Università, boom di iscrizioni al Campus di Ravenna, +23,4%. A Cesena +4,4%, Forlì +6,4%, Rimini +1,5% | la CRONACA di RAVENNA

Università, boom di iscrizioni al Campus di Ravenna, +23,4%. A Cesena +4,4%, Forlì +6,4%, Rimini +1,5%

I nuovi studenti sono 1290. Maggiori richieste per le lauree magistrali in Biologia Marina (+70%), International Cooperation e Beni archeologici artistici e del paesaggio (+40%), Analisi e Gestione dell’Ambiente (+30%)

14 dicembre 2020 - Boom di immatricolazioni al Campus di Ravenna dell’Università di Bologna. Quest’anno la scelta dei giovani ha portato a un aumento complessivo del 23,4% per i 19 corsi di laurea del Campus.
A oggi i nuovi arrivati sono 1290 rispetto ai 1052 del 2019, e in totale gli iscritti potrebbero superare i 3500. A parte il contributo delle nuove lauree in Medicina e Chirurgia e Storia e Culture del Mediterraneo, anche gli altri corsi crescono in maniera consistente: quelli a maggiore richiesta sono stati le lauree magistrali in Biologia Marina (+70%), International Cooperation on Human rights and intercultural heritage e Beni archeologici artistici e del paesaggio (+40%), Analisi e Gestione dell’Ambiente (+30%).
A completare il quadro dei Campus della Romagna, il Campus di Forlì, che pure avvia il medesimo Corso di Medicina di Ravenna, segna un +6,4%, Cesena un +4,4% e Rimini un +1,5%.

“Le iscrizioni non sono ancora terminate – sottolinea la professoressa Elena Fabbri, presidente del Campus di Ravenna – e sono ancora possibili trasferimenti tra Corsi di laurea. Quindi, i dati sui singoli Corsi non sono definitivi e magari possono aumentare ancora”. “Tuttavia – commenta Fabbri – è innegabile che siano numeri di grande soddisfazione per il Campus. Il 23,4%, ovvero circa 250 matricole in più, in un anno terribile come quello in corso, ci gratificano moltissimo”.

La crescita non è attribuibile solo ai nuovi iscritti di Medicina, “anche togliendo i 90 studenti – aggiunge Fabbri – che attualmente ci risultano iscritti, quindi il numero non è ancora completo, resta una buona percentuale di crescita. Dobbiamo considerare che il messaggio per le nuove matricole oggi viene dato dagli studenti già in corso, attraverso rapidi riscontri via social media. Quindi, evidentemente, abbiamo il giusto riconoscimento da parte degli attuali studenti per un’offerta formativa originale e una didattica di qualità offerta dai nostri docenti. Inoltre i nostri corsi hanno un rapporto studenti/ docenti che permette una buona interazione, e non va sottovalutato il contributo del personale amministrativo che si è occupato dei servizi agli studenti e dell’assistenza informatica. Pur in remoto, è stato offerto un supporto puntuale a tutti gli studenti che ne avevano necessità”.

Quello di Ravenna è un dato ottimo anche in relazione ai numeri del 2019. Se, infatti, lo scorso anno il Campus ravennate è stato il fanalino di coda, con un +4%, rispetto al +7,6% di Forlì, al +11,9% di Cesena e al +10,5% di Rimini, in questo 2020 Ravenna recupera e stacca decisamente gli altri tre Campus.

Il Rettore Francesco Ubertini, nel presentare oggi i dati, ha sottolineato tre aspetti. Il fortissimo incremento delle iscrizioni all’Alma Mater per l’anno accademico 2020-2021, +9,3%, il più alto degli ultimi anni, in tutti i cicli di studio: +3,6% nelle lauree triennali, +16,8% per le lauree magistrali, +11,5 per le magistrali a ciclo unico. I nuovi studenti iscritti all'Alma Mater sono oltre 29.000.
“Dal 2015 – ha commentato Ubertini - le immatricolazioni all’Università di Bologna sono continuamente cresciute, e anche quest’anno, nonostante le difficoltà e le incertezze generate dalla pandemia di Covid-19, l’Ateneo conferma la sua forte attrattività, a tutti i livelli”.

Un segnale di questo notevole aumento delle immatricolazioni era già arrivato nei mesi scorsi dai numeri, anch'essi in grande crescita, degli studenti che hanno partecipato ai TOLC, i test di orientamento e valutazione delle capacità iniziali necessari per partecipare alle selezioni di molti corsi di laurea a numero programmato e anche per la verifica delle conoscenze di alcuni corsi di laurea a libero accesso.

Per l’anno accademico 2019/2020 gli studenti che avevano partecipato a questi test nelle sedi dell’Università di Bologna erano stati 24.889. Nel nuovo anno accademico 2020/2021 sono stati 29.700: una crescita del 19%.

In secondo luogo, il Rettore ha rilevato come continuino a crescere anche gli studenti che arrivano da fuori regione e dall’estero (sono il 50,6% del totale a fronte del 48,7% dello scorso anno), superando per la prima volta gli studenti provenienti dall’Emilia-Romagna.

“In un anno così difficile vedere così tante studentesse e così tanti studenti che hanno scelto di studiare all’Alma Mater è per noi una bellissima notizia”, afferma Ubertini. “È una crescita che va ben oltre le più ottimistiche previsioni e premia il grande lavoro che abbiamo portato avanti in questi anni e in questi mesi per rendere l’Università di Bologna sempre più attrattiva. La speranza è che gli studenti possano tornare al più presto a riempire le nostre aule e i nostri spazi, perché è in quei luoghi che passa la vita dell'Ateneo, che si formano nuovi saperi, che nascono nuove idee”.

Ultimo aspetto messo in evidenza, l’incremento del numero degli studenti che usufruiscono di riduzione o esonero totale delle tasse di iscrizione: quest’anno sono il 71% degli iscritti, pari 51.750 ragazzi, con una crescita che segna +4% rispetto all'anno scorso. Tra questi, ben 29.443 avranno l’esonero totale dal pagamento delle tasse universitarie, in aumento del 5,2% rispetto all'anno accademico 2019/2020.
Nel 2016, anno in cui è stata approvata la riforma della contribuzione studentesca, erano 17.271, di cui 12.620 usufruivano dell’esonero totale.

Ubertini ha commentato a questo proposito la richiesta del Consiglio degli studenti di una ulteriore riduzione: “Il diritto allo studio è un tema molto rilevante - ha detto – raccolgo l’invito degli studenti a fare di più, per ora non abbiamo preso decisioni. Il bilancio di previsione che verrà portato domani in Senato Accademico e giovedì in Consiglio di amministrazione non si esprime in merito, lo faremo come ogni anno nel mese di marzo”.
MVV


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