I primi 60 anni delle Edizioni del Girasole | la CRONACA di RAVENNA

I primi 60 anni delle Edizioni del Girasole

1964 - 2024 e un progetto per il futuro

13 marzo 2024 - La più antica casa editrice ravennate in attività nasce nel 1964 come Edizioni della Rotonda (la Rotonda è il Mausoleo di Teodorico) con i primi libri di carattere storico e, rendendosi presto conto il fondatore, Mario Lapucci, che la sua impresa avrebbe potuto spaziare in tutta la varia, assume quasi subito il nuovo definitivo nome di Edizioni del Girasole. Ma l’esordio assoluto, I Traversari di Ravenna di Giovanni Lazzarotto, Lapucci lo aveva pubblicato un po’ prima a sua cura facendo figurare lo stampatore (la Tipografia Ravegnana) come editore.

Lapucci è lui stesso poeta, narratore, pittore e artista. La sua autobiografia India, patria segreta esce postuma. Così come il suo Vino, china e caffè (1994), raccolta delle sue caricature dei personaggi che capitavano a Ravenna, eseguite di getto in trattoria usando soprattutto i rossi del sangiovese, i seppia del caffè, i neri o i blu dell’inchiostro.

In seguito le Edizioni del Girasole, guidate, prima da Valeria Vicari, poi Egle Lapucci e infine da Ivan Simonini, sviluppano la varia ma confermando le due colonne editoriali portanti: Archeologia - Mosaico Antico e Civiltà Romagnola (dialetto, teatro, narrativa, poesia, storia con autori come Francesco Serantini, Dante Arfelli, Francesco Fuschini). 

In questo secondo versante spicca il Vocabolario Romagnolo di Libero Ercolani (4a edizione nel 2002) e un “long seller”, La Romagna dei nomi di Tino Dalla Valle (8a edizione nel 2010) a ogni edizione accresciuto dall’Autore stesso. 

Cammin facendo entrano in catalogo altri titoli illustri, dai Radiodiscorsi di Ezra Pound nel 1998 (1a edizione italiana) a Romagna mia del Cardinale Ersilio Tonini nel 2004 (con i discorsi da Arcivescovo di Ravenna), dalla 1aedizione integrale nel 2012 del Testamento di Francesco Balilla Pratella autore nel 1910 dei Manifesti Musicali del Futurismo a Pier Damiani:mille anni di iconografia (a cura di Ugo Facchini, 2014) 1° catalogo scientifico generale delle opere d’arte dedicate al santo cardinale ravennate.

Tra i nuovi filoni, la psicanalisi, dal tanatologo Francesco Campione (Voglio sposare Cappuccetto Rosso, 2003) allo psicoterapeuta Giacomo di Marco (Il mal secco, 2023), dall’assagioliano Bruno Caldironi (Psicodinamica e psicoterapia, 2004) al Manuale di training autogeno (2011, 4a edizione) di Claudio Widmann (di scuola junghiana). Tra 2012 e 2014 esce la trilogia di romanzi storici di Ivan Fuschini (Suerte, Patagonia, Antartide) alla ricerca di quel filo rosso Parma-Spagna-Argentina tra l’Europa e la “fine del mondo”.

Non dispiacciono alle Edizioni del Girasole i libri scomodi come: Nero Ravenna (Saturno Carnoli e PaoloCavassini, 2002) intorno alla tesi per cui l’attentato in Piazza del Popolo a Ettore Muti non fu opera di un anarchico ma di un altro potente gerarca; Trenta denari per Raul (Vincenzo Benini e Leo Porcari, 2003) dove si mette in dubbio che Raul Gardini si sia suicidato; Mari e cieli di Balbo (AA.VV. 2012) dove si dimostra che fu proprio l’epica trasvolata atlantica del 1933 a scatenare la sorda invidia di Mussolini per “l’eroe Italo Balbo” poi forse non a caso ucciso a Tobruk “da fuoco amico”; Il Salone dei Mosaici (AA.VV. 2019) sui mosaici di età fascista (1940), lasciati ricoperti per oltre 50 anni fino a che, per iniziativa proprio delle Edizioni del Girasole, vengono ripuliti ed esposti al pubblico per la prima volta nel 1994. Furono necessari, da allora ad oggi, tre libri, tutti del Girasole, perché finalmente un Sindaco di Ravenna (Michele de Pascale), con prefazione al terzo, sdoganasse ufficialmente a fine 2019 il ciclo musivo parietale ravennate più importante del ’900 (un ciclo peraltro che proprio il Comando Partigiano, insediatosi in quel Salone il 4 dicembre 1944, volle salvare decidendo di non distruggerlo).

Criterio non dissimile per la nuova collana “Fuori dalla selva”, (avviata nel 2017) dove per selva s’intende quella “oscura” del dantismo. Nell’immagine a lato (Ravenna, 31 agosto 2018, Festa Nazionale dell’Unità) Ermanna Montanari abbraccia Ivan Simonini dopo la presentazione del volume I mosaici ravennati nella Divina Commedia, nel quadro dell’unica kermesse dantesca mai organizzata (su idea di Libero Asioli) in una Festa Nazionale dell’Unità, e in presenza del più autorevole dantista italiano vivente, il Professor Enrico Malato, intervistato dal Presidente della Società Dante Alighieri di Ravenna Franco Gabici e dal Presidente dell’Associazione Amici di Dante Giuseppe Chicchi alla Sala Rossa del Pala De Andrè.

Del 2021 è La Torraccia di Carlo Zingaretti: sulla destra di Via Marabina verso Lido di Dante si può vedere un rudere sperduto nei campi, eppure quel rudere (un tempo torre-faro per i naviganti), a metà strada tra la città e il mare, è l’unica “fotografia” che abbiamo della storia geologica di Ravenna e del suo progressivo distacco dal mare. Sempre nel 2021 il foto-diario di viaggio Blu di Persia con donne in nero di Pier Giorgio Carloni. Del 2022 Il Sito Unesco di Ravenna. Otto monumenti di valore universale (a cura di Maria Grazia Marini, Linda Kniffitz, Giovanni Gardini), Il mosaico: un’arte sacra tra culture e tecnologie (a cura di Artemis Klitsi e Rosetta Berardi) atti del 17° Congresso dell’Associazione Internazionale Mosaicisti Contemporanei e Mussolini lettore di Dante di Ivan Simonini. Del 2023 Muri di idee di Alfonso Zaccaria e Ravenna in paradiso. Guida ravennate alla santità, 33 racconti di Riccardo Baruzzi con i dipinti realizzati dagli studenti del Liceo Artistico di Ravenna sotto la direzione della Professoressa Loretta Tsavaki.

Nel 2024 in uscita: per la poesia Un paese nell’anima di Rosetta Berardi; per l’archeologia La Basilica di S. Giovanni Evangelista di Ravenna. Nuove ricerche archeologiche a cura di Massimiliano David e Francesca Romana Stasolla con testi di altri otto specialisti; per la storia Giuseppe Galassi e i “Musaici” di Ravenna di Cesare Fiori e Marijan Erste, che tolgono dall’oblio questo importante studioso dei mosaici bizantini, non meno acuto di Corrado Ricci (che quei mosaici li rese visibili a inizio ’900) e di Giuseppe Bovini (che nel secondo dopoguerra li promosse nel mondo).

Si lavora per riprendere, in occasione del 1500° di Teodorico (2026), le pubblicazioni della storica rivista Felix Ravenna, fondata nel 1911 da Santi Muratori (nell’immagine la prima copertina) e diretta da Raffaella Farioli Campanati dal 1977 al 2013.


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