Grande mobilitazione contro l'aggressione all'Ucraina | la CRONACA di RAVENNA

Grande mobilitazione contro l'aggressione all'Ucraina

In Municipio esposta la bandiera di Kiev. Lunedì 1 ora di sciopero. Le prese di posizione

25 febbraio 2022 - Ravenna si mobilita per la pace. Sul balcone di Palazzo Merlato è stata esposta questa mattina la bandiera con i colori dell'arcobaleno e stasera Palazzo Rasponi sarà illuminato con i colori giallo e blu dell’Ucraina.
L’iniziativa, che condanna l’aggressione militare della Russia, vuole inviare un messaggio di solidarietà al popolo ucraino e di vicinanza a tutti gli ucraini e le ucraine che vivono in città.

Numerose le prese di posizione contro la decisione della Russia di invadere l'Ucraina.
Cgil, Cisl, Uil hanno proclamato uno sciopero generale territoriale per la provincia di Ravenna per la giornata di lunedì 28 febbraio. I sindacati confederali "condannano l’aggressione militare russa, richiedono uno stop immediato delle ostilità e ripudiano la guerra come strumento di risoluzione delle controversie internazionali esattamente come scolpito nella nostra Costituzione repubblicana".
La data dello sciopero coincide con la mobilitazione per la pace che prevede a Ravenna un presidio in piazza del Popolo (organizzato da Cgil, Cisl, Uil) alle ore 18 del 28 febbraio.
L’astensione avrà durata di un’ora, da collocarsi alla fine ogni turno di lavoro e riguarderà tutti i lavoratori, pubblici e privati. Sono esonerati i settori della sanità pubblica e privata, comprese le strutture assistenziali residenziali, al fine di salvaguardare il diritto prioritario alla salute dei cittadini. Saranno garantite le prestazioni indispensabili, in osservanza delle regolamentazioni di settore.
I sindacati esprimono piena solidarietà al popolo, alle lavoratrici e ai lavoratori dell’Ucraina. "A pagare le conseguenze di scelte stolte saranno come al solito civili inermi con un inutile prezzo di vite umane. Cgil, Cisl, Uil sollecitano l’attivazione di tutti i canali della politica e della diplomazia in sede europea e all’Onu. La priorità è avviare un processo di pace e fermare il conflitto".

Ieri sera, nella sede del Pri di Fornace Zarattini, si è riunita la Consulta dei Segretari delle sezioni dell’edera congiuntamente ai membri della Direzione Comunale repubblicana.
Nell'introduzione a nome della segreteria comunale Giannantonio Mingozzi, interpretando la volontà di tutti i presenti, ha sottolineato la posizione manifestata dal segretario provinciale Eugenio Fusignani e ha espresso "solidarietà al popolo ucraino e ad un Paese attaccato militarmente in spregio ad ogni diritto di sovranità e di difesa della propria autonomia; i repubblicani, da sempre difensori dei principi di libertà e autodeterminazione dei popoli, di fronte ad una guerra che si riaccende in piena Europa chiedono una risposta comune ferma e concreta affinché la Russia cessi soprusi, prevaricazioni ed ogni atto di invasione, l'ONU intervenga per difendere sicurezza e ritorno alla pace, l'Europa dia un segnale forte ed autorevole della sua presenza e dell'intollerabilità di quanto sta accadendo e la popolazione colpita riceva tutta l'assistenza e gli aiuti possibili".
"In un momento nel quale sono a forte rischio le forniture di gas - aggiunge Mingozzi - e i costi delle materie prime sono in continuo rialzo si giustifica ancora di più l'impegno del PRI per riprendere le estrazioni in Adriatico e colmare così una parte del deficit energetico che si riversa su famiglie e imprese".
Durante la riunione sono stati affrontate le problematiche riguardanti le imminenti elezioni dei Consigli territoriali e l'indicazione dei candidati repubblicani nella lista del centrosinistra, nonché la convocazione del 50° Congresso Nazionale del PRI e di quelli comunale e provinciale di Ravenna, con l'intervento conclusivo del segretario provinciale e vice sindaco Eugenio Fusignani.

