Dante, i mosaici e i diversi viaggi nel ravennate

Al Circolo dei forestieri – introdotti dal past president Roberto Scaini - si sono confrontati nel pomeriggio di (sabato 15 ottobre) Simonini e Antonio Patuelli, direttore della rivista Libro Aperto che, come studioso di Dante, ha offerto importanti contributi, ad esempio a proposito del pensiero di Dante sull’Europa. 

Il Poeta “non solo ha preso spunto dai mosaici ravennati per scrivere  il Purgatorio, ma lo ha fatto anche per l’Inferno”. Ufficialmente, il Poeta scrisse a Ravenna parte del Purgatorio e il Paradiso. Gli studi di Simonini ampliano l’influenza dei mosaici a tutta la Divina Commedia.

Le congetture, quindi non provate scientificamente, ma basate su una concatenazione di ragionamenti, portano Patuelli a dire che “Dante è stato più volte a Ravenna dal 1300 in poi. Era un gran viaggiatore e, sicuramente, attraverso il passo dei Mandrioli, quello più facilmente percorribile, è arrivato a Forlì. E’ impensabile che non abbia percorso l’argine del Ronco o del Montone per altri 26 km per arrivare a Ravenna, lui che era un cultore dei mosaici?” Il Poeta, sarebbe venuto a Ravenna, in più occasioni, per qualche settimana per poi ripartire. Nel 1318, invece, vi arrivò per trascorrervi gli ultimi tre anni della sua vita.


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