Università
Ateneo, si riparte col green pass e in presenza al 100%
Fabbri (Presidente del Campus): «A differenza di altre università, garantiamo anche nel prossimo semestre la didattica mista, in aula e on line». Un ragazzo afghano iscrittosi a Ravenna è in attesa del visto per poter uscire dal Paese
01 settembre 2021 - All’università con il green pass, tra aspetti ancora da chiarire a pochi giorni dall’inizio delle lezioni, il 20 settembre. Il certificato verde che attesta l’avvenuta vaccinazione, la guarigione dal Covid o un tampone negativo nelle 48 ore precedenti è richiesto al personale e agli studenti.
Abbiamo parlato della ripresa dell’attività con la professoressa Elena Fabbri, presidente del Campus di Ravenna dell’Università di Bologna.
Primo giorno di green pass, come siete organizzati?
Oggi effettivamente è il primo giorno in cui il green pass è obbligatorio e coincide anche con il rientro di tutti. È una giornata di grande attività e qualche relativa preoccupazione. Però siamo pronti.
La buona notizia è che con green pass e mascherina obbligatori si tornerà in presenza piena nelle aule, al 100%.
La nostra università a differenza di altre garantisce comunque anche nel prossimo semestre la didattica mista, in aula e on line, per chi non può essere presente.
Le modalità di controllo sono diverse tra personale e studenti?
Le indicazioni sui controlli sono arrivate. Lo studente sarà controllato a campione: se risulterà che la sua dichiarazione di essere in possesso del green pass non è valida, gli sarà comminata una sanzione amministrativa che può arrivare fino a mille euro e sarà invitato ad andarsene. L’università vedrà poi come seguire questo studente.
Per quanto riguarda il personale stipendiato, sia strutturato che contrattista o borsista, sarà controllato a ogni accesso tramite un’applicazione resa disponibile a livello ministeriale che confronta il green pass con l'archivio dati dell’Ausl. La risposta replica i colori di un semaforo, rosso o verde, perché, a tutela della privacy, non ci saranno informazioni su come il green pass è stato ottenuto, col vaccino o col tampone.
Quanto personale e quanti studenti sono in possesso del green pass?
Per quanto riguarda personale e dottorandi, c’è ancora qualcuno che non si è vaccinato ma ha manifestato la volontà di regolarizzare la propria posizione. La persona stipendiata ha cinque giorni di tempo per farlo, dopodiché scatta la sospensione.
Oggi è un po' presto per recuperare informazioni sugli studenti, perché le lezioni vere e proprie cominciano il 20 settembre. I ragazzi sono stati informati, anche attraverso una mail personale, della necessità del green pass per avere accesso ai locali universitari e sensibilizzati a ottenerlo o con il vaccino o con il tampone valido 48 ore.
Qual è la situazione degli studenti internazionali?
Siamo in attesa del loro arrivo. Posso portare come esempio quello dei ragazzi che hanno frequentato Wacoma, l’unico master internazionale Erasmus Mundus in Europa per la formazione di specialisti nella gestione degli ambienti marini costieri e delle aree lagunari, che a luglio sono ripartiti verso i loro Paesi.
Si sono vaccinati tutti qui a Ravenna, dove le strutture attivate dall’Ausl (prima al Pala De André, oggi all’Iper e al Cmp) hanno dimostrato grande efficienza. E sono ripartiti dopo avere atteso il tempo necessario perché la protezione fosse attiva. I nuovi arrivi hanno già trascorso il primo anno in Spagna o in Italia, e si sono vaccinati.
Avete studenti che provengono dall’Afghanistan?
Un ragazzo afghano ha fatto domanda di iscrizione a uno dei nostri corsi internazionali. È stato accettato, ma al momento non ha il visto per uscire dal suo Paese. Siamo in attesa di sue notizie.
© copyright la Cronaca di Ravenna
Abbiamo parlato della ripresa dell’attività con la professoressa Elena Fabbri, presidente del Campus di Ravenna dell’Università di Bologna.
Primo giorno di green pass, come siete organizzati?
Oggi effettivamente è il primo giorno in cui il green pass è obbligatorio e coincide anche con il rientro di tutti. È una giornata di grande attività e qualche relativa preoccupazione. Però siamo pronti.
La buona notizia è che con green pass e mascherina obbligatori si tornerà in presenza piena nelle aule, al 100%.
La nostra università a differenza di altre garantisce comunque anche nel prossimo semestre la didattica mista, in aula e on line, per chi non può essere presente.
Le modalità di controllo sono diverse tra personale e studenti?
Le indicazioni sui controlli sono arrivate. Lo studente sarà controllato a campione: se risulterà che la sua dichiarazione di essere in possesso del green pass non è valida, gli sarà comminata una sanzione amministrativa che può arrivare fino a mille euro e sarà invitato ad andarsene. L’università vedrà poi come seguire questo studente.
Per quanto riguarda il personale stipendiato, sia strutturato che contrattista o borsista, sarà controllato a ogni accesso tramite un’applicazione resa disponibile a livello ministeriale che confronta il green pass con l'archivio dati dell’Ausl. La risposta replica i colori di un semaforo, rosso o verde, perché, a tutela della privacy, non ci saranno informazioni su come il green pass è stato ottenuto, col vaccino o col tampone.
Quanto personale e quanti studenti sono in possesso del green pass?
Per quanto riguarda personale e dottorandi, c’è ancora qualcuno che non si è vaccinato ma ha manifestato la volontà di regolarizzare la propria posizione. La persona stipendiata ha cinque giorni di tempo per farlo, dopodiché scatta la sospensione.
Oggi è un po' presto per recuperare informazioni sugli studenti, perché le lezioni vere e proprie cominciano il 20 settembre. I ragazzi sono stati informati, anche attraverso una mail personale, della necessità del green pass per avere accesso ai locali universitari e sensibilizzati a ottenerlo o con il vaccino o con il tampone valido 48 ore.
Qual è la situazione degli studenti internazionali?
Siamo in attesa del loro arrivo. Posso portare come esempio quello dei ragazzi che hanno frequentato Wacoma, l’unico master internazionale Erasmus Mundus in Europa per la formazione di specialisti nella gestione degli ambienti marini costieri e delle aree lagunari, che a luglio sono ripartiti verso i loro Paesi.
Si sono vaccinati tutti qui a Ravenna, dove le strutture attivate dall’Ausl (prima al Pala De André, oggi all’Iper e al Cmp) hanno dimostrato grande efficienza. E sono ripartiti dopo avere atteso il tempo necessario perché la protezione fosse attiva. I nuovi arrivi hanno già trascorso il primo anno in Spagna o in Italia, e si sono vaccinati.
Avete studenti che provengono dall’Afghanistan?
Un ragazzo afghano ha fatto domanda di iscrizione a uno dei nostri corsi internazionali. È stato accettato, ma al momento non ha il visto per uscire dal suo Paese. Siamo in attesa di sue notizie.
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