Un libro per te
Emily Dickinson e i suoi giardini
Il libro racconta una delle figure letterarie americane più celebri attraverso la sua passione per le piante
20 aprile 2022 - In primavera torna per tutti il desiderio di immergersi o almeno vedere la natura che si rinnova. Questo libro capita proprio ad hoc perché è un compendio di esperienze vissute per anni dalla poetessa Emily Dickinson che, pur avendo limitato drasticamente il rapporto con il mondo, trascorreva le sue giornate dedicandosi alla cura del suo giardino, seguendone i cambiamenti anche di stagione in stagione.
Emily Dickinson era un’attenta osservatrice del mondo naturale. Aveva anche un piccolo giardino d’inverno e, cosa che non tutti sanno, amava condividere le gioie dei fiori che raccoglieva inviandone agli amici, inserendo fiori pressati in buste spesso uniti a poesie.
Marta McDowell scandaglia la profonda passione che la poetessa nutrì per le piante e il modo in cui ispirarono e caratterizzarono le sue opere. Seguendo lo scorrere di un anno nel giardino, il libro rivela particolari poco conosciuti della sua vita e ci aiuta a capire meglio la sua anima.
Giardiniera emerita presso l’Emily Dickinson Museum, in questo volume Marta McDowell alterna i testi con poesie e brani tratti dalle lettere di Emily Dickinson, affiancando vecchie e nuove fotografie a illustrazioni botaniche per inquadrare da una prospettiva inedita una delle figure letterarie americane più celebri ed enigmatiche.
Ma Emily non era solo poetessa o “giardiniera”, lei aveva studiato botanica all’Amherst Academy: “Studiò molti fiori belli e delicati all’aria aperta e praticò la botanica sia di persona che in poesia”.
Così descrisse la parte scientifica: “Strappo un fiore dal bosco/Un mostro con una lente/conta gli stami in un istante/ e lo inserisci in una classe”.
Alternava momenti di studio a quelli che le suggerivano versi: “Se si sta in silenzio sotto un pino ad aspettare il vento, gli aghi-le foglie leggere-bisbigliano. Sussurrano”.
Dei fiori raccontava le origini, le provenienze da paesi lontani, e, in fondo al volume troviamo circa trenta pagine dedicate alla descrizione delle piante e dei fiori da lei coltivati nel suo giardino. Tra i tanti fiori aveva delle debolezze, una di queste era la rosa. Marta McDowell riporta alcuni esemplari da Emily preferiti: la Rosa di Damasco, La Multiflora, la rosa Rugosa(rosa riccio) spinosa come l’animale citato, la rosa Gallica, per citarne solo alcune.
“Nel giardino la nota dominante all’inizio dell’estate è quella delle rose - ricorda Emily -. Le rampicanti fioriscono sulle due pergole e sopra un gazebo, mentre grandi rami arcuati di antiche rose arbustive si allungano sul vialetto: c’è la piccola rosa Grenville con i suoi grappoli di boccioli - ogni stelo un minuscolo bouquet completo di per sé - che la nonna aveva portato da Monson quando nel 1828, novella sposa, venne ad Amherst”.
Ogni pianta, ogni fiore, si ricollega a momenti della vita di Emily e della sua famiglia. Nel 1965 l’Amherst College ha acquistato la casa Dickinson ora diventata l’Emily Dickinson Museum, oggetto continuo di studi da parte di studenti o semplicemente da appassionati di poesia nell’intento di scoprire i luoghi e i momenti che hanno ispirato le poesie della Dickinson.
Anna De Lutiis
Emily Dickinson e i suoi giardini
Le piante e i luoghi che hanno ispirato l'iconica poetessa
Autrice Marta McDowell, New Jersey, pubblicato in Italia da L’ippocampo
Traduzione in italiano di Claudia Valeria Letizia, poesie tradotte da Silvia Bre
fotodi copertina: Il giardino di Emily Dickinson (http://www.nybg.org)
© copyright la Cronaca di Ravenna
Emily Dickinson era un’attenta osservatrice del mondo naturale. Aveva anche un piccolo giardino d’inverno e, cosa che non tutti sanno, amava condividere le gioie dei fiori che raccoglieva inviandone agli amici, inserendo fiori pressati in buste spesso uniti a poesie.
Marta McDowell scandaglia la profonda passione che la poetessa nutrì per le piante e il modo in cui ispirarono e caratterizzarono le sue opere. Seguendo lo scorrere di un anno nel giardino, il libro rivela particolari poco conosciuti della sua vita e ci aiuta a capire meglio la sua anima.
Giardiniera emerita presso l’Emily Dickinson Museum, in questo volume Marta McDowell alterna i testi con poesie e brani tratti dalle lettere di Emily Dickinson, affiancando vecchie e nuove fotografie a illustrazioni botaniche per inquadrare da una prospettiva inedita una delle figure letterarie americane più celebri ed enigmatiche.
Ma Emily non era solo poetessa o “giardiniera”, lei aveva studiato botanica all’Amherst Academy: “Studiò molti fiori belli e delicati all’aria aperta e praticò la botanica sia di persona che in poesia”.
Così descrisse la parte scientifica: “Strappo un fiore dal bosco/Un mostro con una lente/conta gli stami in un istante/ e lo inserisci in una classe”.
Alternava momenti di studio a quelli che le suggerivano versi: “Se si sta in silenzio sotto un pino ad aspettare il vento, gli aghi-le foglie leggere-bisbigliano. Sussurrano”.
Dei fiori raccontava le origini, le provenienze da paesi lontani, e, in fondo al volume troviamo circa trenta pagine dedicate alla descrizione delle piante e dei fiori da lei coltivati nel suo giardino. Tra i tanti fiori aveva delle debolezze, una di queste era la rosa. Marta McDowell riporta alcuni esemplari da Emily preferiti: la Rosa di Damasco, La Multiflora, la rosa Rugosa(rosa riccio) spinosa come l’animale citato, la rosa Gallica, per citarne solo alcune.
“Nel giardino la nota dominante all’inizio dell’estate è quella delle rose - ricorda Emily -. Le rampicanti fioriscono sulle due pergole e sopra un gazebo, mentre grandi rami arcuati di antiche rose arbustive si allungano sul vialetto: c’è la piccola rosa Grenville con i suoi grappoli di boccioli - ogni stelo un minuscolo bouquet completo di per sé - che la nonna aveva portato da Monson quando nel 1828, novella sposa, venne ad Amherst”.
Ogni pianta, ogni fiore, si ricollega a momenti della vita di Emily e della sua famiglia. Nel 1965 l’Amherst College ha acquistato la casa Dickinson ora diventata l’Emily Dickinson Museum, oggetto continuo di studi da parte di studenti o semplicemente da appassionati di poesia nell’intento di scoprire i luoghi e i momenti che hanno ispirato le poesie della Dickinson.
Anna De Lutiis
Emily Dickinson e i suoi giardini
Le piante e i luoghi che hanno ispirato l'iconica poetessa
Autrice Marta McDowell, New Jersey, pubblicato in Italia da L’ippocampo
Traduzione in italiano di Claudia Valeria Letizia, poesie tradotte da Silvia Bre
fotodi copertina: Il giardino di Emily Dickinson (http://www.nybg.org)
© copyright la Cronaca di Ravenna