MALTEMPO/ Gli stabilimenti balneari fanno i conti: danni per un milione di euro | la CRONACA di RAVENNA

MALTEMPO/ Gli stabilimenti balneari fanno i conti: danni per un milione di euro

Intervista a Rustignoli (Coop Spiagge): "Trenta stabilimenti colpiti dalle mareggiate. Nel week end sarà tutto a posto"

18 maggio 2023 - I disastri meteorologici di questi giorni hanno colpito, fra le varie attività imprenditoriali, anche una di quelle che stava avviando la stagione: gli stabilimenti balneari. Già aperti in riviera da qualche settimana, e spesso in passato “baciati” da maggio: negli anni in cui il meteo lo ha permesso, questo mese ha regalato spesso weekend affollatissimi, anche per la voglia di aria aperta dopo i mesi invernali.

Il maggio 2023 sarà ricordato in maniera ben più triste: eppure, il giorno dopo i flagelli che hanno colpito anche la costa, la tradizionale caparbietà della nostra terra emerge immediatamente nella voglia di rimboccarsi le maniche e ripartire. Ce lo conferma Maurizio Rustignoli, storico gestore balneare di Punta Marina e presidente della Cooperativa Spiagge Ravenna, che associa 210 stabilimenti sui nove lidi del nostro comune (da Casalborsetti a Lido di Classe).

Presidente, com’è la fotografia dei danni sulla costa ravennate?
“E’ stata una forte mareggiata, ha portato via un quantitativo importante di sabbia nelle nostre nove località, ma per fortuna di danni importanti alle strutture ce ne sono pochi. Qualche ingressione marina, sparsa qua e là (soprattutto a Lido di Savio e Marina di Ravenna), qualche allagamento a Lido Adriano nella zona vicina al fiume: ci sarà tanto lavoro da fare, certo, ma direi che di danni importanti al momento non ce ne sono, pur senza voler sminuire le conseguenze di un allagamento”.

Quanti bagni sono stati effettivamente colpiti dagli effetti della mareggiata?
“Dei 210 associati della Cooperativa, direi che una trentina hanno avuto ingressione marina. L’arenile nei tratti più fragili è un po’ in difficoltà, e in certi casi ci sarà tanto lavoro da fare, ma sono convinto che per in termini di fruibilità, già da sabato mattina le nostre spiagge saranno in grado di accogliere i turisti”.

Così presto?
“Credo proprio di sì. E’ vero che nei giorni precedenti l’alluvione stavamo allestendo le spiagge, e abbiamo dovuto togliere file di ombrelloni già piantati: ma le varie allerte ci hanno permesso di mettere in sicurezza le cose principali, non ci sono stati danni alle strutture, e già ieri ho visto molti colleghi in spiaggia a pulire. Per questo sono convinto che, se torna il bel tempo, il prossimo weekend sarà fruibile”.

Ci sarà però qualcosa di risistemare…
“Certo, per ritrovare la normalità completa servirà un po’ di tempo. E contiamo nell’aiuto dell’amministrazione comunale per la necessità di trovare soluzioni compensative alla mancanza di arenile, laddove è stato ridotto, o almeno le prime risposte, grazie all’arrivo di materiale e sabbia. Andremo a chiedere le procedure veloci sulle compensazioni d’area (c’è una legge che lo prevede, nel rispetto dell’equità fra concessionari), sulla base di richieste che faranno i tecnici: si tratta di una “corsia preferenziale” pensata per casi come questi, e che prevede allargamenti esclusivamente su scala stagionale Poi, nei siti particolarmente colpiti – a un primo bilancio potrei segnalare la zona sud Lido Adriano, quella nord di Punta Marina, Casal Borsetti, forse Lido di Dante – chiederemo di portare materiale da cava, o sabbia che proviene dalla pulizia degli arenili: materiale che viene raccolto durante la pulizia delle spiagge, e che Hera stocca in un paio di siti, proprio al fine di riportarla (una volta ripulita) laddove ci siano arenili interessati dall’erosione”.

Quindi, ricapitolando, a quanto può ammontare il danno subito dall’industria balneare?
“Il danno maggiore è proprio la mancanza di arenile in alcuni pezzi di spiaggia, non tanto i danni fisici. Chi ha perso file di ombrelloni li deve recuperare in qualche modo, per garantirli ai turisti, nel rispetto dell’equità fra gli stabilimenti. Come danni economici, come prima stima potrei indicare complessivamente circa un milione di euro, divisi per la trentina di bagni più colpiti: in media, qualche decina di migliaia di euro per gli stabilimenti interessati”. 

Foto tratta da Mondo Balneare


© copyright la Cronaca di Ravenna

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