Economia
Pos obbligatorio dal 30 giugno. Confesercenti: «Azzerare le commissioni e ridurre i costi dei dispositivi»
Commercianti e professionisti dovranno accettare pagamenti con moneta elettronica (carta di credito e di debito)
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21 giugno 2022 - Si avvicina la data del 30 giugno, giorno in cui entreranno in vigore le sanzioni pecuniarie per tutti i commercianti e i professionisti (avvocati, artigiani, commercialisti, medici, idraulici ecc) che non si sono ancora dotati del Pos obbligatorio, o che negano ai clienti i pagamenti cashless.
Niente più risposte del tipo “non abbiamo il Pos”, “non accettiamo bancomat” o “non accettiamo bancomat sotto i 10 euro”, anche un caffè si potrà pagare con bancomat e carte.
Favorire i pagamenti elettronici, combattere l’evasione fiscale e facilitare il più possibile a cittadini e clienti la vita, nel tentativo di abbandonare il contante una volta entrati in negozio, togliendo ai commercianti ogni possibilità di rifiuto e riducendo anche furti e rapine: questo è l’obiettivo del Governo, che aveva già reso il Pos obbligatorio nel 2013, rimandando tuttavia l’applicazione delle sanzioni al 2023.
Nei casi di mancata accettazione di un pagamento, si applica la sanzione amministrativa pecuniaria del pagamento di una somma pari a 30 euro, aumentata del 4% del valore della transazione per la quale sia stata rifiutata l’accettazione del pagamento.
Confesercenti ha contestato il provvedimento, in particolare «per i costi a carico delle imprese nelle operazioni con basso importo. La scelta di permettere il pagamento elettronico è condivisibile tuttavia i costi non possono ricadere sui già esigui margini delle attività commerciali. Continueremo la nostra azione di pressione per azzerare le commissioni nelle transazioni sotto i 10 euro e per ridurre sensibilmente le spese per i canoni di noleggio dei dispositivi», dichiarano Monica Ciarrapica e Cesare Soldati, presidente e vicepresidente di Confesercenti Ravenna-Cesena.
Per dare aiuto a chi deve mettersi in regola, il governo ha disposto tre agevolazioni: credito d’imposta sulle commissioni relative a pagamenti con Pos; credito d’imposta per l’acquisto, il noleggio o l’utilizzo di Pos collegati ai registratori di cassa; credito d’imposta per l’acquisto di sistemi evoluti di incasso, che contestualmente al pagamento consentono anche la memorizzazione e trasmissione telematica dei dati.
© copyright la Cronaca di Ravenna
Niente più risposte del tipo “non abbiamo il Pos”, “non accettiamo bancomat” o “non accettiamo bancomat sotto i 10 euro”, anche un caffè si potrà pagare con bancomat e carte.
Favorire i pagamenti elettronici, combattere l’evasione fiscale e facilitare il più possibile a cittadini e clienti la vita, nel tentativo di abbandonare il contante una volta entrati in negozio, togliendo ai commercianti ogni possibilità di rifiuto e riducendo anche furti e rapine: questo è l’obiettivo del Governo, che aveva già reso il Pos obbligatorio nel 2013, rimandando tuttavia l’applicazione delle sanzioni al 2023.
Nei casi di mancata accettazione di un pagamento, si applica la sanzione amministrativa pecuniaria del pagamento di una somma pari a 30 euro, aumentata del 4% del valore della transazione per la quale sia stata rifiutata l’accettazione del pagamento.
Confesercenti ha contestato il provvedimento, in particolare «per i costi a carico delle imprese nelle operazioni con basso importo. La scelta di permettere il pagamento elettronico è condivisibile tuttavia i costi non possono ricadere sui già esigui margini delle attività commerciali. Continueremo la nostra azione di pressione per azzerare le commissioni nelle transazioni sotto i 10 euro e per ridurre sensibilmente le spese per i canoni di noleggio dei dispositivi», dichiarano Monica Ciarrapica e Cesare Soldati, presidente e vicepresidente di Confesercenti Ravenna-Cesena.
Per dare aiuto a chi deve mettersi in regola, il governo ha disposto tre agevolazioni: credito d’imposta sulle commissioni relative a pagamenti con Pos; credito d’imposta per l’acquisto, il noleggio o l’utilizzo di Pos collegati ai registratori di cassa; credito d’imposta per l’acquisto di sistemi evoluti di incasso, che contestualmente al pagamento consentono anche la memorizzazione e trasmissione telematica dei dati.
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