Cultura
Porta Teguriense, restaurata la porta d'ingresso all'antica capitale imperiale
Intervento di 165mila euro finanziato dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna e dal Comune
10 marzo 2022 - Porta Teguriense è stata recuperata con un intervento di 165mila euro, finanziato per metà dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna e per l’altra metà dal Comune.
Questo manufatto storico di epoca tardo antica si trova lungo il tratto di mura che va da Porta Adriana a Porta Serrata, nell’area verde in via Mura di San Vitale dedicata a Teresa Gamba Guiccioli.
Una passerella pedonale collega il giardino Teresa Gamba alla porzione di mura che va da via San Vitale a Largo Giustiniano e consente, nel tratto centrale, di poter osservare l’antica porta da un punto di vista privilegiato.
L’inaugurazione è avvenuta questa mattina alla presenza del sindaco Michele de Pascale, dei presidenti del Gruppo La Cassa di Ravenna e della Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna, Antonio Patuelli ed Ernesto Giuseppe Alfieri, della soprintendente Archeologia Belle Arti e Paesaggio Federica Gonzato, dell’architetto Emilio Roberto Agostinelli, dell’archeologo Massimo Sericola e della direttrice del Museo Nazionale di Ravenna Emanuela Fiori.
«Questa antichisssima porta d'ingresso all'antica capitale - ha spiegato Patuelli, intervenendo all'inaugurazione - porta il nome evocativo di Porta Teguriense, in riferimento all'antico corso d'acqua che, dopo essere passato vicino a Godo di Russi (dove l'antica Pieve tuttora si chiama proprio "Santo Stefano in Tegurio"), scorreva verso Ravenna, per arrivarvi nei pressi della Basilica di San Vitale. Il fiume Tegurio-Lamone, poi deviato, scorreva anticamente di fianco a un tratto delle mura nord e ovest di Ravenna. Infatti, l'antica capitale, per molti secoli - ha aggiunto - ha avuto le antiche mura circondate da fiumi, principalmente il Montone e il Ronco, poi deviati dopo la grande inondazione subita dalla città nel 1636».
L’intervento, finalizzato alla valorizzazione e al restauro della porta e al recupero e al consolidamento della porzione di mura di cui fa parte, si inserisce in una politica di tutela e riqualificazione del circuito murario della città, attuata da anni dall’Amministrazione comunale. I lavori sono stati eseguiti dalla cooperativa Ediltecnica dopo le indagini archeologiche stratigrafiche e sotto la sorveglianza della Soprintendenza.
Si è proceduto in primo luogo alla rimozione della copertura provvisoria in legno che era stata installata a protezione della porta, che ha consentito di distinguere le varie fasi costruttive la cui traccia era visibile nella tessitura muraria. Sono state quindi rimosse le porzioni cementizie e le parti laterizie di epoca tardo moderna e contemporanea, per mettere in risalto l’opera. È stato eseguito un rinforzo statico degli archi mentre i paramenti murari sono stati interessati da un intervento di pulizia, diserbo e consolidamento e da interventi di “cuci-scuci” laddove ritenuto necessario. L’interno della porta è stato ripulito e bonificato.
Questo stralcio si inserisce in un più vasto programma di valorizzazione della cinta muraria della città che vede come prossimo intervento il restauro del Torrione della Polveriera, di cui è già stato approvato il progetto esecutivo.
© copyright la Cronaca di Ravenna
Questo manufatto storico di epoca tardo antica si trova lungo il tratto di mura che va da Porta Adriana a Porta Serrata, nell’area verde in via Mura di San Vitale dedicata a Teresa Gamba Guiccioli.
Una passerella pedonale collega il giardino Teresa Gamba alla porzione di mura che va da via San Vitale a Largo Giustiniano e consente, nel tratto centrale, di poter osservare l’antica porta da un punto di vista privilegiato.
L’inaugurazione è avvenuta questa mattina alla presenza del sindaco Michele de Pascale, dei presidenti del Gruppo La Cassa di Ravenna e della Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna, Antonio Patuelli ed Ernesto Giuseppe Alfieri, della soprintendente Archeologia Belle Arti e Paesaggio Federica Gonzato, dell’architetto Emilio Roberto Agostinelli, dell’archeologo Massimo Sericola e della direttrice del Museo Nazionale di Ravenna Emanuela Fiori.
«Questa antichisssima porta d'ingresso all'antica capitale - ha spiegato Patuelli, intervenendo all'inaugurazione - porta il nome evocativo di Porta Teguriense, in riferimento all'antico corso d'acqua che, dopo essere passato vicino a Godo di Russi (dove l'antica Pieve tuttora si chiama proprio "Santo Stefano in Tegurio"), scorreva verso Ravenna, per arrivarvi nei pressi della Basilica di San Vitale. Il fiume Tegurio-Lamone, poi deviato, scorreva anticamente di fianco a un tratto delle mura nord e ovest di Ravenna. Infatti, l'antica capitale, per molti secoli - ha aggiunto - ha avuto le antiche mura circondate da fiumi, principalmente il Montone e il Ronco, poi deviati dopo la grande inondazione subita dalla città nel 1636».
L’intervento, finalizzato alla valorizzazione e al restauro della porta e al recupero e al consolidamento della porzione di mura di cui fa parte, si inserisce in una politica di tutela e riqualificazione del circuito murario della città, attuata da anni dall’Amministrazione comunale. I lavori sono stati eseguiti dalla cooperativa Ediltecnica dopo le indagini archeologiche stratigrafiche e sotto la sorveglianza della Soprintendenza.
Si è proceduto in primo luogo alla rimozione della copertura provvisoria in legno che era stata installata a protezione della porta, che ha consentito di distinguere le varie fasi costruttive la cui traccia era visibile nella tessitura muraria. Sono state quindi rimosse le porzioni cementizie e le parti laterizie di epoca tardo moderna e contemporanea, per mettere in risalto l’opera. È stato eseguito un rinforzo statico degli archi mentre i paramenti murari sono stati interessati da un intervento di pulizia, diserbo e consolidamento e da interventi di “cuci-scuci” laddove ritenuto necessario. L’interno della porta è stato ripulito e bonificato.
Questo stralcio si inserisce in un più vasto programma di valorizzazione della cinta muraria della città che vede come prossimo intervento il restauro del Torrione della Polveriera, di cui è già stato approvato il progetto esecutivo.
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