Treni e ciclovie per la mobilità sostenibile

14 dicembre 2021 - Pioggia di fondi per far diventare ‘sostenibile’ la mobilità dell’Emilia Romagna e migliorare nell’immediato futuro qualità dell’aria e di vita di tutti i cittadini, da Piacenza a Rimini.

Si parla infatti di ben 3,6 miliardi di euro, di cui 1 miliardo messo in campo direttamente dalla Regione, per realizzare interventi nel prossimo triennio 2022-2025 in materia di trasporto pubblico, mobilità pulita e ciclopedonale, logistica e merci su ferro.

Questo significa arrivare a una offerta regionale a zero emissioni già entro il 2023, al completamento del rinnovo del parco mezzi circolante (treni e bus), estendere le agevolazioni e gli abbonamenti gratuiti per pedonali e studenti, servizio ferroviario metropolitano e trasporto rapido di massa, potenziamento delle piste ciclabili urbane, regionali e nazionali, traporto merci su ferro.

Ecco nel dettaglio come saranno ripartite le risorse: 447,7 milioni nel territorio regionale nell’ambito dei piani del trasporto ferroviario nazionale, oltre a 328,33 milioni per il trasporto ferroviario regionale, 858,22 per il potenziamento del parco rotabile ferroviario, un miliardo e 250 milioni per il servizio ferroviario metropolitano e il trasporto rapido di massa, 483,79 per il trasporto pubblico locale su gomma urbano ed extraurbano.

E poi ancora 168,4 milioni per la mobilità ciclistica (compreso un tratto ravennate di Ciclovia Ariatica) , 93 per l’integrazione tariffaria e gli abbonamenti gratuiti per pedonali e studenti su treni regionali e bus e per incentivare il trasporto merci. In totale, quasi 3 miliardi e 630 milioni di euro. In tale quadro, cosa cambierà nello specifico per Ravenna? Tra i principali investimenti di RFI – Rete Ferroviaria Italiana sulla rete nazionale nel territorio regionale (47,7 milioni), è previsto il collegamento ferroviario al porto di Ravenna, il terzo in Italia per traffico merci.
Per quanto riguarda poi la rete ferroviaria regionale, sono previsti interventi di ricucitura urbana, a partire dall’interramento della ferrovia Ferrara-Ravenna e Ferrara-Codigoro (oltre 120 milioni). L’intervento è anche parte di un progetto che mira a unire la linea Ravenna-Ferrara con quella Ferrara-Poggio Rusco, ossia il collegamento tra il porto di Ravenna con la linea ferroviaria diretta al Brennero, un itinerario dalle forti potenzialità in termini di trasferimento sul ferro delle merci. Parlando poi di servizio ferroviario metropolitano, da segnalare il quadruplicamento Bologna-Castel bolognese, tratto caratterizzato da elevati livelli di saturazione.

Al riguardo, la Regione ha chiesto a RFI di inserire gli interventi nel Contratto di Programma finanziabili e oggetto di studi di fattibilità e progettazioni, in modo da potenziare e regolarizzare progressivamente i servizi regionali e metropolitani e Rfi ha avviato uno studio di fattibilità tecnico-economica.

Novità anche per il trasporto rapido costiero che prevede, oltre alle tre tratte Rimini Stazione FS-Riccione FS, Rimini Stazione FS-Fiera di Rimini e Riccione Stazione FS-Cattolica, anche un potenziamento e ristrutturazione sulla linea Ravenna-Rimini come previsto dal Protocollo d’intesa sottoscritto il 3 agosto 2020 tra ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, RFI e Regione.

Gli investimenti sono valutati in 105 milioni di euro per l’infrastruttura, da imputare al contratto di programma RFI, oltre a risorse per la soppressione dei passaggi a livello della linea, in funzione di un’attuazione per fasi, pari a circa 100 milioni per la prima, a valere sulla nuova programmazione FSC 2021-2027.

Il presidente della Regione Emilia Romagna, Stefano Bonaccini parla di una ‘scelta strategica irreversibile’. «Il nostro – spiega l’assessore regionale alla Mobilità e ai trasporti, Andrea Corsini – è un disegno complessivo che premierà sempre più il trasporto collettivo rispetto a quello privato e che sarà sostenuto da infrastrutture sempre più moderne e sicure, treni e bus verso emissioni zero. E non solo.

Vogliamo agire sui comportamenti individuali anche per gli spostamenti casa-lavoro-scuola garantendo piste ciclabili sicure e incentivi per chi sceglierà le due ruote e su un turismo eco-compatibile con le ciclabili regionali e le tre grandi ciclovie europee e nazionali, Sole-Vento-Adriatica.

Infine, lo sviluppo sostenibile dell’Emilia-Romagna riguarderà il trasporto delle merci, che passerà sempre più dalla gomma al ferro grazie alla zona logistica semplificata e agli hub intermodali con il Porto di Ravenna come centro nodale degli scambi».


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