Politica
Ancisi: "Il contratto per le 240 bici rosse è stato risolto"
Il capogruppo di Lista per Ravenna ha ricostruito la vicenda del Bike Sharing
15 gennaio 2022 - Il capogruppo di Lista per Ravenna, Alvaro Ancisi, interviene nuovamente sul caso, da lui sollevato, delle delle 240 bici rosse del progetto Bike Sharing (biciclette condivise a disposizione dei cittadini), che non si vedono più in circolazione.
“Il 5 gennaio – spiega Ancisi in una nota - il dirigente comunale del servizio Mobilità ha risolto il contratto d’appalto stipulato con la 3BIXI “per grave inadempimento”, con recupero dalla ditta dei danni subiti, incameramento delle polizze fideiussorie, richiesta alla ditta stessa di effettuare il completo ripristino dei luoghi e di restituire le 45 biciclette a pedalata assistita, ecc. ecc”.
"Dalla copiosa documentazione degli atti intervenuti tra il Comune e la 3BIXI, secretata sul sito internet, ma accessibile correttamente in altro modo ad un consigliere comunale, ho ricavato il convincimento che la risoluzione del contratto, con tutta una serie di penalità e di spese a carico, non sarà pacificamente accettata dalla 3BIXI; che la storia non si concluderà a breve termine; che il servizio, stante le sue pessime condizioni, non potrà essere riattivato facilmente tramite, eventualmente, la ditta IDRI BK di Parma, seconda ed ultima classificata nella graduatoria della gara d'appalto”.
Il costo dell’attivazione del servizio è costato 488 mila euro, così suddivisi sulla base delle cifre fornite da Ancisi: “202.262,20 euro, comprendente l’acquisto delle 45 bici a pedalata assistita come importo della gara d’appalto, 212.300 euro l’allestimento delle cinque stazioni multimodali (per 45 bici elettriche a pedalata assistita, disponibili e ricollocabili solo nelle cinque stazioni multimodali allestite dal Comune nel piazzale Aldo Moro di Ravenna, a Marina di Ravenna, a Porto Corsini, a Ponte Nuovo e a Classe, con possibilità di parcheggio estesa anche a quelle muscolari), appaltato all’impresa che gestisce le manutenzioni delle strade comunali, 73.216,19 euro ricevuti dalla Regione per l’attuazione del progetto Bike to work, allo scopo di rimborsare la società 3BIXI per gli abbonamenti annuali all’uso del Bike sharing concessi gratuitamente a tutti i maggiorenni residenti o domiciliati nel comune di Ravenna che lo richiedessero”. Il servizio di fornitura delle bici risulta oggetto di contenzioso già dalla primavera del 2021, con scambi di lettere dove il Comune annunciava la sospensione del servizio per una serie di inadempienze.
Ancisi chiede al sindaco se non crede "che sia passato troppo tempo prima di arrivare al dunque, riprendere in mano il servizio e cercare di rimetterlo in sesto, oggi impresa forse ciclopica. E comunque, dopo che dal 2003 ad oggi si è speso almeno un milione di euro per dare a Ravenna un servizio comunale di Bike sharing, ogni volta fallito, ci dica se si può sperare in una sua ripartenza almeno dignitosa a partire dalla prossima stagione estiva”.
© copyright la Cronaca di Ravenna
“Il 5 gennaio – spiega Ancisi in una nota - il dirigente comunale del servizio Mobilità ha risolto il contratto d’appalto stipulato con la 3BIXI “per grave inadempimento”, con recupero dalla ditta dei danni subiti, incameramento delle polizze fideiussorie, richiesta alla ditta stessa di effettuare il completo ripristino dei luoghi e di restituire le 45 biciclette a pedalata assistita, ecc. ecc”.
"Dalla copiosa documentazione degli atti intervenuti tra il Comune e la 3BIXI, secretata sul sito internet, ma accessibile correttamente in altro modo ad un consigliere comunale, ho ricavato il convincimento che la risoluzione del contratto, con tutta una serie di penalità e di spese a carico, non sarà pacificamente accettata dalla 3BIXI; che la storia non si concluderà a breve termine; che il servizio, stante le sue pessime condizioni, non potrà essere riattivato facilmente tramite, eventualmente, la ditta IDRI BK di Parma, seconda ed ultima classificata nella graduatoria della gara d'appalto”.
Il costo dell’attivazione del servizio è costato 488 mila euro, così suddivisi sulla base delle cifre fornite da Ancisi: “202.262,20 euro, comprendente l’acquisto delle 45 bici a pedalata assistita come importo della gara d’appalto, 212.300 euro l’allestimento delle cinque stazioni multimodali (per 45 bici elettriche a pedalata assistita, disponibili e ricollocabili solo nelle cinque stazioni multimodali allestite dal Comune nel piazzale Aldo Moro di Ravenna, a Marina di Ravenna, a Porto Corsini, a Ponte Nuovo e a Classe, con possibilità di parcheggio estesa anche a quelle muscolari), appaltato all’impresa che gestisce le manutenzioni delle strade comunali, 73.216,19 euro ricevuti dalla Regione per l’attuazione del progetto Bike to work, allo scopo di rimborsare la società 3BIXI per gli abbonamenti annuali all’uso del Bike sharing concessi gratuitamente a tutti i maggiorenni residenti o domiciliati nel comune di Ravenna che lo richiedessero”. Il servizio di fornitura delle bici risulta oggetto di contenzioso già dalla primavera del 2021, con scambi di lettere dove il Comune annunciava la sospensione del servizio per una serie di inadempienze.
Ancisi chiede al sindaco se non crede "che sia passato troppo tempo prima di arrivare al dunque, riprendere in mano il servizio e cercare di rimetterlo in sesto, oggi impresa forse ciclopica. E comunque, dopo che dal 2003 ad oggi si è speso almeno un milione di euro per dare a Ravenna un servizio comunale di Bike sharing, ogni volta fallito, ci dica se si può sperare in una sua ripartenza almeno dignitosa a partire dalla prossima stagione estiva”.
© copyright la Cronaca di Ravenna