Politica
Festa della pace per l'Ucraina, «è un raduno fascista»
Lo dichiara il collettivo La Comune
![Festa della pace per l'Ucraina, «è un raduno fascista»](/file/articoli/th/articoli_637969653022387010.jpg)
24 agosto 2022 - La "Festa della pace per l'Ucraina" si terrà domenica 28 agosto, a Ravenna, nel giorno dell'indipendenza ucraina. «È l'ennesimo raduno fascista consentito in città a distanza di una settimana, stavolta però a organizzare è l'associazione Malva, ucraini di Ravenna, con il supporto del Comune», dichiara il collettivo La Comune.
«È un raduno fascista - aggiunge -. Il motto "Gloria all'Ucraina! Gloria agli eroi!" nasce durante il periodo della guerra d'indipendenza ucraina e diventa uno slogan per i nazionalisti. Nel '41, vent'anni dopo, l'Organizzazione dei Nazionalisti Ucraini (OUN) sotto la guida di Stepan Bandera ufficializza il saluto, accompagnato dal saluto fascista. Non è un motto di solidarietà, è uno slogan fascista».
«Come può un sindaco "condannare" un raduno fascista mentre ne autorizza un altro?
Come si può andare avanti con il silenzio assordante dei partiti e delle associazioni presenti sul territorio?
Come si può ricordare la morte dei partigiani nella strage fascista e chiudere gli occhi, o peggio ancora, collaborare con i filo-nazisti ucraini?
Tempo fa il carissimo sindaco De Pascale disse che "Ravenna non è una città in vendita", benissimo, ma allo stesso tempo non è una città da regalare a nessuno, tantomeno ai fascisti».
© copyright la Cronaca di Ravenna
«È un raduno fascista - aggiunge -. Il motto "Gloria all'Ucraina! Gloria agli eroi!" nasce durante il periodo della guerra d'indipendenza ucraina e diventa uno slogan per i nazionalisti. Nel '41, vent'anni dopo, l'Organizzazione dei Nazionalisti Ucraini (OUN) sotto la guida di Stepan Bandera ufficializza il saluto, accompagnato dal saluto fascista. Non è un motto di solidarietà, è uno slogan fascista».
«Come può un sindaco "condannare" un raduno fascista mentre ne autorizza un altro?
Come si può andare avanti con il silenzio assordante dei partiti e delle associazioni presenti sul territorio?
Come si può ricordare la morte dei partigiani nella strage fascista e chiudere gli occhi, o peggio ancora, collaborare con i filo-nazisti ucraini?
Tempo fa il carissimo sindaco De Pascale disse che "Ravenna non è una città in vendita", benissimo, ma allo stesso tempo non è una città da regalare a nessuno, tantomeno ai fascisti».
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