Politica
"Bassette Ovest invasa dai rifiuti"
Presa di posizione di Lista per Ravenna: "Vigilare sulle condizioni dell'area"
17 settembre 2020 - "Sulla via Romea Nord, di fronte alle Bassette e sul lato nord della zona Hera - afferma Alvaro Ancisi, capogruppo di Lista per Ravenna - oltre una decina di anni fa fu urbanizzata una vasta area, confinante col Canale Magni. Nelle intenzioni funeste di chi governa questa città, sarebbe diventata le nuove Bassette Ovest".
L'area "fu cementificata realizzando le strade di accesso e quelle interne, installando la rete e gli impianti di illuminazione e insediando a fianco un grande parcheggio, che avrebbe accolto le masse di utenti delle attività artigianali e commerciali ivi vagheggiate. Non poteva che fallire, anche perché, nel frattempo, quegli stessi governanti hanno concentrato lo sviluppo di quelle medesime attività sulla dorsale della via Faentina, tra Ravenna e Fornace Zarattini, e in zona ESP. Ed infatti è fallita. Da tempo, mostra una condizione di degrado inenarrabile: discariche a cielo aperto di ogni genere di rifiuti e di scarti, erbacce, recinzione largamente abbattuta da incursioni indebite".
"Qualsiasi cittadino che mantenesse una sua proprietà cortilizia, anche piccolissima, poco meno che pulita e ordinata, sarebbe severamente sanzionato". Lista per Ravenna ha indirizzato una lettera, con un corredo di otto foto, alla Polizia locale del Comune di Ravenna, perché intervenga sul posto e imponga a chi è responsabile di quelle aree, parcheggio compreso, di ripulirle e risanarle. Lista per Ravenna vigilerà su ulteriori omissioni".
"Ma come si è arrivati a tanto sfacelo? Lista per Ravenna ne portò alla luce il 'buco di Stepra'. Invenduto l'87,4% delle aree lottizzate" (settembre 2010) e 'Nel biuco di Stepra sprofondano le Bassette Ovest'". (agosto 2013).
Stepra nacque nel 1982 "per promuovere lo sviluppo economico del territorio. Nel 1999 fu però sciaguratamente trasformata in una società immobiliare, col compito di acquistare aree non urbanizzate per convertirle, grazie alla compiacenza dei suoi soci pubblici, in aree produttive da lottizzare e vendere sul mercato. Scontratasi con la crisi immobiliare, precipitò presto in un inferno di aree invendute e invendibili, debiti alle stelle con le banche, debiti coi fornitori, interessi passivi in crescita, mutui da ammortizzare, liquidità al lumicino, ecc. Messa in liquidazione nel 2013, è fallita il 12 giugno 2019, bruciando un capitale di soldi pubblici pari a 2,76 milioni di euro. Considerando che gli investimenti sono stati coperti in gran parte con contributi e fondi pubblici, ma il fallimento l'hanno pagato le imprese creditrici, gli oneri e i danni pagati dalla collettività sono stati immensi".
© copyright la Cronaca di Ravenna
L'area "fu cementificata realizzando le strade di accesso e quelle interne, installando la rete e gli impianti di illuminazione e insediando a fianco un grande parcheggio, che avrebbe accolto le masse di utenti delle attività artigianali e commerciali ivi vagheggiate. Non poteva che fallire, anche perché, nel frattempo, quegli stessi governanti hanno concentrato lo sviluppo di quelle medesime attività sulla dorsale della via Faentina, tra Ravenna e Fornace Zarattini, e in zona ESP. Ed infatti è fallita. Da tempo, mostra una condizione di degrado inenarrabile: discariche a cielo aperto di ogni genere di rifiuti e di scarti, erbacce, recinzione largamente abbattuta da incursioni indebite".
"Qualsiasi cittadino che mantenesse una sua proprietà cortilizia, anche piccolissima, poco meno che pulita e ordinata, sarebbe severamente sanzionato". Lista per Ravenna ha indirizzato una lettera, con un corredo di otto foto, alla Polizia locale del Comune di Ravenna, perché intervenga sul posto e imponga a chi è responsabile di quelle aree, parcheggio compreso, di ripulirle e risanarle. Lista per Ravenna vigilerà su ulteriori omissioni".
"Ma come si è arrivati a tanto sfacelo? Lista per Ravenna ne portò alla luce il 'buco di Stepra'. Invenduto l'87,4% delle aree lottizzate" (settembre 2010) e 'Nel biuco di Stepra sprofondano le Bassette Ovest'". (agosto 2013).
Stepra nacque nel 1982 "per promuovere lo sviluppo economico del territorio. Nel 1999 fu però sciaguratamente trasformata in una società immobiliare, col compito di acquistare aree non urbanizzate per convertirle, grazie alla compiacenza dei suoi soci pubblici, in aree produttive da lottizzare e vendere sul mercato. Scontratasi con la crisi immobiliare, precipitò presto in un inferno di aree invendute e invendibili, debiti alle stelle con le banche, debiti coi fornitori, interessi passivi in crescita, mutui da ammortizzare, liquidità al lumicino, ecc. Messa in liquidazione nel 2013, è fallita il 12 giugno 2019, bruciando un capitale di soldi pubblici pari a 2,76 milioni di euro. Considerando che gli investimenti sono stati coperti in gran parte con contributi e fondi pubblici, ma il fallimento l'hanno pagato le imprese creditrici, gli oneri e i danni pagati dalla collettività sono stati immensi".
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