Furti all'obitorio, svuotate le cassette delle offerte

11 maggio 2020 - I ladri hanno messo nel mirino la camera mortuaria. La denuncia viene da Gianluca Benzoni (capogruppo di Lista per Ravenna nel Consiglio di Ravenna Sud).

“Ieri, verso le 16.30, - scrive Benzoni - un extracomunitario di media età, apparentemente magrebino, ha sottratto la cassetta delle offerte dalla camera ardente n. 12 della camera mortuaria di Ravenna, depositata su un tavolino in suffragio della salma”.
“Datosi alla fuga in bicicletta e inseguito a piedi dal figlio della persona deceduta, ha potuto dileguarsi all’interno dei giardini impresentabili posti nelle vicinanze dell’edificio, in area ospedaliera, occupati da frequentazioni disdicevoli”, aggiunge Benzoni.
Il ladro si era mimetizzato tra i partecipanti ai funerali. “Era stato notato aggirarsi a lungo – racconta Benzoni - muovendosi con sicurezza come fosse di casa, negli ambienti della camera mortuaria”.
Oggi sono state visionate le telecamere attive all’interno e all’esterno dell’edificio e tutti gli ingressi laterali alle camere ardenti sono stati chiusi, lasciando aperto il solo unico accesso centrale.

La settimana scorsa sarebbe stato compiuto un furto analogo, questa volta con destrezza, perché sarebbero state sottratte solo le offerte contenute in una cassetta, dopo averne scardinato la chiusura.
“Ma che il luogo sia meta frequente di ruberie – afferma Benzoni - è ben noto agli operatori delle pompe funebri, nonché all’azienda gestore, tanto che perfino i tavolini delle offerte sono stati incardinati nel muro a fianco”.

Benzoni sottolinea anche l’incuria dei locali: “La camera n. 12 mostra all’interno pareti con mattoni a vista coperti da una mano biancastra di umidità e sudiciume e ragnatele in angolo sul soffitto. Al suo esterno, l’arcata sull’accesso è perfino occupata da erbacce”.

L’esponente di Lista per Ravenna spiega che “la presa in custodia della salma presso la camera mortuaria costerà alla famiglia in questione, come normalmente a tutti, circa 500 euro. Per fortuna è un servizio pubblico gestito in monopolio, con tariffe fissate dal Comune”.
Ma “si ritiene che, quanto meno, i clienti (considerati tali) della camera mortuaria abbiano diritto a un servizio efficiente di custodia e di sicurezza, organizzato allo scopo con una presenza fisica (nel caso la famiglia potrebbe anche chiedere i danni materiali e morali, ai sensi del codice civile) e a un luogo preservato dall’incuria e dal degrado.
In poche parole, a morire con dignità”.


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