Claudio Spadoni. "Nemo propheta in patria" dicono Ancisi e Verlicchi "visti gli importanti incarichi" | la CRONACA di RAVENNA

Claudio Spadoni. "Nemo propheta in patria" dicono Ancisi e Verlicchi "visti gli importanti incarichi"

Già direttore del Museo d’Arte di Ravenna, è stato nominato nel Comitato scientifico della Pinacoteca nazionale di Bologna e nel Comitato Collezioni Pubbliche del Trust per l’Arte Contemporanea

29 gennaio 2021 - Gli importanti incarichi assegnati a Claudio Spadoni, già direttore del Museo d'Arte della Città di Ravenna, fanno discutere il mondo politico ravennate.
Alvaro Ancisi, capogruppo di Lista per Ravenna in consiglio comunale, si complimenta "con il concittadino professor Claudio Spadoni, già direttore del Museo d’Arte di Ravenna, per la nomina a membro del Comitato scientifico della Pinacoteca nazionale di Bologna, tra le più importanti d’Italia, avvenuta il 25 gennaio scorso con decreto del ministro per i Beni e le attività culturali Dario Franceschini. La designazione è avvenuta da parte della Regione Emilia-Romagna".
"Compongono il Comitato, presieduto dal direttore dell’istituto Maria Luisa Pacelli, - aggiunge Ancisi - altre tre firme prestigiose della storia dell’arte, quali Lorenzo Balbi, Alessandro Brogi e Anna Ottani Cavina, designati rispettivamente dal Comune di Bologna, dal Consiglio superiore dei Beni culturali e dal ministro stesso, individuati a norma del decreto ministeriale sull'Organizzazione e funzionamento dei musei statali tra 'i professori universitari di ruolo in settori attinenti all’ambito disciplinare di attività dell’istituto o esperti di particolare e comprovata qualificazione scientifica e professionale in materia di tutela e valorizzazione dei beni culturali'.

Nemo propheta in patria, dall’antico al contemporaneo, è di questi giorni la nomina del professor Spadoni anche nel Comitato Collezioni Pubbliche del Trust per l’Arte Contemporanea. Istituito a beneficio del Comune di Bologna il 23 luglio 2020, con una dotazione di 660 mila euro per i primi tre anni, dalle Fondazioni Cassa di Risparmio di Bologna, Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna e BolognaFiere, tale iniziativa intende contribuire al posizionamento della città di Bologna come una delle capitali del contemporaneo, rafforzando il ruolo di MAMbo, celebre Museo d'Arte Moderna di Bologna e dell'Area Arte Moderna e Contemporanea dell'Istituzione Bologna Musei".

Non è da meno la Lista civica La Pigna di Veronica Verlicchi che ha emesso una nota in cui scrive che "mentre importanti esponenti del Partito Democratico, quali il presidente della Regione Emilia-Romagna Bonaccini, il sindaco di Bologna Merola e il ministro Franceschini, si avvalgono della indiscussa competenza del professor Claudio Spadoni per la valorizzazione dell’attività di musei e Istituzioni culturali, a Ravenna il sindaco Michele de Pascale (pur sempre membro del Pd) lo snobba con il plauso del suo assessore alla cultura Elsa Signorino.

Eppure i risultati fallimentari della politica culturale della giunta De Pascale - prosegue la nota - sono così eclatanti da essere ormai sotto gli occhi di tutti. La reputazione nell’ambito culturale italiano del Mar, il Museo d’Arte della nostra città, è stata annientata in soli 5 anni, ovvero da quando de Pascale e la Signorino sono diventati rispettivamente sindaco e assessore.

1,8 Milioni di euro. Questa è la cifra vertiginosa che il Comune di Ravenna, ovvero noi ravennati, mettiamo a disposizione per il Mar per volontà della coppia politica de Pascale/Signorino. Eppure, come evidenziato, i risultati sono aberranti già prima del Covid.
Zero euro invece, è la cifra che Claudio Spadoni aveva a disposizione quando era alla guida del Mar. Eppure, durante la sua reggenza, Ravenna è finita più volte sotto i riflettori della cultura nazionale e internazionale grazie al livello eccelso delle mostre e degli eventi organizzati.

Nonostante l’indiscussa professionalità del professor Spadoni e i risultati straordinari da lui ottenuti qui a Ravenna, de Pascale e la Signorino appena insediati, hanno fatto in modo e maniera di defenestrarlo. Una scelta a dir poco funesta.
Nemo propheta in Patria, si usa dire. E in effetti se a Ravenna Spadoni viene snobbato da de Pascale & co, a Bologna così come in Regione e a Roma al Ministero dei Beni Culturali, si utilizzano le sue grandi e indiscusse competenze per valorizzare le attività di importanti musei e istituzioni culturali.

Al professor Claudio Spadoni vanno le nostre vive congratulazioni. Al Comune di Bologna, alla nostra Regione e al Mibac la nostra invidia".

(nella foto, Claudio Spadoni con Vittorio Sgarbi al Mar)



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