Politica
Ancisi: "Dubbi sui ripristini degli scavi per la fibra ottica"
Lettera di protesta di un cittadino. Le richieste all'Amministrazione comunale
![Ancisi: Dubbi sui ripristini degli scavi per la fibra ottica](/file/articoli/th/articoli_825.jpg)
11 luglio 2020 - Un cittadino ha scritto al sindaco de Pascale e al capogruppo di Lista per Ravenna, Alvaro Ancisi, protestando per come sono stati svolti i lavori di ripristino del manto stradale e dei marciapiedi dopo i lavori di posa della fibra di Open Fiber. "I ripristini - spiega Ancisi - sono stati eseguiti con cemento anziché asfalto, in tante zone di Ravenna anche applicato male o con avvalli oppure in eccesso".
"Una prima risposta posso darla io alla luce delle norme tecniche del Regolamento comunale sugli scavi, che un cittadino non è tenuto a conoscere, ma su cui sono lecite le richieste di chiarimento" dice Ancisi.
"Siamo sicuramente di fronte a ripristini provvisori, da compiersi entro 180 giorni dalla fine dei lavori, a cui seguiranno obbligatoriamente, decorsi altri 270 giorni, i ripristini definitivi. Per quanto provvisori, i ripristini fotografati si mostrano per lo meno discutibili sotto il profilo estetico e della compatibilità con l'ambiente urbano circostante.
Trattandosi di lavori effettuati in una città tra le più prestigiose e turisticamente attrattive per le sue caratteristiche e proprietà storico-culturali e ambientali, l?effetto è sicuramente disdicevole, tenendo conto della loro disseminazione e della lunghissima provvisorietà loro concessa". Di qui le prime richieste di spiegazione. "Il Comune ha controllato ovunque che i ripristini provvisori in questione rispettino le minuziose norme tecniche regolamentari, prescritte su quattro fitte pagine. Con quali risultati? Con quali eventuali interventi disposti?
Se tutto è in regola, la Giunta comunale non ritiene che occorra procedere ad una revisione del Regolamento sugli scavi, sia perché disciplini opportunamente in materia anche di qualità non troppo impattante con l'ambiente urbano, sia per restringere, a seconda che la tipologia dei lavori lo consenta, il troppo lungo periodo intercorrente tra la loro fine e il ripristino definitivo dei luoghi scavati, pari a fino 450 giorni?".
In ogni caso, pare evidente, dalle foto allegate e dal messaggio del cittadino, come nei ripristini in questione "si registrino avvallamenti e sconnessioni rispetto al piano stradale, a fronte di cui la circolazione, quanto meno, dei pedoni e dei ciclisti potrebbe essere a rischio di sicurezza. In proposito dispone come segue l'art. 11 del Regolamento sugli scavi stesso: 'Fino al rilascio del benestare finale, il titolare dell'autorizzazione è obbligato ad intervenire in prossimità dell'intervento autorizzato ogni qualvolta vengano meno le condizioni di sicurezza della circolazione stradale. Di qui le ulteriori ed ultime (al momento) istanze.
La Giunta comunale ha controllato, punto per punto, che i ripristini provvisori in questione siano a prova di sicurezza della circolazione, particolarmente per i pedoni e i ciclisti? Con quali risultati? Con quali eventuali prescrizioni?
Con l'occasione, si chiede formalmente copia di una mappa della città e delle frazioni in cui sono stati effettuati i lavori di posa della fibra ottica, cosicché Lista per Ravenna possa effettuare in proprio le necessarie verifiche con l'aiuto dei propri consiglieri territoriali e dei cittadini semplici disposti, ovunque presenti, a collaborare con essa".
© copyright la Cronaca di Ravenna
"Una prima risposta posso darla io alla luce delle norme tecniche del Regolamento comunale sugli scavi, che un cittadino non è tenuto a conoscere, ma su cui sono lecite le richieste di chiarimento" dice Ancisi.
"Siamo sicuramente di fronte a ripristini provvisori, da compiersi entro 180 giorni dalla fine dei lavori, a cui seguiranno obbligatoriamente, decorsi altri 270 giorni, i ripristini definitivi. Per quanto provvisori, i ripristini fotografati si mostrano per lo meno discutibili sotto il profilo estetico e della compatibilità con l'ambiente urbano circostante.
Trattandosi di lavori effettuati in una città tra le più prestigiose e turisticamente attrattive per le sue caratteristiche e proprietà storico-culturali e ambientali, l?effetto è sicuramente disdicevole, tenendo conto della loro disseminazione e della lunghissima provvisorietà loro concessa". Di qui le prime richieste di spiegazione. "Il Comune ha controllato ovunque che i ripristini provvisori in questione rispettino le minuziose norme tecniche regolamentari, prescritte su quattro fitte pagine. Con quali risultati? Con quali eventuali interventi disposti?
Se tutto è in regola, la Giunta comunale non ritiene che occorra procedere ad una revisione del Regolamento sugli scavi, sia perché disciplini opportunamente in materia anche di qualità non troppo impattante con l'ambiente urbano, sia per restringere, a seconda che la tipologia dei lavori lo consenta, il troppo lungo periodo intercorrente tra la loro fine e il ripristino definitivo dei luoghi scavati, pari a fino 450 giorni?".
In ogni caso, pare evidente, dalle foto allegate e dal messaggio del cittadino, come nei ripristini in questione "si registrino avvallamenti e sconnessioni rispetto al piano stradale, a fronte di cui la circolazione, quanto meno, dei pedoni e dei ciclisti potrebbe essere a rischio di sicurezza. In proposito dispone come segue l'art. 11 del Regolamento sugli scavi stesso: 'Fino al rilascio del benestare finale, il titolare dell'autorizzazione è obbligato ad intervenire in prossimità dell'intervento autorizzato ogni qualvolta vengano meno le condizioni di sicurezza della circolazione stradale. Di qui le ulteriori ed ultime (al momento) istanze.
La Giunta comunale ha controllato, punto per punto, che i ripristini provvisori in questione siano a prova di sicurezza della circolazione, particolarmente per i pedoni e i ciclisti? Con quali risultati? Con quali eventuali prescrizioni?
Con l'occasione, si chiede formalmente copia di una mappa della città e delle frazioni in cui sono stati effettuati i lavori di posa della fibra ottica, cosicché Lista per Ravenna possa effettuare in proprio le necessarie verifiche con l'aiuto dei propri consiglieri territoriali e dei cittadini semplici disposti, ovunque presenti, a collaborare con essa".
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