La sacca di Bellocchio e quella di Goro nel volume “Lagune costiere dell’Alto Adriatico” | la CRONACA di RAVENNA

La sacca di Bellocchio e quella di Goro nel volume “Lagune costiere dell’Alto Adriatico”

Venerdì 12 aprile alle 9, a Palazzo Rasponi dalle Teste presentazione del libro tecnico-divulgativo del reparto Carabinieri Biodiversità di Punta Marina

08 aprile 2024 - Venerdì12 aprile alle 9, a Palazzo Rasponi dalle Teste, il reparto Carabinieri Biodiversità di Punta Marina presenterà il volume tecnico-divulgativo dedicato alle “Lagune costiere dell’Alto Adriatico”.

In particolare, il volume raccoglie contributi sulle zone umide salmastre costiere istituite Riserva naturale dello Stato “Sacca di Bellocchio” (immediatamente a nord della foce del Reno, tra le province di Ravenna e Ferrara) e “Sacca di Goro” nel margine meridionale del Delta ferrarese.

 

La pubblicazione ha visto la partecipazione, con diversi contributi, di ricercatori e tecnici delle Università di Bologna e di Ferrara, dell’Ispra, della Regione Emilia-Romagna e del Comune di Ravenna, oltre ad altri specialisti, ed è stata stampata nell’ambito del programma After Life del Progetto Life+ Agree "Coastal lagoon long term management", realizzato nella Sacca di Goro.

Il libro ha un formato inusuale, orizzontale, un’occasione quindi per evidenziare e meglio apprezzare questi “paesaggi piatti” da sempre riconosciuti importanti per la ricchezza delle forme di vita che ospitano, ma anche per i benefici che offrono alle attività umane.

Aprirà gli interventi Veronica Rossi, dell’Università di Bologna, per evidenziare la fase di ingressione marina in atto nella spiaggia dell’Ancona del Bellocchio tramite uno studio sulla comunità di foraminiferi (piccoli protozoi che vivono in rapporto con i fanghi di fondo) utilizzati come indicatori di diversificate condizioni microambientali.

Proseguirà Nicola Merloni, botanico, che da tempo segue il monitoraggio della vegetazione alofila del Bellocchio che va modificandosi sulla base del variare delle condizioni ambientali, anche con l’ingresso “silenzioso” di specie aliene nell’attuale fase di rapida marinizzazione.

Cristina Munari, dell’Università di Ferrara, evidenzierà invece la comparsa di specie, tra le altre, senz’altro più evidenti per tutti noi, per le problematiche che comportano, tra tutte, il “granchio blu”.

Dopo una breve pausa Fabrizio Borghesi del Servizio tutela ambiente e territorio del Comune di Ravenna relazionerà sull’importanza delle lagune costiere per l’avifauna, in particolare mostrando alcuni esempi di ricatture di esemplari inanellati sulle rive del Lago di Spina.

A Roberto Montanari, della Servizio difesa del suolo e della costa della Regione Emilia-Romagna, il compito di illustrare quali potrebbero essere le possibili strategie di difesa per contrastare l’arretramento, rapidissimo, della linea di riva nella zona del Bellocchio.

Concluderà la serie degli interventi scientifici Mattias Gaglio, dell’Università di Ferrara, che evidenzierà l’importanza di tutti questi ambienti lagunari mettendoli in relazione con le modificazioni territoriali provocate nel tempo dall’uomo in conseguenza dei benefici immediati che voleva ricavarne. Una visione utilitaristica nell’immediato che occorrerebbe modificare avviando una fase di pianificazione più lungimirante.

Le lagune costiere, oltre ad ospitare una biodiversità straordinaria, costituiscono, infatti, sul lato mare, i bacini di espansione in caso di eventi meteo-marini eccezionali.

Hanno confermato la loro partecipazione il Comune di Ravenna, rappresentato dall'assessore Giacomo Costantini, il prefetto di Ravenna Castrese De Rosa, il Generale C.A. Andrea Rispoli, Comandante delle Unità forestali, ambientali e agroalimentari dell'Arma dei Carabinieri, il generale B. Raffaele Pio Manicone, comandante del Raggruppamento Carabinieri Biodiversità a Roma, l'assessore regionale Andrea Corsini e la presidente del Parco regionale del Delta del Po Emilia-Romagna, Aida Morelli.

Il Fai e Slow food sostengono l’iniziativa nell’organizzazione e nella sua diffusione nella consapevolezza che si tratta di ambienti naturali estremamente fragili e che subiscono in modo particolare gli effetti dei cambiamenti ambientali e climatici anche nelle aree protette più strettamente tutelate.

Per quanti vorranno essere presenti ai lavori, è gradita la conferma di partecipazione al Reparto Biodiversità di Punta Marina 043013.001@carabinieri.it  

L’evento si concluderà in mattinata e ai presenti verrà consegnata in omaggio una copia del volume.

 


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