Gas e rinnovabili marcino assieme per la transizione: il M5s si stacca dalla maggioranza | la CRONACA di RAVENNA

Gas e rinnovabili marcino assieme per la transizione: il M5s si stacca dalla maggioranza

Sulla proposta di ordine del giorno, votata dal tutto il Consiglio comunale, solo i grillini dicono 'no'

29 giugno 2022 - Il consiglio comunale ha approvato la mozione presentata dal consigliere di Fratelli d’Italia Alberto Ferrero e firmata da Lorenzo Margotti (Pd), Andrea Vasi (Partito repubblicano italiano), Daniele Perini (Lista de Pascale), Alberto Ancarani (Forza Italia), Filippo Donati (Viva Ravenna), Giacomo Ercolani (Lega Salvini premier), Veronica Verlicchi (La Pigna), Alvaro Ancisi (Lista per Ravenna) “Il gas nell’alto Adriatico e le rinnovabili per una transizione energetica economicamente sostenibile”.


"Ieri è stata approvata una mozione proposta da Fratelli d’Italia e successivamente arricchita con i contributi di quasi tutte le forze politiche presenti in Consiglio comunale, con l’intento sia di agevolare la transizione energetica, ma anche di rilanciare l’utilizzo del gas nell’Alto Adriatico, che oggi, limitatamente alla parte italiana, ci è precluso dal Pitesai" scrive Alberto Ferrero, Capogruppo Fratelli d’Italia Consiglio Comunale e Coordinatore provinciale Fratelli d’Italia

"I due aspetti - aggiunge - non sono in contraddizione, al contrario sono strettamente legati, infatti, sapendo bene che viviamo in un periodo in cui la transizione energetica è diventata indispensabile è altrettanto vero che in termini prospettici è strettamente connessa ad una programmazione attendibile e prevedibile di una combinazione di fonti energetiche in grado di garantire la sicurezza dell’approvvigionamento energetico ed il mantenimento della competitività del nostro sistema economico.

In questo contesto il gas risulta essere fondamentale, soprattutto se l’Italia ne dispone di quantità importanti e quasi a chilometro zero. Per la nostra città il rilancio di questa produzione sarebbe fondamentale, visto il legame pluridecennale che il nostro sistema economico ha con questo settore, divenuto negli anni una eccellenza mondiale che, a seguito di scelte scriteriate, rischiamo di perdere. Ieri il consiglio Comunale di Ravenna ha fatto un importante passo in questa direzione votando quasi all’unanimità la mozione, solo il movimento 5 stelle ha votato contro, peraltro sottoscritta da quasi tutte le forze presenti!.

La mozione è stata approvata con 25 voti a favore (Pd, Lista de Pascale, Ravenna Coraggiosa, Partito repubblicano italiano, Fratelli d’Italia, Lega Salvini premier, Viva Ravenna, Forza Italia) e un voto contrario (Movimento 5 Stelle)

"La immediata necessità di sostituire e diversificare gli approvvigionamenti energetici - ha commentato il consigliere comunale e segretario Pd Lorenzo Margotti - in particolare di gas metano provenienti dalla Russia con interventi transitori, urgenti, ambientalmente verificati dalle autorità competenti, compresa la produzione di quote di gas naturale nazionale, non deve contraddire la strategia di fondo e l' obiettivo centrale di compiere un significativo passo avanti anche a Ravenna e in Emilia-Romagna per migliorare l' efficienza energetica nei settori chiave dell'edilizia, dei trasporti e delle attività produttive".

"Chiediamo al Governo - ha aggiunto - di accelerare le procedure del Progetto Agnes, per l’installazione di eolico off shore e di fotovoltaico galleggiante al largo della costa ravennate che darebbe alla Romagna un'importante fonte pulita e certa di produzione energetica per gli usi civili.
È chiara l'esigenza di individuare il mix delle fonti energetiche per programmare la fase di transizione e il metano risulta essere la fonte energetica fossile meno impattante dal punto di vista ambientale.
L’Alto Adriatico disporrebbe potenzialmente di consistenti giacimenti, sufficienti a garantire per molti anni la copertura di una importante quota del fabbisogno nazionale. Ad oggi, tuttavia, non sono utilizzabili, a causa della normativa italiana, che ha bloccato le estrazioni di gas naturale in Alto Adriatico dal 2002 e confermato recentemente dal Pitesai".

"Con questa mozione – ha concluso Margotti - abbiamo impegnato il Sindaco e la Giunta a farsi parte attiva in tutte le sedi affinché, in questo periodo di transizione, l'Italia incrementi l’attuale quota di produzione nazionale di gas naturale estraendo anche nell' area dell'alto Adriatico. Ciò può assicurare la sicurezza energetica nazionale e una transizione ecologica giusta anche dal punto di vista occupazionale e economico, favorendo una graduale riconversione, in un contesto comunque di contenimento degli impatti ambientali.»

