Politica
I dati sul virus di venerdì decisivi per il rientro in classe
L'assessore regionale Salomoni: "Siamo pronti". I sindacati: "Aggiorniamo il protocollo sicurezza"
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05 gennaio 2021 - “La scuola non può più essere oggetto di decisioni estemporanee, approssimative: servono certezze a partire dalla necessità di considerare come prioritaria la possibilità per il personale scolastico di rientrare nel piano vaccinale nazionale, subito dopo la prima fase riservata al personale sanitario”. E’ uno dei passaggi chiave della presa di posizione dei sindacati della scuola a livello regionale a proposito della prossima riapertura dei plessi.
Il documento è firmato da Monica Ottaviani (FLC CGIL Emilia Romagna), Monica Barbolini (CISL Scuola FSUR Emilia Romagna ), Serafino Veltri (UIL Scuola RUA Emilia Romagna), Gianfranco Samorì (SNALS Confsal Emilia Romagna), Rosarita Cherubino (GILDA FGU Unams Emilia Romagna).
Da sempre le organizzazioni sindacali chiedono “la riapertura delle scuole in presenza, garantendo prioritariamente la salute del personale e degli studenti. In questo senso abbiamo chiesto da molto tempo, per ora senza esito, l’aggiornamento del protocollo sulla sicurezza, datato lo scorso mese di agosto, e un incontro a livello nazionale con i responsabili dei vari ministeri”.
I sindacati aggiungono che “nella nostra regione i tavoli coordinati dai prefetti, che non hanno visto la presenza delle organizzazioni sindacali, hanno definito un piano per la ripartenza che sulla carta risponde alle esigenze di sicurezza richieste anche dai rappresentanti dei lavoratori, come per esempio l’aumento della flotta dei mezzi di trasporto in rapporto all’esigenza di contenere lo scaglionamento di entrata/uscita degli studenti ed evitare quindi i doppi turni. Lo sforzo messo in atto dalla Regione per risolvere il problema dei trasporti e quello di consentire al personale della scuola e agli studenti di effettuare test rapidi gratuitamente è meritevole ma a nostro avviso occorre ora concentrare l’attenzione sul fatto che per poter riprendere in presenza, cosa che auspichiamo, si devono creare le condizioni affinchè la scuola rimanga aperta, evitando lo "stop and go" che avrebbe effetti maggiormente destabilizzanti per gli studenti e le loro famiglie".
“La scuola in presenza anche per le ragazze e i ragazzi delle secondarie superiori dell'Emilia-Romagna era e resta per noi un obiettivo prioritario. Per questo abbiamo fatto tutto ciò che era necessario per organizzare una ripartenza sicura, collaborando attivamente con le prefetture per un piano condiviso con le scuole stesse, gli enti locali e le aziende di trasporto pubblico locale. Un impegno dimostrato dal potenziamento massiccio dei trasporti e dal confronto vero con le organizzazioni sindacali del comparto affinché, per quanto di nostra competenza, anche il personale docente e non docente risultasse coinvolto in questo sforzo organizzativo straordinario”.
Così l’assessore regionale alla Scuola, Paola Salomoni.
“Per questo - prosegue - non solo siamo pronti a sostenere la ripartenza, ma il nostro piano era già stato definito prima di Natale, addirittura con una previsione in presenza in aula per le scuole superiori del 75%. A maggior ragione siamo pronti a farlo l’11 gennaio al 50%. Naturalmente la prima valutazione di compatibilità rispetto al quadro epidemiologico del nostro Paese spetta al Governo e al Comitato tecnico scientifico, anche in considerazione dello scenario prospettatoci dal ministero della Salute e sulla base dei dati settimanali che vengono esaminati ogni venerdì. Avevamo chiesto un dato di chiarezza domenica scorsa, nel corso dell'ultimo confronto tra Governo e Regioni, per non trovarci ad aprire le scuole giovedì 7 per poi vederle richiudere lunedì 11. La decisione del Governo di procrastinare la ripartenza a lunedì va senza dubbio in questa direzione, per poter esaminare i nuovi dati venerdì”.
“Per parte nostra, ribadisco, siamo pronti, non si dica che il problema è organizzativo o legato ai trasporti, perché qui, in Emilia-Romagna, tutto il necessario è stato fatto. Se invece permane un'incertezza legata all'andamento dei contagi, chiediamo che venerdì si faccia definitivamente chiarezza, per rispetto soprattutto di ragazze e ragazzi, famiglie, docenti e personale scolastico, che in questi mesi hanno sopportato sacrifici senza precedenti”.
