Sopra le righe
Il Venerdì di Repubblica dedica 10 pagine a Dante e a Ravenna
Nel numero in edicola il 31 dicembre. "Oggi l’argomento Dante può rappresentare la vetrina per acquistare visibilità. Non c’è nulla di male. Basta non dimenticare quanto è stato già fatto e Ravenna, in questo, ha senza dubbio il primato"
07 gennaio 2021 - Dante a settecento anni dalla morte. Non è il titolo di un libro ma una soglia che si spalanca a ricordi, a pubblicazioni, a spettacoli. Tutto per celebrare e onorare il Sommo Poeta. Non c’è un solo modo, ci sono tante proposte e, visto che siamo in democrazia, ogni città lo sta facendo come ritiene più opportuno.
Ravenna ha un suo interessante programma che oggi fa fatica ad attuare a causa della pandemia ma ricordiamo che da sempre dedica a Dante tutto il mese di settembre, con convegni, letture e spettacoli. Una novità ha sorpreso e condotto a Ravenna un folto pubblico interessato alla “Chiamata pubblica”, il corteo di gente comune che attraversava la città recitando i versi della Commedia, programma di Marco Martinelli e Ermanna Montanari realizzato per Ravenna Festival con appuntamenti, nei prossimi mesi, in vari continenti.
Ma andiamo indietro di circa venti anni: solo Ravenna può vantare una lettura integrale della Commedia fatta da Vittorio Sermonti, grazie all’idea di Walter Della Monica, punto di riferimento per il Comune, nella diffusione dell’opera di Dante. Ancora, a Ravenna sono convenuti i traduttori della Commedia da tutto il mondo, nelle lingue più lontane da quella del Poeta. Tutto questo in ‘tempi non sospetti’ si direbbe, quando le celebrazioni erano ancora da progettare. Non ultimo il progetto sostenuto dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna, “Dante 2021” iniziato nel 2011.
Oggi l’argomento Dante può rappresentare la vetrina per acquistare visibilità. Non c’è nulla di male. Basta non dimenticare quanto è stato già fatto e Ravenna, in questo, ha senza dubbio il primato.
E se vogliamo tornare a parlare di poesia non dimentichiamo l’appuntamento, ogni pomeriggio, presso la tomba di Dante, con la lettura di un canto della Divina Commedia da parte di intellettuali, comuni cittadini, turisti.
Con la poesia di Dante, per sempre.
Anna De Lutiis
IL VENERDI DI REPUBBLICA 31.12.2020
© copyright la Cronaca di Ravenna
Ravenna ha un suo interessante programma che oggi fa fatica ad attuare a causa della pandemia ma ricordiamo che da sempre dedica a Dante tutto il mese di settembre, con convegni, letture e spettacoli. Una novità ha sorpreso e condotto a Ravenna un folto pubblico interessato alla “Chiamata pubblica”, il corteo di gente comune che attraversava la città recitando i versi della Commedia, programma di Marco Martinelli e Ermanna Montanari realizzato per Ravenna Festival con appuntamenti, nei prossimi mesi, in vari continenti.
Ma andiamo indietro di circa venti anni: solo Ravenna può vantare una lettura integrale della Commedia fatta da Vittorio Sermonti, grazie all’idea di Walter Della Monica, punto di riferimento per il Comune, nella diffusione dell’opera di Dante. Ancora, a Ravenna sono convenuti i traduttori della Commedia da tutto il mondo, nelle lingue più lontane da quella del Poeta. Tutto questo in ‘tempi non sospetti’ si direbbe, quando le celebrazioni erano ancora da progettare. Non ultimo il progetto sostenuto dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna, “Dante 2021” iniziato nel 2011.
Oggi l’argomento Dante può rappresentare la vetrina per acquistare visibilità. Non c’è nulla di male. Basta non dimenticare quanto è stato già fatto e Ravenna, in questo, ha senza dubbio il primato.
E se vogliamo tornare a parlare di poesia non dimentichiamo l’appuntamento, ogni pomeriggio, presso la tomba di Dante, con la lettura di un canto della Divina Commedia da parte di intellettuali, comuni cittadini, turisti.
Con la poesia di Dante, per sempre.
Anna De Lutiis
IL VENERDI DI REPUBBLICA 31.12.2020
© copyright la Cronaca di Ravenna