"Una corsa contro il tempo per sostenere l'economia" | la CRONACA di RAVENNA

"Una corsa contro il tempo per sostenere l'economia"

"La ripresa? Spero già nel 2021" dice il direttore generale della BCC Ravennate, Forlivese e Imolese, Gianluca Ceroni

31 maggio 2020 - Per la prima volta, l’assemblea dei soci della BCC Ravennate, Forlivese e Imolese si svolgerà in modalità virtuale. Le misure di sicurezza imposte dal coronavirus non hanno permesso l’abituale “evento” al palasport di Faenza, che solitamente richiamava migliaia di soci: quest’anno si farà tutto on line, nella mattinata di giovedì 25 giugno.
L’appuntamento è stato appena comunicato dalla banca ai suoi soci - ormai circa 31 mila, in un’area geografica che copre i territori imolese, ravennate, faentino, lughese, forlivese e da qualche settimana anche Forlimpopoli, Cesena e Cervia - assieme alle modalità per poter comunque intervenire, o fare domande. E’ l’occasione per una serie di riflessioni con il direttore generale, il ravennate Gianluca Ceroni.


La vostra BCC aveva abituato i soci non solo all’assemblea, con grande partecipazione, ma anche a una serie di pre-assemblee nei vari territori. Non poterle fare è un peccato…
E’ un evento eccezionale, speriamo davvero non si ripeta più: perché il rapporto con i soci, per una cooperativa di credito come la nostra, è un momento fondamentale, sia nell’occasione dell’assemblea che nelle pre-assemblee territoriali.
Incontri concreti, utilissimi ai soci (e anche a noi, ovviamente) per fornire chiarimenti, rispondere a domande, irrobustire i rapporti anche personali. Purtroppo quest’anno non si può fare: per fortuna, all’ordine del giorno dell’assemblea, oltre all’approvazione del bilancio, ci sono argomenti molto formali e tecnici, che quindi probabilmente non avrebbero stimolato molto il dibattito. Anche se i soci possono comunque fare proposte tramite il sito, in un’area espressamente dedicata all’assemblea. E già nei primi giorni vedo segnali incoraggianti, siamo appena partiti con la raccolta delle deleghe e c’è comunque movimento, attenzione, più di quanto non mi aspettassi…

Da metà maggio avete acquisito dieci nuove filiali, fra Forlimpopoli, Cesena e Cervia. Con quali obiettivi?

Quelli di costruire anche in quei territori la cooperativa di credito. Abbiamo strutturato una nuova area, in tutto simile alle cinque già esistenti, che fa capo alla filiale di Forlimpopoli. E per quanto le filiali abbiano aperto solo il 18 maggio, abbiamo già i primi soci: una cosa che mi ha piacevolmente stupito.

Parliamo dell’emergenza. Come si è comportata la vostra BCC di fronte al Coronavirus, rispetto alle esigenze del territorio.

Divido gli interventi in due categorie. Dal punto di vista puramente bancario, appena emessi i decreti del governo per sostenere l’economia, siamo partiti a ritmi forsennati: stiamo viaggiando a 4-5 volte il numero normale di pratiche ed erogazioni. Abbiamo avuto moltissime richieste da imprese e da privati, e ad oggi abbiamo sospeso oltre 5800 mutui e rate, per complessivi 73 milioni (che eviteranno problemi finanziari).
Poi sono arrivati i finanziamenti, fino a 25 mila euro, e oltre 25 mila euro: e anche lì stiamo facendo grandi numeri.
Per i primi, abbiamo avuto 2400 richieste, ne abbiamo già erogate 1900, e pensiamo di chiuderle tutte entro la fine della prossima settimana. Un risultato molto buono: anche perché non aspettiamo che arrivi la garanzia dal Fondo Centrale – che è ingolfato dalla mole di richieste – ma eroghiamo a priori.
E’ vero che così corriamo qualche rischio operativo in più: ma conosciamo bene la clientela, e così facendo riusciamo a dare risposte quasi brucianti a quelle richieste.
Per quanto riguarda invece i finanziamenti sopra i 25 mila euro (che in certi casi riguardano anche cifre corpose) siamo obbligati ad aspettare il Fondo Centrale, e i tempi in cui arriva la garanzia sono purtroppo davvero lenti, a volte oltre anche il mese. In certi casi, siamo comunque intervenuti anche prefinanziando le operazioni.
Tutte queste attività valgono, a ieri, 225 milioni, fra rate sospese, prestiti erogati e deliberati. All’indomani dell’avvio della pandemia, le stime erano di circa 300 milioni entro fine anno: ci stiamo arrivando più velocemente del previsto.

E per quanto riguarda le erogazioni sul territorio, che sono sempre state un punto di forza della Banca in quanto cooperativa?
Da questo punto di vista, abbiamo fatto donazioni alla sanità per oltre 200 mila euro (agli ospedali del territorio: Ravenna, Imola, Forlì, Lugo); abbiamo sostenuto le attività di solidarietà che sono impegnate con i nuclei familiari più deboli (ad esempio la Caritas). E abbiamo messo a disposizione dei Comuni una piattaforma digitale per i buoni spesa, che permette alle famiglie di utilizzare la tessera sanitaria, e all’esercente di scaricare il buono, senza alcun passaggio di denaro, quindi senza contatti. Una modalità utilizzata dai Comuni dell’Unione Faentina e da alcuni della collina forlivese, con ottimi risultati. Al punto che potremo pensare di fare qualcosa di analogo anche dopo la pandemia.

Ecco, dopo la pandemia. Cosa succederà?
Per quando riguarda la nostra BCC, abbiamo solidità patrimoniale ed equilibrio economico: l’emergenza ci rovinerà qualche piano, ma non temiamo di superare l’anno difficile. E rispetto ad altre crisi recenti, credo che dopo l’emergenza si determinerà anche una ripresa altrettanto rapida in quasi tutti i settori, spero già nel 2021, visto che il sistema produttivo è intatto. Certo, sarà a macchia di leopardo: ci preoccupano i settori che resteranno penalizzati, ma li andremo ad affrontare quando sarà il momento.


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