Un libro per te
"La luna fra le mani", metafora di una delusione
Il romanzo di Franco Gàbici edito da Il Ponte Vecchio. L'autore per la prima volta cambia genere e proietta nella pagina scritta l’esperienza della sua vita

14 novembre 2022 - È uscito da poco il ‘romanzo’di Franco Gàbici, “La luna fra le mani”. È la prima volta che Gàbici cambia genere e proietta nella pagina scritta l’esperienza della sua vita.
Gli eventi durano solo pochi giorni e sono emblematici di un radicale cambiamento che si sta verificando nel Sessantotto. Pochi giorni possono cambiare l’ottica di un percorso di vita? Non c’è da stupirsi se ricordiamo che l’Ulisse di Joyce copre l’arco di una sola giornata.
Il titolo è esplicito ed esprime con una chiara metafora la delusione di chi credeva di averla fra le mani e la vede svanire, la luna nel pozzo, mi suggerisce la memoria, forse una poesia, un sogno che si perde, una luna che si nasconde fra le nuvole.
È la vicenda dei due protagonisti, di Gianni che incontra Luisa in una triste giornata di pioggia. Da quell'incontro nasce una storia che avrebbe potuto essere semplice se a complicare il tutto non fosse intervenuto il vento del Sessantotto.
Luisa è una giovane studentessa proiettata nel momento di evoluzione, una visione del futuro che va affrontato senza troppe inibizioni, rifiutando i legami culturali e morali del passato; Gianni, anche lui studente, ma frenato da un pensiero continuo a quanto la religione imponeva e proibiva, ma allo stesso tempo un sentimento poderoso che lo invade.
Insomma una lotta continua tra passato, lui, e futuro incombente, lei. Gianni si innamora immediatamente, Luisa tentenna e lo illude: gli fa intravvedere la possibilità di un approccio sessuale che svanisce, proprio come la luna che è nel titolo.
Il sessantotto è lontano. Chiediamo all’autore come mai pubblica un romanzo con un argomento di evoluzione, di liberazione femminile, da tempo superati.
“A dire il vero la bozza risale proprio al periodo narrato ma è rimasta per tanto tempo nel cassetto. Ad oggi l’ho riguardato, limato, aggiunto quanto mi suggerisce la mia età di oggi. Sono stato spinto alla pubblicazione anche da amici di notevole cultura come Claudio Toscani, a cui dedico il libro, Alfredo Cottignoli, altri amici scrittori. In fondo oggi il personaggio ha superato le sue titubanze, si è scrollato di dosso i legami che gli impedivano di ragionare e decidere, senza sovrastrutture mentali, pur conservando i suoi legami morali”.
La delusione che Gianni ha provato nel perdere il sogno d’amore prima che si fosse realizzato è stata una prova fortificante che ha rafforzato il suo carattere. Leggere questo libro è un reimmergersi in anni in bilico tra passato e veloce evoluzione che anche lo stesso abbigliamento testimoniava. Chi non ricorda le prime minigonne lanciate da Mary Quant mentre i Beatles raggiungevano l’apice del loro successo?
Nel romanzo, comunque, i cambiamenti portano Gianni a rifugiarsi nel mondo scientifico, sua area di studio, con riferimenti linguistici piuttosto frequenti e nomi di personaggi di quel mondo, dopo aver realizzato che: “…il loro strano incontro, l’atrio dell’università, la pioggia che faceva ribollire le pozzanghere, la loro serata d’amore, tutto ormai era scomparso e vanificato, Luisa, Luisa, figura lontana, dolce epifania di un attimo…”.
Franco Gabici, Laureato in fisica è stato direttore del Planetario di Ravenna dal 1985 al 2008. Giornalista pubblicista collabora ai quotidiani Avvenire, QN, Resto del Carlino. Vincitore del Premio Guidarello per il giornalismo d’Autore. Nel 2019 ha vinto la XXXVIII edizione del Premio Comisso, sezione biografie, con “Leo Longanesi. Una vita controcorrente”. Autore di molte pubblicazioni che vanno dal settore scientifico a quello della poesia.
Gli eventi durano solo pochi giorni e sono emblematici di un radicale cambiamento che si sta verificando nel Sessantotto. Pochi giorni possono cambiare l’ottica di un percorso di vita? Non c’è da stupirsi se ricordiamo che l’Ulisse di Joyce copre l’arco di una sola giornata.
Il titolo è esplicito ed esprime con una chiara metafora la delusione di chi credeva di averla fra le mani e la vede svanire, la luna nel pozzo, mi suggerisce la memoria, forse una poesia, un sogno che si perde, una luna che si nasconde fra le nuvole.
È la vicenda dei due protagonisti, di Gianni che incontra Luisa in una triste giornata di pioggia. Da quell'incontro nasce una storia che avrebbe potuto essere semplice se a complicare il tutto non fosse intervenuto il vento del Sessantotto.
Luisa è una giovane studentessa proiettata nel momento di evoluzione, una visione del futuro che va affrontato senza troppe inibizioni, rifiutando i legami culturali e morali del passato; Gianni, anche lui studente, ma frenato da un pensiero continuo a quanto la religione imponeva e proibiva, ma allo stesso tempo un sentimento poderoso che lo invade.
Insomma una lotta continua tra passato, lui, e futuro incombente, lei. Gianni si innamora immediatamente, Luisa tentenna e lo illude: gli fa intravvedere la possibilità di un approccio sessuale che svanisce, proprio come la luna che è nel titolo.
Il sessantotto è lontano. Chiediamo all’autore come mai pubblica un romanzo con un argomento di evoluzione, di liberazione femminile, da tempo superati.
“A dire il vero la bozza risale proprio al periodo narrato ma è rimasta per tanto tempo nel cassetto. Ad oggi l’ho riguardato, limato, aggiunto quanto mi suggerisce la mia età di oggi. Sono stato spinto alla pubblicazione anche da amici di notevole cultura come Claudio Toscani, a cui dedico il libro, Alfredo Cottignoli, altri amici scrittori. In fondo oggi il personaggio ha superato le sue titubanze, si è scrollato di dosso i legami che gli impedivano di ragionare e decidere, senza sovrastrutture mentali, pur conservando i suoi legami morali”.
La delusione che Gianni ha provato nel perdere il sogno d’amore prima che si fosse realizzato è stata una prova fortificante che ha rafforzato il suo carattere. Leggere questo libro è un reimmergersi in anni in bilico tra passato e veloce evoluzione che anche lo stesso abbigliamento testimoniava. Chi non ricorda le prime minigonne lanciate da Mary Quant mentre i Beatles raggiungevano l’apice del loro successo?
Nel romanzo, comunque, i cambiamenti portano Gianni a rifugiarsi nel mondo scientifico, sua area di studio, con riferimenti linguistici piuttosto frequenti e nomi di personaggi di quel mondo, dopo aver realizzato che: “…il loro strano incontro, l’atrio dell’università, la pioggia che faceva ribollire le pozzanghere, la loro serata d’amore, tutto ormai era scomparso e vanificato, Luisa, Luisa, figura lontana, dolce epifania di un attimo…”.
Franco Gabici, Laureato in fisica è stato direttore del Planetario di Ravenna dal 1985 al 2008. Giornalista pubblicista collabora ai quotidiani Avvenire, QN, Resto del Carlino. Vincitore del Premio Guidarello per il giornalismo d’Autore. Nel 2019 ha vinto la XXXVIII edizione del Premio Comisso, sezione biografie, con “Leo Longanesi. Una vita controcorrente”. Autore di molte pubblicazioni che vanno dal settore scientifico a quello della poesia.
Anna De Lutiis edito
© copyright la Cronaca di Ravenna
Altro da:
Un libro per te