Legacoop Romagna parteciperà a tutte le manifestazioni che associazioni, partiti e istituzioni stanno organizzando nelle nostre città, sin dalle prime ore dell’invasione russa, per chiedere l’immediato ripristino del diritto internazionale in Ucraina.
"Come Cooperatrici e come Cooperatori - spiega Mario Mazzotti, presidente di Legacoop Romagna - siamo molto preoccupati delle conseguenze che questo conflitto determina e determinerà sullo scenario economico globale e per le ripercussioni inevitabili sul nostro Paese e sulle nostre imprese.
Le sanzioni comminate nei confronti della Russia hanno lo scopo di colpire quel sistema economico, finanziario, industriale e militare proprio per indurre la Russia a tornare al tavolo dei negoziati e della trattativa, ed è per questo che sono giuste.
Ci impegneremo affinché la gravissima crisi umanitaria che si preannuncia veda prevalere le ragioni della solidarietà e della fratellanza tra i popoli. Svilupperemo tutte le azioni di solidarietà e di sostegno alle popolazioni colpite dal conflitto e alle conseguenze che questo produrrà per la parte più debole della popolazione civile, chiamata come in tutte le guerre, purtroppo, a pagare i prezzi più alti".

I socialisti "condannano fermamente l’invasione ordinata da Putin che, con l’aggressione dell’Ucraina, porta la guerra sul territorio europeo. Auspicano che l’Unione Europea reagisca in maniera decisa a questo attacco all’Ucraina e all’Europa con dure sanzioni per la Russia e la Bielorussia, che ha contribuito all’operazione
militare. Esprimiamo la più totale solidarietà al popolo ucraino che l’Europa non deve abbandonare, preparandosi alla nuova crisi umanitaria per soccorrere le migliaia di sfollati che stanno lasciando le loro città verso l’occidente.
Auspichiamo, infine, che cessino presto le orrende operazioni militari e che le mire espansionistiche e imperialiste della Russia di Putin non coinvolgano i Paesi dell’UE che facevano parte dell’impero russo".

Ravenna in Comune: "La Costituzione Italiana, all’articolo 11, nega la possibilità della guerra: 'L'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali'. Eppure nel nostro Paese si è operato in molti casi la giustificazione della guerra, inviando truppe italiane all’estero, con le scuse più disparate: peacekeeping, operazioni di polizia, missioni militari di pace e simili. Siamo addirittura impegnati in alleanze che prevedono attività militari all'estero e manteniamo sul nostro territorio armi nucleari sotto il controllo dell'esercito USA.
Predicare la pace e razzolare la guerra non è un male unicamente italiano. C'è chi fa di peggio. In questo stesso momento un capo di stato di un paese straniero, la Russia, ha annunciato l’inizio di operazioni militari nei confronti di un altro paese, l'Ucraina, “per smilitarizzarlo”. È guerra senza se e senza ma.
Ravenna in Comune è per la pace. Non la pace dei vincitori sui vinti, dei forti sui deboli, ma quella prevista dalla nostra Costituzione: pace e giustizia fra le Nazioni in condizione di parità con gli altri Stati, promossa attraverso la partecipazione ad organizzazioni internazionali rivolte a questo scopo. Chiediamo a tutte le istituzioni, nazionali e locali, e a tutte le cittadine e i cittadini di lavorare insieme per un mondo senza guerra".

La Cna di Ravenna esprime grande preoccupazione per il conflitto tra Russia e Ucraina e auspica un rapido cessate il fuoco e il ritorno della diplomazia per trovare soluzioni che garantiscano la pace.
CNA ripudia ogni atto di guerra, che inevitabilmente genera sofferenza e perdita di vite umane.
CNA esprime vicinanza alla comunità Ucraina a Ravenna.



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