Eventi
"La Commedia" di Giuseppe Malerbi in mostra in piazza del Popolo
Fino al 30 agosto nelle vetrine del “Private Banking” della Cassa di Ravenna sono esposte cartoline postali illustrate a tempera e 12 dipinti del pittore lughese
20 agosto 2021 - La Cassa di Ravenna, nell’ambito delle iniziative di valorizzazione del collezionismo privato, ospita presso le proprie vetrine del “Private Banking” di Ravenna in Piazza del Popolo 30, fino al 31 agosto prossimo, la mostra c.
Si tratta di un’esposizione di cartoline postali illustrate a tempera e di 12 dipinti, otto dei quali dedicati alla "Commedia" di Dante Alighieri, del pittore autodidatta Giuseppe Malerbi, che nacque a Lugo nel 1882. Dopo aver svolto il servizio militare a Ravenna, Malerbi ai primi del ’900 si trasferì a Firenze dove scoprì la sua grande passione per la pittura. In Toscana realizzò affreschi in alcune chiese e conventi. Costretto ad abbandonare la Toscana per motivi di salute, si stabilì definitivamente a Riolo Terme.
Con la tecnica della tempera, realizzò un ciclo di circa quattrocento opere che riproducono i luoghi e i momenti più dolci della Romagna, con una immediatezza e una fluidità che difficilmente si riscontrano in un autodidatta.
Morì a Riolo Terme nel 1955 e il suo lascito artistico assume anche un valore morale e umano per una lezione di modestia in quanto, le sue opere, per sua volontà, sono rimaste sconosciute.
© copyright la Cronaca di Ravenna
Si tratta di un’esposizione di cartoline postali illustrate a tempera e di 12 dipinti, otto dei quali dedicati alla "Commedia" di Dante Alighieri, del pittore autodidatta Giuseppe Malerbi, che nacque a Lugo nel 1882. Dopo aver svolto il servizio militare a Ravenna, Malerbi ai primi del ’900 si trasferì a Firenze dove scoprì la sua grande passione per la pittura. In Toscana realizzò affreschi in alcune chiese e conventi. Costretto ad abbandonare la Toscana per motivi di salute, si stabilì definitivamente a Riolo Terme.
Con la tecnica della tempera, realizzò un ciclo di circa quattrocento opere che riproducono i luoghi e i momenti più dolci della Romagna, con una immediatezza e una fluidità che difficilmente si riscontrano in un autodidatta.
Morì a Riolo Terme nel 1955 e il suo lascito artistico assume anche un valore morale e umano per una lezione di modestia in quanto, le sue opere, per sua volontà, sono rimaste sconosciute.
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