Leone Magiera e il suo Karajan segreto. INTERVISTA | la CRONACA di RAVENNA

Leone Magiera e il suo Karajan segreto. INTERVISTA

Oggi alle 18 al Teatro Alighieri il pianista modenese, stretto collaboratore di cantanti come Luciano Pavarotti e Mirella Freni, presenta il libro sul mitico direttore d’orchestra

08 aprile 2022 - Più di settant’anni trascorsi nella musica, dalla rivelazione come bambino prodigio fino all’attività di oggi come solista e accompagnatore al pianoforte. Una lunga carriera trascorsa sia sul palcoscenico, nelle vesti di pianista e direttore d’orchestra, sia dietro le quinte, in quelle di maestro di cantanti e organizzatore teatrale: Leone Magiera è stato tra l’altro segretario artistico del Teatro alla Scala e direttore della programmazione del Maggio Musicale Fiorentino.

Nel corso del tempo, Magiera si è scoperto anche scrittore e oggi pomeriggio alle 18 presenterà al Teatro Alighieri, in Sala Corelli, il suo libro “Karajan. Ritratto inedito di un mito della musica”, pubblicato da La nave di Teseo nel 2020. L’incontro, che sarà condotto da Anna De Lutiis, è organizzato dal Centro Relazioni Culturali con la Fondazione Ravenna Manifestazioni. Parteciperà un’ex allieva di Magiera, il soprano Monica De Rosa McKay che, da lui accompagnata al pianoforte, interpreterà brani di Francesco Paolo Tosti.

Con Luciano Pavarotti e Mirella Freni, di cui Magiera fu per un periodo il marito, Karajan è stato uno degli incontri più importanti della sua vita. Nel volume, il celeberrimo direttore d’orchestra viene ricordato in aspetti anche inediti, imprevedibili per chi abbia in mente la sua immagine di divo, di personaggio mitico già quand’era in vita.

“Posso dire che anch’io in un certo modo lo idolatravo” dice Leone Magiera. “Oltre a essere il musicista che sappiamo, era molto accorto nel capire la psicologia degli altri e quindi anche del pubblico, e il suo mito era accresciuto da tutto il contorno: l’aereo privato, la moglie Eliette che era stata indossatrice di Christian Dior.
Ma nei cinque o sei anni in cui ho collaborato con Karajan, in tante produzioni operistiche e come coordinatore dei corsi per cantanti lirici al Festival di Salisburgo, mi è capitato molte volte di cenare con lui e, dopo qualche bicchiere di vino o un cognac, si rivelava un commensale molto simpatico, si comportava proprio come una persona normale.
Gli piaceva rilassarsi anche perché lavorava tantissimo; faceva spesso la regia delle sue opere, si occupava della produzione dei video e di tutto ciò che riguardava la discografia. Interveniva su tutti gli aspetti, a volte contrastando il lavoro dei tecnici, che avrebbero voluto protestare ma non ne avevano il coraggio”.

La collaborazione con lui che cosa le ha lasciato di fondamentale?

“Ho preso più cose da lui che da qualsiasi altro, in tutta la mia vita di musicista. La mia grande ammirazione mi ha spinto a scrivere questo libro; l’avevo tenuto nel cassetto per diversi anni perché non lo ritenevo degno di essere diffuso, finché un mio amico, Alberto Spano, ha interpellato Elisabetta Sgarbi, direttrice della casa editrice che l’ha pubblicato”.

Quello con Karajan è stato uno degli incontri fondamentali della sua vita di musicista, ma tra gli altri nomi spiccano quelli di Mirella Freni e Luciano Pavarotti. Qual era secondo lei la loro caratteristica fondamentale?

“Posso dire che entrambi siano stati miei allievi: Pavarotti ha cominciato a lavorare con me quando aveva diciotto anni, la Freni anche prima. Poi Mirella Freni l’ho sposata, ma dopo che abbiamo divorziato, quando avevo quarant'anni, non l’ho più frequentata. Pavarotti invece ha continuato a studiare con me per tutta la vita, fino alla fine. Io diressi infatti il suo ultimo concerto, quello del 10 febbraio 2006 per la cerimonia di apertura delle Olimpiadi invernali di Torino, l’ultima di più di mille serate insieme. Tra l’altro, anche qui a Ravenna fui sul podio per un concerto con lui, il 22 luglio 1993 al Porto, per il Ravenna Festival.
Sia Pavarotti sia la Freni erano musicisti istintivi: nessuno dei due conosceva la musica, cosa che ora può stupire, ma era normale per i cantanti di una volta; non la conosceva Caruso, non la conosceva Gigli. Il lavoro che io facevo con loro era ripetere molte volte i brani perché li memorizzassero. Ma entrambi avevano voci rare, di quelle che nascono solo ogni tanto, e con lo studio avevano acquisito una grande padronanza tecnica”.
Patrizia Luppi


© copyright la Cronaca di Ravenna
CONDIVIDI

Altro da:
Cultura

Tutto esaurito per il laboratorio-spettacolo "'Opera da tre soldi"

Gli attestati ai 16 allievi-attori protagonisti e premiazione come membri onorari ...

Tutto esaurito per il laboratorio-spettacolo "'Opera da tre soldi"

Gli attestati ai 16 allievi-attori protagonisti e premiazione come membri onorari ...

Al via la campagna abbonamenti a "La Stagione dei Teatri". Un totale di 20 appuntamenti

Da lunedì 22 luglio, chi si abbona entro il 3 agosto potrà usufruire di tariffe scontate ...

Al via la campagna abbonamenti a "La Stagione dei Teatri". Un totale di 20 appuntamenti

Da lunedì 22 luglio, chi si abbona entro il 3 agosto potrà usufruire di tariffe scontate ...

Riccardo Muti sul podio  della Banda Musicale della Polizia di Stato

Martedì 2 luglio, il concerto è alle 21 al Pala De André. Muti dirige la Sinfonia ...

Riccardo Muti sul podio  della Banda Musicale della Polizia di Stato

Martedì 2 luglio, il concerto è alle 21 al Pala De André. Muti dirige la Sinfonia ...

Biscotti Saltari

Sopra le righe

"Strùffati": Comune e Prefettura in difesa delle persone vittime di truffe. Il video con Maria Pia Timo

Tornano le azioni sul territorio. Si parte martedì 9 aprile alle 20.30 all'Almagià ...

Ortazzo, «lo scandalo continua»

Gli ambientalisti: «Il Parco del Delta non emette alcun cenno risoluto rispetto a ...

Dialogo sul Mediterraneo. INTERVISTA a Marc Lazar

È uno dei due protagonisti con l’ex Ministro Marco Minniti, del dibattito organizzato ...

Architettura, «una nuova visione con al centro la qualità». INTERVISTA

Come sfuggire alla schiavitù nei confronti delle logiche di mercato. Ne parla Marco ...

Salvò al mondo la Domus dei Tappeti di Pietra

RavennAntica intitoli uno spazio pubblico a Ezio Fedele Brini

Prospettiva Dante. Giancarlo Giannini incanta il pubblico

L'attore italiano ha aperto la XII edizione del festival promosso dalla Fondazione ...

Celebrato il 702esimo annuale di Dante. LE FOTO

Dalla prolusione alla Biblioteca Classense all'Offerta dell'Olio

Alluvione/ Oltre 600 firme per la petizione “Stop al pagamento delle utenze"

Promossa da una cittadina di Fornace Zarattini, Alessandra Musumeci. «Eni, Hera, ...