Come Ravenna Coraggiosa "la immediata necessità di sostituire e diversificare gli approvvigionamenti energetici - in particolare di gas metano provenienti dalla Russia - con interventi transitori, urgenti, ambientalmente verificati dalle autorità competenti, sostenibili, reversibili e temporanei, non deve infatti contraddire la strategia di fondo e l'obiettivo centrale di compiere un significativo passo avanti anche a Ravenna e in Emilia-Romagna, per migliorare l' efficienza energetica nei settori chiave dell’economia, dall'edilizia ai dei trasporti alle attività produttive".

"Questo per aumentare la quota (per ora nella nostra regione sotto il 10%) prodotta da energie rinnovabili, in particolare solare termico, fotovoltaico, eolico, idrogeno verde, biogas, fonti che hanno tecnologie in rapida evoluzione e a costi sempre più competitivi. È opportuno che l’Italia conservi una quota di produzione nazionale di gas, in primo luogo assicurando la manutenzione ordinaria e straordinaria delle attività estrattive esistenti e prevedendo, previe apposite valutazioni di impatto ambientale, la sostituzione di punti di prelievo in fase di esaurimento o non sostenibili con punti di estrazione oltre le 12 miglia, per superare gli errori del passato: insediare punti di estrazione troppo vicino alla costa – come Angela Angelina di fronte a Lido Adriano e Lido di Dante – si è dimostrato incompatibile con la tutela ambientale e la vivibilità della costa. E Angela Angelina offre più di una valida ragione ai detrattori della invece indispensabile capacità di estrarre il gas che serve alla sicurezza nazionale. Non per sperare di condizionare l’andamento dei prezzi internazionali ma per la sicurezza energetica.


Avanti dunque col progetto AGNES e la diffusione di impianti eolici e fotovoltaici in mare. Avanti con le comunità energetiche che sono anche una risposta alla povertà energetica e diminuiscono disuguaglianze. Avanti con un fondo annuale significativo che consenta in 10 anni di progettare e finanziare (anche con finanziamenti europei, nazionali e regionali) interventi di riqualificazione di edifici pubblici e case di edilizia economica popolare con il miglioramento dell'efficienza energetica, della sicurezza sismica e con l'inserimento di solare termico e fotovoltaico. Avanti col graduale calo della componente fossile nel mix energetico nazionale, riconoscendo che il metano italiano è complessivamente meno inquinante di quello che importiamo, che finisce per finanziare sistemi autoritari ben lontani dai nostri ideali di democrazia e rispetto dei diritti umani e ambientali".

Unico voto contrario quello del Movimento 5 stelle che si è, quindi, dissociato dalla maggioranza alla quale appartiene e non solo dal centrodestra.
"A Ravenna - commentano il senatore Croatti e i cinquestelle ravennati - c'è chi si ostina a guardare al passato, non riconoscendo il percorso obbligato verso la transizione energetica ed ecologica e chiede nuove estrazioni di combustibili fossili, addirittura vicino alla costa entro le 12 miglia. Un’operazione che non produrrebbe vantaggi economici in bolletta per i cittadini ma soltanto guadagni a qualche soggetto privato.
Una posizione folle che Fratelli d'Italia presenta a Ravenna attraverso una mozione in consiglio comunale che certifica una volta di più il disinteresse dei partiti di destra, ma non solo, verso l’emergenza climatica e verso l’interesse dei cittadini, piegato all’interesse di pochi".

Secondo il capogruppo consigliere pentastellato Giancarlo Schiano, la linea del Movimento 5 stelle è chiara: “No a nuovi giacimenti, no a nuove estrazioni, sì alla transizione ecologica e da energie rinnovabili”.
"Uno spiraglio di visione - dichiara Schiano - verso le rinnovabili è stata proposta in aula da parte del Pd e Ravenna Coraggiosa, tuttavia è inevitabile il “no” del Movimento 5 stelle anche alla mozione da loro presentata, poiché per quanto si chieda l’incentivo delle rinnovabili anch’essi ripropongono la questione di “nuove trivelle” in Adriatico.
Una apertura al fossile, quella dei democratici, che marca una differenza di visione politica rispetto alla nostra e alla prospettiva di totale decarbonizzazione del Paese, verso una vera transizione ecologica che guardi ad un futuro green e dia risposte reali all’elevato costo dell'energia e all’emergenza climatica.
Il pentastellato Schiano conclude il suo intervento in aula chiarendo che "la transizione energetica ed ecologica è un percorso che si realizzerà in anni, ed è ovvio che non ci sarà la chiusura dei rubinetti dai giacimenti dall’oggi al domani, tuttavia per avverarsi dovremo fare le scelte giuste verso le fonti rinnovabili".




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