Economia
Inflazione a giugno, dormire a Ravenna costa un +23,6%. Quarto posto in Italia, secondo l'Istat
La media italiana è del 12,8%. Rimini fa ancora meglio con un +11,1%
19 luglio 2023 - L’Istat ha pubblicato i dati territoriali dell’inflazione a giugno e Ravenna, che con un +6,5% è al 2° posto in regione alle spalle di Bologna.
Diversa la situazione per i prezzi dei servizi di alloggio (alberghi, motel, pensioni, bed and breakfast, agriturismi, campeggi) dove Ravenna si piazza, invece, al 4° posto in Italia con un + 23,6% contro una media italiana del +12,8%.
«In questo contesto - dichiara il segretario della Uil, Carlo Sama - stona la lamentela degli operatori del settore che nella stampa locale in questi giorni, a più riprese, hanno segnalato l’andamento altalenante della stagione turistica nel territorio ravennate adducendo motivazioni quali le ripetute disdette di prenotazioni a causa della cattiva pubblicità del dopo-alluvione».
«Sicuramente non vogliamo negare o minimizzare le possibili rinunce di turisti nazionali e stranieri dopo le drammatiche immagini rilanciate dai mass media sui danni delle alluvioni in Romagna, ma un minimo di autocritica su come si è cercato di rimediare a questa situazione andrebbe fatta».
Il sindacato fa notare, per esempio, che «sul versante dei prezzi dei servizi di alloggio, Rimini, che non è certo una realtà turistica da sottovalutare, ha fatto registrare un aumento dei prezzi pari al +11,1%, addirittura sotto la media nazionale».
L’aumento dei prezzi dei servizi di alloggio, che si attesta a più del doppio della media nazionale, «non può essere nemmeno giustificato da maggiori costi per il personale dipendente delle strutture ricettive visto che il contratto nazionale di lavoro degli addetti del settore turistico è scaduto da anni e non è ancora stato rinnovato». Invece di aumentare le tariffe, la Uil chiede che siano rinnovati i contratti».
© copyright la Cronaca di Ravenna
Diversa la situazione per i prezzi dei servizi di alloggio (alberghi, motel, pensioni, bed and breakfast, agriturismi, campeggi) dove Ravenna si piazza, invece, al 4° posto in Italia con un + 23,6% contro una media italiana del +12,8%.
«In questo contesto - dichiara il segretario della Uil, Carlo Sama - stona la lamentela degli operatori del settore che nella stampa locale in questi giorni, a più riprese, hanno segnalato l’andamento altalenante della stagione turistica nel territorio ravennate adducendo motivazioni quali le ripetute disdette di prenotazioni a causa della cattiva pubblicità del dopo-alluvione».
«Sicuramente non vogliamo negare o minimizzare le possibili rinunce di turisti nazionali e stranieri dopo le drammatiche immagini rilanciate dai mass media sui danni delle alluvioni in Romagna, ma un minimo di autocritica su come si è cercato di rimediare a questa situazione andrebbe fatta».
Il sindacato fa notare, per esempio, che «sul versante dei prezzi dei servizi di alloggio, Rimini, che non è certo una realtà turistica da sottovalutare, ha fatto registrare un aumento dei prezzi pari al +11,1%, addirittura sotto la media nazionale».
L’aumento dei prezzi dei servizi di alloggio, che si attesta a più del doppio della media nazionale, «non può essere nemmeno giustificato da maggiori costi per il personale dipendente delle strutture ricettive visto che il contratto nazionale di lavoro degli addetti del settore turistico è scaduto da anni e non è ancora stato rinnovato». Invece di aumentare le tariffe, la Uil chiede che siano rinnovati i contratti».
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