Cronaca
In piazza del Popolo celebrata la Liberazione di Ravenna
Bandiere del Pd e di Rifondazione Comunista insieme a quelle dello Stato d'Israele e dell'Ucraina. Un 25 aprile senza scontri, ma tra il pubblico c'è stato chi si è chiesto «cosa ci fanno qui»
25 aprile 2024 - Celebrato oggi in piazza del Popolo a Ravenna il 79esimo anniversario della Liberazione di Ravenna. Sono state deposte due corone d'alloro al monumento ai Caduti, a seguire gli interventi del prefetto Castrese De Rosa, del sindaco Michele de Pascale e del presidente provinciale dell'Anpi Renzo Savini.
Tanti cittadini a cui il prefetto ha ricordato i principi e i valori della Costituzione che vanno presidiati e promossi: libertà, democrazia, dignità. «No alla cultura della forza, all'autoritarismo, all'ostentazione della prepotenza, rispetto verso chi la pensa diversamente da noi, verso le donne e gli uomini in divisa, alimentare il confronto, mai reprimerlo, dando spazio ai giovani. Il 25 Aprile sia di tutti, basta con le divisioni, nessuno deve averne un'idea proprietaria, appartiene a tutti. Rappresenta la nostra storia».
«La Repubblica italiana e la nostra Costituzione repubblicana sono antifasciste, nascono da una storia di resistenza, da decenni di lotte contro umiliazioni, violenze e torture perpetrate in ogni angolo del nostro paese. E oggi, più che mai, la nostra Costituzione ci insegna cosa significhi essere antifascisti. Nei suoi principi fondamentali troviamo inciso il valore della difesa della democrazia, dei diritti umani e della libertà individuale.», ha detto de Pascale.
Savini ha sottolineato l'impegno a ricordare la riconquistata libertà del nostro Paese, gli ideali e l’azione dei partigiani e di tutte e tutti i resistenti.
In piazza bandiere del Pd e di Rifondazione Comunista, insieme a quelle dello Stato d'Israele e dell'Ucraina. Un 25 aprile senza scontri, ma tra il pubblico c'è stato chi si è chiesto «cosa ci fanno qui».
Tanti cittadini a cui il prefetto ha ricordato i principi e i valori della Costituzione che vanno presidiati e promossi: libertà, democrazia, dignità. «No alla cultura della forza, all'autoritarismo, all'ostentazione della prepotenza, rispetto verso chi la pensa diversamente da noi, verso le donne e gli uomini in divisa, alimentare il confronto, mai reprimerlo, dando spazio ai giovani. Il 25 Aprile sia di tutti, basta con le divisioni, nessuno deve averne un'idea proprietaria, appartiene a tutti. Rappresenta la nostra storia».
«La Repubblica italiana e la nostra Costituzione repubblicana sono antifasciste, nascono da una storia di resistenza, da decenni di lotte contro umiliazioni, violenze e torture perpetrate in ogni angolo del nostro paese. E oggi, più che mai, la nostra Costituzione ci insegna cosa significhi essere antifascisti. Nei suoi principi fondamentali troviamo inciso il valore della difesa della democrazia, dei diritti umani e della libertà individuale.», ha detto de Pascale.
Savini ha sottolineato l'impegno a ricordare la riconquistata libertà del nostro Paese, gli ideali e l’azione dei partigiani e di tutte e tutti i resistenti.
In piazza bandiere del Pd e di Rifondazione Comunista, insieme a quelle dello Stato d'Israele e dell'Ucraina. Un 25 aprile senza scontri, ma tra il pubblico c'è stato chi si è chiesto «cosa ci fanno qui».
© copyright la Cronaca di Ravenna