Cultura
Il Guidarello studia la guerra Ucraina: «Pochi mesi per la pace»
Al Teatro Alighieri il tradizionale premio di Confindustria Romagna. Assente Cingolani per problemi di salute
20 novembre 2022 - «Con tutta la mia immaginazione, 12 mesi fa – quando sono diventato presidente di Confindustria Romagna - non avrei mai potuto intuire lo scenario in cui ci troviamo oggi. La guerra in Ucraina, la crisi energetica, le calamità climatiche, le tensioni politiche che hanno portato a un nuovo Governo, proprio in un periodo di disperata ricerca di stabilità”. Nel suo intervento introduttivo, il presidente degli Industriali, Roberto Bozzi, delinea subito il filo conduttore della 51° edizione del Premio Guidarello per il Giornalismo d’autore.
Alcune emergenze “si sono attenuate, penso a quella sanitaria. In questa situazione ringrazio Antonio Patuelli per esserci sempre così vicino. Nuove sfide si sono affacciate, in rapidissima sovrapposizione. E una di queste sfide si è tradotta in opportunità per raggiungere traguardi importanti in tempi rapidissimi: l’autorizzazione al rigassificatore a Ravenna».
Un Premio Guidarello che è vissuto sui temi della guerra in Ucraina, ma anche della crisi energetica che ha però visto l’ex ministro, e ora advisor del Governo Meloni, Roberto Cingolani, impossibilitato a ritirare il Guidarello ad Honorem per problemi di salute.
A proposito di defezioni dell’ultimo minuto, anche quella di Margherita Ghinassi, la giornalista Rai che tradizionalmente affianca Bruno Vespa nella conduzione del premio. A sostituirla, Ilaria Iacoviello di Sky Tg24.
La guerra, quindi, raccontata da quattro giornalisti inviati sul fronte ucraino.
Fausto Biloslavo, Stefania Battistini, Paolo Brera e Cecilia Sala: hanno parlato di strategie di guerra, di atrocità quotidiane, città rase al suolo, del rumore dei cingoli dei carrarmati, del ‘generale inverno’ che è agli inizi e che porterà ghiaccio in un paese già oggi al freddo e senza luce.
Il pubblico ha ascoltato il dialogo tra chi la guerra la vive per lavoro e la racconta ogni giorno. «Saranno decisivi i mesi che ci separano dal prossimo fine febbraio – commentano i giornalisti stimolati da Vespa – sarà un inverno con il gelo in un paese, l’Ucraina, senza luce, senza riscaldamento e con i negozi chiusi, ma che non si arrende. Se partiranno trattative in questo periodo, possiamo sperare che la guerra finisca. Altrimenti, i tempi si allungheranno e i rischi aumenteranno».
Anche il rigassificatore diventa un tema parallelo alla guerra, tanto che Vespa, approfittando della presenza del sindaco de Pascale sul palco per una premiazione, lo chiama e gli stringe la mano: «Grazie dall’Italia per il rigassificatore – gli dice il giornalista – quello che avete fatto è un segno di civiltà».
Podcast, web, giornali richiamano il nuovo modo di fare informazione e Vespa apre un sipario con il Guidarello alla carriera, Beppe Boni. «Com’è cambiato il mondo di fare giornalismo? Sono cambiati gli strumenti – risponde Boni, già condirettore de Il Resto del Carlino – ma il senso della notizia è quello che conta».
Così come il premio per il Turismo all’inviato del Tg Rai Emilia Romagna a Paolo Pini, che si occupa di economia a 360 gradi. Dice il giornalista: «Ravenna e il suo territorio sono una miniera di notizie, anche turistiche. Pensiamo a Dante, ai borghi storici come Brisighella, alla scoperta del turismo del metaldetector, coloro che cercano soldi e anelli finiti in mare».
Alcune emergenze “si sono attenuate, penso a quella sanitaria. In questa situazione ringrazio Antonio Patuelli per esserci sempre così vicino. Nuove sfide si sono affacciate, in rapidissima sovrapposizione. E una di queste sfide si è tradotta in opportunità per raggiungere traguardi importanti in tempi rapidissimi: l’autorizzazione al rigassificatore a Ravenna».
Un Premio Guidarello che è vissuto sui temi della guerra in Ucraina, ma anche della crisi energetica che ha però visto l’ex ministro, e ora advisor del Governo Meloni, Roberto Cingolani, impossibilitato a ritirare il Guidarello ad Honorem per problemi di salute.
A proposito di defezioni dell’ultimo minuto, anche quella di Margherita Ghinassi, la giornalista Rai che tradizionalmente affianca Bruno Vespa nella conduzione del premio. A sostituirla, Ilaria Iacoviello di Sky Tg24.
La guerra, quindi, raccontata da quattro giornalisti inviati sul fronte ucraino.
Fausto Biloslavo, Stefania Battistini, Paolo Brera e Cecilia Sala: hanno parlato di strategie di guerra, di atrocità quotidiane, città rase al suolo, del rumore dei cingoli dei carrarmati, del ‘generale inverno’ che è agli inizi e che porterà ghiaccio in un paese già oggi al freddo e senza luce.
Il pubblico ha ascoltato il dialogo tra chi la guerra la vive per lavoro e la racconta ogni giorno. «Saranno decisivi i mesi che ci separano dal prossimo fine febbraio – commentano i giornalisti stimolati da Vespa – sarà un inverno con il gelo in un paese, l’Ucraina, senza luce, senza riscaldamento e con i negozi chiusi, ma che non si arrende. Se partiranno trattative in questo periodo, possiamo sperare che la guerra finisca. Altrimenti, i tempi si allungheranno e i rischi aumenteranno».
Anche il rigassificatore diventa un tema parallelo alla guerra, tanto che Vespa, approfittando della presenza del sindaco de Pascale sul palco per una premiazione, lo chiama e gli stringe la mano: «Grazie dall’Italia per il rigassificatore – gli dice il giornalista – quello che avete fatto è un segno di civiltà».
Podcast, web, giornali richiamano il nuovo modo di fare informazione e Vespa apre un sipario con il Guidarello alla carriera, Beppe Boni. «Com’è cambiato il mondo di fare giornalismo? Sono cambiati gli strumenti – risponde Boni, già condirettore de Il Resto del Carlino – ma il senso della notizia è quello che conta».
Così come il premio per il Turismo all’inviato del Tg Rai Emilia Romagna a Paolo Pini, che si occupa di economia a 360 gradi. Dice il giornalista: «Ravenna e il suo territorio sono una miniera di notizie, anche turistiche. Pensiamo a Dante, ai borghi storici come Brisighella, alla scoperta del turismo del metaldetector, coloro che cercano soldi e anelli finiti in mare».
Gli altri premi Guidarello sono andati a Paola Novara, Filippo Nicosia, Annamaria Gradara che, con la loro attività, tengono alta l’attenzione sulla cultura della Romagna, a partire dalle secolari pieve, passando per le piccole biblioteche, fino ai grandi del cinema: Monica Vitti, Federico Fellini, Michelengelo Antognoni.
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