Eventi da non perdere
Un libro per te

"La bomba", il terzo romanzo di Alberto Cassani
È un giallo che ha evidenti sfaccettature politiche. Si svolge in una città di provincia. ...
Sopra le righe

"Dante poeta-scrittore". La targa più offensiva, l'ennesima persecuzione
Dis-ORDINE: «In Italia esistono 3793 targhe a lui dedicate. In nessun luogo al mondo ...

Il Grande Ferro R di Burri: "Atti di sfregio? No, atti di non conoscenza, dunque atti di ignoranza"
L'associazione Dis-Ordine interviene a favore della tutela e valorizzazione dell'opera ...

Al Parco della Pace il vandalismo dell'abbandono. In condizioni pietose l'Albero della Vita di Mimmo Paladino
Il "dono" di Isotta Fiorentini Roncuzzi potrebbe essere un luogo ricco di iniziative ...

"Diventiamo una spina nel fianco dei potenti, per far ammettere la follia della guerra"
Il discorso di Lorenzo Ghizzoni, arcivescovo di Ravenna-Cervia, in occasione della ...

"Le città invisibili", l'edizione 2023 del Ravenna Festival si ispira a Calvino. INTERVISTA
Dal 7 giugno al 23 luglio oltre cento spettacoli. Doppia inaugurazione il 7 e 8 giugno, ...
