con l'Accademia di Belle Arti abbiamo un progetto collegato al processo di statizzazione: la formazione di una federazione che ci renderà molto particolari in ambito nazionale perché non si tratta di una cosa comune; federazioni del genere, infatti, esistono solo in pochissime altre città. Inoltre, con l’Accademia abbiamo in corso una collaborazione sulla musica per le immagini. Per il momento, abbiamo realizzato sonorizzazioni di piccoli video del loro corso di animazione digitale.
Per restare in ambito di musica per le immagini, a novembre saremo al Ravenna Nightmare Film Fest in occasione dei cento anni del Nosferatu di Friedrich Wilhelm Murnau, con le nuove musiche realizzate per il film nell’ambito del corso di Composizione per la musica applicata alle immagini e Sound design tenuto da Paolo Marzocchi.
C’è poi in programma la collaborazione con Unibo, con il Campus di Ravenna, per un progetto già avviato ma subito interrotto a causa della pandemia; e, tra le altre attività, una rassegna d’organo a San Vitale da realizzare con il Conservatorio Maderna di Cesena e il Frescobaldi di Ferrara. Nuovi progetti, di cui è prematuro parlare, sono in avvio
”.

Un’attività intensissima, sempre a favore degli studenti, che non è frequente in ambito nazionale e rende speciale la formazione musicale a Ravenna.
Aggiungerei che la nostra provincia è tra le pochissime che annoverano tre tipologie di istituzioni Afam, cioè di alta formazione artistica, musicale e coreutica, perché a Ravenna fa riferimento, oltre all’Accademia di Belle Arti e all’ISSM Verdi, anche l’ISIA-Istituto Superiore per le Industrie Artistiche di Faenza. È qualcosa che ci mette in evidenza. Coinvolgendo anche il Campus, il progetto è di mettere in relazione tutti gli studenti universitari dell'alta formazione, che sono una ricchezza per il territorio”.
Patrizia Luppi



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