"Allegra. La figlia di Byron" di Iris Origo | la CRONACA di RAVENNA

"Allegra. La figlia di Byron" di Iris Origo

Il romanzo, edito da Skira, racconta la breve e commovente vita della piccola che morì a cinque anni a Bagnacavallo

08 febbraio 2022 - Sarà a breve l’apertura del museo Byron e del Risorgimento, nello splendido palazzo Guiccioli in via Cavour. Naturalmente si parlerà dell’eccentrico poeta inglese che a Ravenna trascorse alcuni anni, innamorato della giovane Teresa Guiccioli che aveva conosciuto a Venezia, saranno messi in mostra i libri che documentano le sue opere e le opere scritte su di lui.
Non so se ci sarà anche questo libro che parla della sua bambina, forse sì, anche se il suo ruolo di papà nei suoi confronti non è stato esemplare. Comunque Byron è da sempre oggetto di discussione perché la sua poesia è importante ma lo sono ancora di più le sue avventure sia amorose che da grande paladino della libertà dei popoli.

Il primo grande amore fu per la sorellastra Augusta Mary Byron, da cui ebbe una figlia, Elizabeth Medora. Allegra, invece, è il risultato del cedimento, senza amore, alla corte spietata di Claire, ovvero Mary Jane Claire Clairmont, figliastra del noto scrittore William Godwin, “una donna capricciosa, emotiva, temperamento instabile ed esigente, e intensa avidità di romanzo e avventura”. Claire non era la sola a vedere Byron come l’eroe romantico, affascinata dalla leggenda che lo circondava.
Cominciò a scrivergli, prima con un nome inventato, poi, dopo inutili attese di risposte, con il proprio. “Nell’animo ho deciso il mio destino. Non rinviate il nostro incontro oltre sabato-non posso sopportare l’attesa…Sabato pochi momenti potranno dirvi più di quanto già sappiate. Fino ad allora mi basta che mi crediate perversa e depravata”. Certo non era il modo di esprimersi di una giovanissima ragazza di buona società. Ma Byron non disdegnò come non annullò, in seguito, neppure la partenza già decisa in precedenza.

Il 25 aprile 1816 salpò dall’Inghilterra diretto a Ostenda. Il 12 gennaio nacque Allegra. Successivamente Claire lo rincorse anche se non ebbe mai la speranza di piacergli: “Non so come chiamarvi… non posso chiamarvi amico, perché benché io vi ami, voi non provate nemmeno interesse per me… Pochi giorni fa ho compiuto 18 anni; chi ha diciotto anni ama sempre sinceramente e teneramente, e io, che sono stata educata da Godwin, per quanto erroneo il mio credo, ho la più alta adorazione per la verità”.

Questo era il mondo che accolse la piccola Allegra, una bellissima bimba dagli occhi azzurri. Claire decise che doveva crescere col padre, seguirlo ovunque, anche in Italia, perché doveva far parte dell’alta società. Il poeta ‘libertino’ rincorse tanti amori, ma fu a Venezia che incontrò Teresa Guiccioli, giovane ma già sposata con il molto più anziano conte Guiccioli e la seguì a Ravenna dove trascorse anni felici e dove portò avanti alcune delle sue opere.

Allegra visse un po’ con Byron e Teresa, lontana dalla madre, ma la sua educazione urgeva un luogo dove poter essere seguita. Fu così che venne scelto un convento, a Bagnacavallo. “Ho messo mia figlia in un convento per il momento perché inizi la sua istruzione quanto alla lettura, per la quale ha una dotta avversione, ma la soluzione è solo temporanea…”.
Allegra aveva solo quattro anni. Forse Byron pensava di ripartire, andare in Svizzera o in Inghilterra portando con sé non solo Allegra ma anche Teresa, suo padre e suo fratello. Ma le cose andarono diversamente. Allegra si ammalò. Suor Marianna scrisse a Byron, che neppure si degnava di andare a trovare la bambina: “Madamigella è ancora in pericolo. Il mio dolore e quello di tutte le suore è molto profondo. Non cessiamo di implorare il Cielo per la salvezza di una bambina così preziosa”.
Allegra morì il 20 aprile 1822. Aveva solo cinque anni e aveva vissuto una breve e triste vita, fortemente e ironicamente in contrasto con il nome che le era stato dato: Allegra.
Anna De Lutiis


© copyright la Cronaca di Ravenna
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