Economia
Frane, il 50% su boschi non curati con alberi di notevole età
Coldiretti risponde all’Ente Parco della Vena del gesso sulla gestione del territorio: «Boschi e fiumi, più facile porre vincoli che pianificare una gestione condivisa»
26 luglio 2023 - “Le non risposte ricevute dall’Ente Parchi Romagna inevitabilmente alimentano in noi altre domande e in primis, quindi, siamo a chiederci: ma l’appello ad unire gli sforzi vale sempre o solo quando fa comodo?”. Così Coldiretti Ravenna, attraverso il Direttore Assuero Zampini, torna sul tema della gestione ambientale del territorio di collina soggetta al controllo del Parco e sull’eccesso di vincoli e burocrazia che, a lungo andare, avrebbero finito con l’indebolire la tenuta idrogeologica e forestale del territorio stesso.
“I dati in nostro possesso, dati che l’Ente Parchi Romagna conosce bene, spiega Zampini, evidenziano come circa il 50% delle frane che hanno interessato il territorio sono avvenute su boschi popolati e composti da alberi di notevole età, quei boschi che si preferisce lasciare ‘selvaggi’ piuttosto che curare dal punto di vista forestale”.
E ancora, verissimo che i calanchi non sono franati, ma, domandiamo, quanti alberi crescono sui calanchi? Come mai, poi, il Direttore dell’Ente non cita mai il Piano di Assestamento forestale, elaborato fondamentale per la gestione dei boschi mai realizzato dal Parco? Questo strumento di pianificazione – prosegue Zampini – dovrebbe essere motivo di vanto nella sua realizzazione, ma forse è molto più facile non predisporlo e porre vincoli su vincoli.
Se poi, come più volte dichiarato, l’Ente richiama alla collaborazione e all’unione delle forze, che inizi dal recepire le osservazioni presentate al Piano Territoriale, altrimenti è il solito ritornello del ‘vogliamo collaborare ma si fa quello che diciamo noi’.
E’ ridicolo, inoltre, che si affermi che ‘per tutelare e aiutare i territori si siano snellite al massimo le procedure burocratiche’ quando, in un paese civile, ciò va fatto sempre e non solo a fronte di disastri, in casi estremi come le calamità la burocrazia va invece completamente eliminata.
Concludendo – chiude Zampini – noi abbiamo dimostrato di voler collaborare fattivamente lavorando su proposte concrete in funzione del piano territoriale, il Parco dimostri che intende davvero collaborare recependo le proposte e osservazioni condivise da Coldiretti con agricoltori e popolazioni del territorio, come ad esempio quella relativa alla pulizia degli alvei dei fiumi!
© copyright la Cronaca di Ravenna
“I dati in nostro possesso, dati che l’Ente Parchi Romagna conosce bene, spiega Zampini, evidenziano come circa il 50% delle frane che hanno interessato il territorio sono avvenute su boschi popolati e composti da alberi di notevole età, quei boschi che si preferisce lasciare ‘selvaggi’ piuttosto che curare dal punto di vista forestale”.
E ancora, verissimo che i calanchi non sono franati, ma, domandiamo, quanti alberi crescono sui calanchi? Come mai, poi, il Direttore dell’Ente non cita mai il Piano di Assestamento forestale, elaborato fondamentale per la gestione dei boschi mai realizzato dal Parco? Questo strumento di pianificazione – prosegue Zampini – dovrebbe essere motivo di vanto nella sua realizzazione, ma forse è molto più facile non predisporlo e porre vincoli su vincoli.
Se poi, come più volte dichiarato, l’Ente richiama alla collaborazione e all’unione delle forze, che inizi dal recepire le osservazioni presentate al Piano Territoriale, altrimenti è il solito ritornello del ‘vogliamo collaborare ma si fa quello che diciamo noi’.
E’ ridicolo, inoltre, che si affermi che ‘per tutelare e aiutare i territori si siano snellite al massimo le procedure burocratiche’ quando, in un paese civile, ciò va fatto sempre e non solo a fronte di disastri, in casi estremi come le calamità la burocrazia va invece completamente eliminata.
Concludendo – chiude Zampini – noi abbiamo dimostrato di voler collaborare fattivamente lavorando su proposte concrete in funzione del piano territoriale, il Parco dimostri che intende davvero collaborare recependo le proposte e osservazioni condivise da Coldiretti con agricoltori e popolazioni del territorio, come ad esempio quella relativa alla pulizia degli alvei dei fiumi!
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