Strammiello (Snals-Confsal): "Il personale scolastico va inserito nella prima tranche dei vaccini" | la CRONACA di RAVENNA

Strammiello (Snals-Confsal): "Il personale scolastico va inserito nella prima tranche dei vaccini"

"Se il Ministro dell’istruzione continua ad affermare che va garantita la didattica in presenza, probabilmente dovrebbe assumere posizioni altrettanto forti nel tutelare il personale, considerando una priorità la tutela della salute dei lavoratori"

05 gennaio 2021 - A due giorni dalla “fine delle vacanze”, gli studenti delle scuole superiori sono ancora incerti sul loro destino. Appurato che giovedì 7 e venerdì 8 la didattica sarà ancora a distanza, la decisione – ad oggi – di riaprire in presenza con modalità al 50% a partire da lunedì 11 appare in bilico, contrastata sia da vari presidenti di Regione che dall’evidenza dei dati quotidiani sul contagio, non molto diversi da quelli registrati al momento della chiusura natalizia.
A Ravenna, come in Emilia-Romagna, per ora si parla di ritorno a scuola lunedì prossimo: ma proprio in queste ore il governatore Bonaccini dovrebbe affrontare la questione, e quindi a breve se ne saprà di più.
Intanto, però, anche il tema del 50% “scalda” il dibattito: diversi dirigenti scolastici hanno sollevato critiche, mentre la stessa metodologia legata al 50% - che può variare da scuola a scuola – può lasciare perplessi.
Ne abbiamo parlato con Rosaria Strammiello dello Snals-Confsal, uno dei sindacati più attivi a livello scolastico.


Prima di tutto, qual è lo stato dell’arte?
E’ in continua evoluzione, come si può apprendere anche dai media. Fino a ieri, le scuole avevano previsto il rientro il 7 gennaio con la capienza al 50%, e ogni dirigente aveva organizzato il servizio, informando i docenti e il personale per questa modalità. Oggi è stato detto invece che si rientra l’11, ma con le stesse modalità di cui sopra: un posticipo legato alla situazione epidemiologica, visto che l’indice dei contagi, purtroppo, non si è abbassato come sarebbe stato sperabile.
Parliamo non necessariamente di un’alternanza al 50% della singola classe, ma con modalità che ogni singolo preside può gestire come vuole. Questo era stato deciso ancor prima delle vacanze di Natale, a seguito dei vertici che si sono svolti fra i provveditorati e le Prefetture: perché il Ministero ha delegato i Prefetti a organizzare il rientro.

Com’è la situazione a Ravenna, dal vostro punto di vista?
Il nodo fondamentale resta sempre quello dei trasporti, ed è stato ampiamente affrontato nei mesi scorsi. Già da ottobre, è stato chiesto uno sforzo al presidente della Regione, per potenziare il servizio coinvolgendo anche ditte private. E l’impegno – anche a seguito delle nostre proteste - c’è stato. In Emilia-Romagna siamo avvantaggiati, è una regione organizzata: mi aspetto che quando si riaprirà, la risposta a livello di trasporti ci sia. Ma il vero problema è che a scuola i contagi ci sono stati anche nell’ultimo mese, nonostante la didattica a distanza: diverse sedi scolastiche sono state chiuse nel territorio ravennate (penso all’Alberghiero di Cervia, o al Persolino di Faenza). Quindi occorre ancora avere grande prudenza.

Quindi il problema non è solo quello dei trasporti…
No, purtroppo ce ne sono anche altri. Faccio un esempio: se un alunno risulta positivo, l’Asl chiede i nominativi dei compagni di classe e dei professori. La classe viene subito messa in quarantena: ma il professore, in attesa dell’esito del tampone, può continuare ad andare a scuola. A quel punto, dovrebbe essere il dirigente a chiedergli di rimanere a casa, in dad: ma questo non sempre è successo, a volte anche per difetto complessivo di comunicazione. Ed è toccato al sindacato intervenire…

So bene che ci sono temi delicati, in primis la privacy: ma se adesso si riapre sarebbe importante migliorare le comunicazioni fra le varie parti in causa, dall’Asl ai dirigenti ai professori stessi. Se un professore lavora su due sedi, ad esempio, e una si mette in quarantena, che senso ha che l’insegnante possa continuare a recarsi alla seconda sede? Eppure, nei mesi scorsi, ci sono stati casi di personale condiviso fra due scuole, che andavano a lavorare nella sede aperta. Ma se il motivo della chiusura di una sede era quello di limitare i contagi, tutto ciò è un controsenso.
Speriamo che da quando si riparte sia possibile avere una comunicazione migliore, a 360%: non certo per gridare all’untore, ma al solo scopo di tutelare le persone.

Cosa propone lo
SNALS-CONFSAL per tutelare il personale scolastico e gli alunni?
Fare scuola in presenza è una priorità per tutti, in primis per il personale scolastico, ma è evidente che non basta distribuire una mascherina chirurgica e installare dispenser di gel disinfettante per tutelare quanti gravitano nella scuola, dagli alunni ai docenti, dal personale amministrativo ai collaboratori; soprattutto non possono essere solo queste le misure per garantire la salute di coloro che, già solo per questioni anagrafiche, rientrano tra le categorie più a rischio per le eventuali conseguenze del contagio. Occorrono, quindi, risposte adeguate e tempestive.