Va infine ricordato che il 7 gennaio le scuole materne, elementari e medie riapriranno regolarmente e che alle scuole superiori le lezioni riprenderanno con didattica a distanza.
(Foto: salute.gov.it)
© copyright la Cronaca di Ravenna
Il documento è firmato da Monica Ottaviani (FLC CGIL Emilia Romagna), Monica Barbolini (CISL Scuola FSUR Emilia Romagna ), Serafino Veltri (UIL Scuola RUA Emilia Romagna), Gianfranco Samorì (SNALS Confsal Emilia Romagna), Rosarita Cherubino (GILDA FGU Unams Emilia Romagna).
Da sempre le organizzazioni sindacali chiedono “la riapertura delle scuole in presenza, garantendo prioritariamente la salute del personale e degli studenti. In questo senso abbiamo chiesto da molto tempo, per ora senza esito, l’aggiornamento del protocollo sulla sicurezza, datato lo scorso mese di agosto, e un incontro a livello nazionale con i responsabili dei vari ministeri”.
I sindacati aggiungono che “nella nostra regione i tavoli coordinati dai prefetti, che non hanno visto la presenza delle organizzazioni sindacali, hanno definito un piano per la ripartenza che sulla carta risponde alle esigenze di sicurezza richieste anche dai rappresentanti dei lavoratori, come per esempio l’aumento della flotta dei mezzi di trasporto in rapporto all’esigenza di contenere lo scaglionamento di entrata/uscita degli studenti ed evitare quindi i doppi turni. Lo sforzo messo in atto dalla Regione per risolvere il problema dei trasporti e quello di consentire al personale della scuola e agli studenti di effettuare test rapidi gratuitamente è meritevole ma a nostro avviso occorre ora concentrare l’attenzione sul fatto che per poter riprendere in presenza, cosa che auspichiamo, si devono creare le condizioni affinchè la scuola rimanga aperta, evitando lo "stop and go" che avrebbe effetti maggiormente destabilizzanti per gli studenti e le loro famiglie".
“La scuola in presenza anche per le ragazze e i ragazzi delle secondarie superiori dell'Emilia-Romagna era e resta per noi un obiettivo prioritario. Per questo abbiamo fatto tutto ciò che era necessario per organizzare una ripartenza sicura, collaborando attivamente con le prefetture per un piano condiviso con le scuole stesse, gli enti locali e le aziende di trasporto pubblico locale. Un impegno dimostrato dal potenziamento massiccio dei trasporti e dal confronto vero con le organizzazioni sindacali del comparto affinché, per quanto di nostra competenza, anche il personale docente e non docente risultasse coinvolto in questo sforzo organizzativo straordinario”.
Così l’assessore regionale alla Scuola, Paola Salomoni.
“Per questo - prosegue - non solo siamo pronti a sostenere la ripartenza, ma il nostro piano era già stato definito prima di Natale, addirittura con una previsione in presenza in aula per le scuole superiori del 75%. A maggior ragione siamo pronti a farlo l’11 gennaio al 50%. Naturalmente la prima valutazione di compatibilità rispetto al quadro epidemiologico del nostro Paese spetta al Governo e al Comitato tecnico scientifico, anche in considerazione dello scenario prospettatoci dal ministero della Salute e sulla base dei dati settimanali che vengono esaminati ogni venerdì. Avevamo chiesto un dato di chiarezza domenica scorsa, nel corso dell'ultimo confronto tra Governo e Regioni, per non trovarci ad aprire le scuole giovedì 7 per poi vederle richiudere lunedì 11. La decisione del Governo di procrastinare la ripartenza a lunedì va senza dubbio in questa direzione, per poter esaminare i nuovi dati venerdì”.
“Per parte nostra, ribadisco, siamo pronti, non si dica che il problema è organizzativo o legato ai trasporti, perché qui, in Emilia-Romagna, tutto il necessario è stato fatto. Se invece permane un'incertezza legata all'andamento dei contagi, chiediamo che venerdì si faccia definitivamente chiarezza, per rispetto soprattutto di ragazze e ragazzi, famiglie, docenti e personale scolastico, che in questi mesi hanno sopportato sacrifici senza precedenti”.
Va infine ricordato che il 7 gennaio le scuole materne, elementari e medie riapriranno regolarmente e che alle scuole superiori le lezioni riprenderanno con didattica a distanza.
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