Politica
Bocciata l'antenna per la telefonia in via del Mugello
Arpae ha espresso parere negativo. Le sollecitazioni di Lista per Ravenna
05 gennaio 2021 - Nel documento del 29 ottobre Arpae è stata chiarissima: "Si determina di concludere negativamente il procedimento in oggetto". Il rifgerimento è alla richiesta della società Iliad Italia Spa di installareun'antenna in via del Mugello 8/a. Il Comune ha quindi respintola richiesta ma Iliad ha ripresentato apposita di domanda di installazione.Sulla questione Lista per Ravenna e il suo capogreuppo, Alvaro Ancisi, sono intervenuti due volte.
In una prima interrogazione del 16 ottobre 2020, il capogruppo Alvaro Ancisi rilevava l’eccessiva vicinanza del nuovo impianto con l’antenna già installata in via Versilia 19, mentre Antonio Amoroso (consigliere di Lista per Ravenna nell’Area del Centro Urbano, nella foto) avviava una raccolta di firme intitolata ‘Nuovo impianto di telefonia cellulare vicinissimo ad un altro. Contrasta col regolamento comunale’.
Le preoccupazioni della lista civica hanno trovato conferma nelle valutazioni 'negative' di Arpae. “L’analisi delle planimetrie di progetto e le specifiche e puntuali valutazioni effettuate dall’Agenzia Regionale Prevenzione Ambiente Energia (Arpae) – afferma Ancisi - avevano infatti valutato come su alcune porzioni di taluni edifici abitativi interessati alle emissioni elettromagnetiche dell’impianto venisse superato il valore di attenzione/obiettivo di qualità dei 6 V/m. Non avendo Iliad presentato nessuna osservazione in merito, entro il termine previsto dalla normativa, il procedimento era stato concluso negativamente”.
Il 13 novembre Iliad ha però ripresentato un nuova richiesta di autorizzazione per lo stesso impianto, sempre in via del Mugello 8a. “Cosicché – spiega ancora Ancisi - la petizione è stata portata avanti e presentata il 17 dicembre in Comune, con le firme casa per casa di 375 residenti del quartiere interessato”. Ancisi ha inoltre presentato al Suap (Sportello Unico per le Attività Produttive), il 22 dicembre, una nuova Osservazione analoga alla prima, aggiungendo che, qualora l’istanza di Iliad fosse identica alla prima, non si dovrebbe proseguire nel dar corso al nuovo procedimento, secondo i princìpi del ne bis in idem ( ‘non due volte per la medesima cosa’) e dell’economia degli atti, ai quali la pubblica amministrazione deve attenersi”.
© copyright la Cronaca di Ravenna
In una prima interrogazione del 16 ottobre 2020, il capogruppo Alvaro Ancisi rilevava l’eccessiva vicinanza del nuovo impianto con l’antenna già installata in via Versilia 19, mentre Antonio Amoroso (consigliere di Lista per Ravenna nell’Area del Centro Urbano, nella foto) avviava una raccolta di firme intitolata ‘Nuovo impianto di telefonia cellulare vicinissimo ad un altro. Contrasta col regolamento comunale’.
Le preoccupazioni della lista civica hanno trovato conferma nelle valutazioni 'negative' di Arpae. “L’analisi delle planimetrie di progetto e le specifiche e puntuali valutazioni effettuate dall’Agenzia Regionale Prevenzione Ambiente Energia (Arpae) – afferma Ancisi - avevano infatti valutato come su alcune porzioni di taluni edifici abitativi interessati alle emissioni elettromagnetiche dell’impianto venisse superato il valore di attenzione/obiettivo di qualità dei 6 V/m. Non avendo Iliad presentato nessuna osservazione in merito, entro il termine previsto dalla normativa, il procedimento era stato concluso negativamente”.
Il 13 novembre Iliad ha però ripresentato un nuova richiesta di autorizzazione per lo stesso impianto, sempre in via del Mugello 8a. “Cosicché – spiega ancora Ancisi - la petizione è stata portata avanti e presentata il 17 dicembre in Comune, con le firme casa per casa di 375 residenti del quartiere interessato”. Ancisi ha inoltre presentato al Suap (Sportello Unico per le Attività Produttive), il 22 dicembre, una nuova Osservazione analoga alla prima, aggiungendo che, qualora l’istanza di Iliad fosse identica alla prima, non si dovrebbe proseguire nel dar corso al nuovo procedimento, secondo i princìpi del ne bis in idem ( ‘non due volte per la medesima cosa’) e dell’economia degli atti, ai quali la pubblica amministrazione deve attenersi”.
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