Di sicuro bisogna considerare che i docenti, come i medici, sono esposti a un alto rischio di contagio. Tuttavia, mentre i medici hanno protocolli di sicurezza elevatissimi, indossano tute, mascherine e visiere, i docenti hanno in dotazione esclusivamente una mascherina chirurgica. Eppure in una classe ci sono mediamente dalle 25 alle 30 persone, tra alunni, docenti di base e docenti di sostegno. Si resta lì per almeno 4/5 ore al giorno e le sole mascherine chirurgiche risultano poco efficaci in una situazione simile.

Nel programma di distribuzione dei vaccini bisognerà ipotizzare delle priorità, tra le diverse categorie lavorative, ma non si può ignorare che i docenti, insieme a tutto il personale scolastico, siano alla pari dei medici, esposti in prima linea al rischio di contagio. Ogni docente trascorre infatti quotidianamente dalle due alle cinque ore a contatto con un numero di alunni variabile tra le 50 e le 150 unità. Situazione che diventa particolarmente rischiosa nelle scuole superiori, dove la platea, che ha un’età oscillante tra i 14 e i 19 anni, rappresenta la categoria considerata più coinvolta nel veicolare il virus, per la non sempre idonea attenzione che i giovani prestano al rispetto delle misure per il contenimento del contagio, soprattutto nella relazione con i coetanei.

La somministrazione dei vaccini ha un suo elenco di priorità, che non comprende il personale scolastico...

Se si ritiene opportuno che le scuole restino aperte, perché la didattica va svolta in presenza, sarebbe auspicabile inserire il personale scolastico, insieme a quello sanitario, nella prima tranche dei vaccini da somministrare, per tutelare una categoria a forte rischio contagio. Ciò sia per evitare di gravare su ospedali e terapie intensive, sia per garantire il regolare svolgimento dell’attività didattica, per la quale non basta tenere le scuole aperte, ma bisogna agire per la tutela della salute dei docenti e di tutto il personale scolastico, onde evitare di tenere gli alunni in classe, ma i docenti a casa, in quarantena, o peggio in ospedale.

È proprio in questa fase che bisogna compiere delle scelte e stabilire delle priorità. Se il Ministro dell’istruzione continua ad affermare che va garantita la didattica in presenza, probabilmente dovrebbe assumere posizioni altrettanto forti nel tutelare il personale scolastico, considerando una priorità la tutela della salute di lavoratori che, senza grandi difese e adeguati dispositivi di protezione, non hanno esitato a svolgere gli esami di Stato in presenza, la scorsa estate, e non si sono tirati indietro nel corso di quest’anno scolastico, finché è stata svolta l’attività in presenza, ma che oggi hanno bisogno di sentirsi tutelati nel loro diritto alla salute.


© copyright la Cronaca di Ravenna
CONDIVIDI

Altro da:
Politica

Crisi Cofari, «silenzi assordanti e sproloqui». Il modello cooperativo è un fallimento. Ma si approva il salario minimo

Ancarani (Forza Italia): «Dobbiamo davvero credere che l'amministrazione non sapesse ...

Crisi Cofari, «silenzi assordanti e sproloqui». Il modello cooperativo è un fallimento. Ma si approva il salario minimo

Ancarani (Forza Italia): «Dobbiamo davvero credere che l'amministrazione non sapesse ...

Lido di Dante. Risanare il tratto finale di via Catone

Se ne discute in commissione e in Consiglio comunale. Ancisi: «Rendere ciclopedonali ...

Lido di Dante. Risanare il tratto finale di via Catone

Se ne discute in commissione e in Consiglio comunale. Ancisi: «Rendere ciclopedonali ...

Degrado in Darsena, nell'area verde tra viale Spadolini e via Magazzini Posteriori

«Rifiuti di ogni genere, bivacchi, droga». Una petizione ha raccolto già più di 60 ...

Degrado in Darsena, nell'area verde tra viale Spadolini e via Magazzini Posteriori

«Rifiuti di ogni genere, bivacchi, droga». Una petizione ha raccolto già più di 60 ...

RAVENNA FESTIVAL

Sopra le righe

Zanzare, Spuntiamola! Come difendersi da zanzare e altri insetti

Video della campagna di informazione e sensibilizzazione della Regione Emilia-Ro ...

Abbonamento del trasporto pubblico gratuito per studenti

Per gli studenti che frequentano le scuole dalle elementari alle superiori. Prenotazioni ...

"Strùffati": Comune e Prefettura in difesa delle persone vittime di truffe. Il video con Maria Pia Timo

Tornano le azioni sul territorio. Si parte martedì 9 aprile alle 20.30 all'Almagià ...

Ortazzo, «lo scandalo continua»

Gli ambientalisti: «Il Parco del Delta non emette alcun cenno risoluto rispetto a ...

Dialogo sul Mediterraneo. INTERVISTA a Marc Lazar

È uno dei due protagonisti con l’ex Ministro Marco Minniti, del dibattito organizzato ...

Architettura, «una nuova visione con al centro la qualità». INTERVISTA

Come sfuggire alla schiavitù nei confronti delle logiche di mercato. Ne parla Marco ...

Salvò al mondo la Domus dei Tappeti di Pietra

RavennAntica intitoli uno spazio pubblico a Ezio Fedele Brini

Prospettiva Dante. Giancarlo Giannini incanta il pubblico

L'attore italiano ha aperto la XII edizione del festival promosso dalla Fondazione ...