I NS ITINERARI / Romagna in fuoristrada | la CRONACA di RAVENNA

I NS ITINERARI / Romagna in fuoristrada

Ecco i nostri consigli per un tour a trazione integrale fra i borghi di Casola Valsenio e Brisighella, per scoprire un angolo di territorio che profuma di ginestra e lavanda

07 luglio 2020 - Per scoprire un angolo di territorio che profuma di ginestra e lavanda si possono scegliere sterrate bianche da percorrere alla guida di un veicolo fuoristrada o di un Suv. Ecco i nostri consigli per un tour a trazione integrale fra i borghi di Casola Valsenio e Brisighella.

Se siete fra chi cerca uno scorcio inedito dei tre colli di Brisighella, uno dei borghi più belli d’Italia, o un panorama con vista mozzafiato su frutteti e vigneti di Casola Valsenio, una scampagnata immersi nella natura è ciò che fa per voi. Unico requisito mettersi però alla guida di un 4x4 o di un Suv e affrontare i terreni sconnessi (non troppo, a dire il vero) ma adatti sia agli esperti che ai neofiti lungo un percorso - in parte su asfalto e il resto in offroad - che collega queste due località della Romagna.

Scelta obbligata a inizi Novecento per le inesistenti vie di comunicazione dell’epoca, avventurarsi su mulattiere è oggi invece un vero e proprio stile di vita per scoprire, seppure in maniera insolita, storia, tradizioni e gastronomia del nostro paese. Pronti a mettere in moto il fuoristrada, rispettando sempre però l’ambiente circostante e le norme di circolazione?

L’itinerario che proponiamo parte dalla Strada della Lavanda, che si può imboccare poco prima dell’ingresso a Casola Valsenio, arrivando da Riolo Terme. Lungo la SP70 che s’inerpica sino al Passo del Prugno s’incontra, sulla destra, il Giardino delle Erbe Officinali, inaugurato nel 1975 e intitolato al suo fondatore Augusto Rinaldi Ceroni, dove fare una sosta per una passeggiata fra i colori e i profumi di centinaia di piante aromatiche utilizzate sin dal Medioevo in cucina, medicina e cosmesi.

Proseguendo su asfalto fra tornanti sinuosi si giunge in prossimità del passo dove una deviazione su via Monte Battaglia conduce all’antica rocca, parte della vasta rete di fortificazioni che un tempo formarono i presidi dei valichi appenninici, e sottoposta nei decenni passati a lavori di recupero e restauro. Riscendendo al Prugno, al fondo di via Monte Battaglia si può svoltare a destra su via Chiesuola procedendo in discesa sino a incrociare via San Ruffillo e una graziosa chiesetta in pietra con rose rampicanti sulla facciata. A fondo valle sulla SP306 si svolta a destra per poi imboccare, a destra ancora una volta, via della Cestina, in località Baffadi: qualche chilometro dopo si è in via Cortine seguendo le indicazioni per Cà Budrio e Il Casolare di Manuela.

Al primo bivio si lascia l’asfalto e si percorre la sterrata bianca fino al crinale dove s’incrocia un’altra mulattiera: svoltando a sinistra si procede in direzione di Valmaggiore (il territorio in questo tratto è quello di Castel del Rio). Da non perdere oltre ai panorami mozzafiato c’è anche la chiesetta con la caratteristica copertura del tetto in vetro dove nel 1506 sostò anche papa Giulio II° (procedete con attenzione, qui sono molti gli escursionisti in bicicletta e quelli che praticano hiking).

Tornando indietro dalla chiesa, un paio di km conducono a un bivio (il secondo) su cui svoltare a destra verso Cà Budrio, punto tappa della Corolla delle Ginestre. Arbusti di questa profumata pianta della macchia mediterranea accompagnano nella discesa dal crinale sino a raggiungere nuovamente, dopo 7 km, l’asfalto che fiancheggia Cà Budrio e che immette sulla provinciale dove in località Baffadi si svolta a sinistra.

A questo punto potete procedere con l’itinerario imboccando sulla destra via Cerro (strada asfaltata) in direzione del Poggiolo Agrituristica e Venatoria. Se avete invece un languorino il consiglio è di raggiungere l’abitato di Casola Valsenio, grazioso paesino delle erbe e dei frutti dimenticati, dove assaggiare alcune delle specialità gastronomiche di questa terra che offre fra l’altro passatelli e tortelli (fatti rigorosamente a mano, alla maniera di una volta) ma anche sfiziose piadine all’ortica o all’erba cipollina.

Se si è scelto di visitare Casola Valsenio si deve poi ripartire in direzione della Toscana e dopo il ponte sul fiume Senio svoltare a sinistra su via Cerro: arrivati al Poggiolo, accompagnati dalle ginestre (maggio e giugno sono i mesi della fioritura), si lascia l’asfalto per svoltare a destra sulla sterrata su cui si procede fra splendidi scorci panoramici con tratti nel sottobosco che conducono, dopo una decina di km, nuovamente all’asfalto dove si svolta a sinistra per raggiungere il museo della Resistenza di Cà di Malanca, nel Comune di Brisighella.

Dal 25 Aprile a fine Ottobre è possibile visitare il centro di documentazione sugli scontri che vi furono fra partigiani e truppe tedesche durante il Secondo Conflitto Mondiale. Nell’area esterna panchine e tavoli in legno sono a disposizione per pic-nic all’ombra di grandi alberi ma se preferite sedervi in una tipica trattoria romagnola potete tornare indietro e fermarvi da Croce Daniele (il locale si trova sulla destra) per un piatto di tortelli di patate o la spoja lorda.

Procedendo ancora sull’asfalto in via Monte Romano, poco meno di 1 km dalla trattoria, si raggiunge l’osservatorio astronomico (sulla destra) gestito dal Gruppo Astrofili Antares di Romagna e poi si scende fra tornanti panoramici sino a imboccare sulla sinistra via San Martino che conduce alla SP302. Una quindicina di chilometri e si arriva a Brisighella dopo aver attraversato le frazioni di San Cassiano, Strada Casale, Casale, Castellina e Fognano.

Terra ricca di bellezze architettoniche, dalla rocca manfrediana al santuario del Monticino sino alla torre dell’Orologio e all’antica via degli Asini nel centro storico, Brisighella è nota altrettanto per i suoi sapori che sapranno soddisfare ogni palato. L’olio extravergine di oliva non è l’unico prodotto famoso: qui ci sono il formaggio stagionato nelle grotte di gesso, Sangiovese e Albana di Romagna, carne di Mora Romagnola e carciofo Moretto; per chi lo desidera, è poi possibile visitare cantine, vigneti e uliveti per degustare e acquistare prodotti tipici.

L’itinerario sui colli ravennati fra Casola Valsenio e Brisighella si snoda fra i 145 e i 170 chilometri in funzione del casello autostradale di provenienza (A14, Faenza da sud o Imola da nord): lo si può percorrere tranquillamente in una giornata oppure si può scegliere la modalità week end “slow” con pernotto in una delle due località della Romagna.


Testo e foto Sonja Vietto Ramus




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