Cultura
Dante Arfelli, giornata di studio dedicata allo scrittore
Sabato 5 marzo dalle 10 alla Sala D'Attorre un convegno dedicato ai cento anni dalla sua nascita
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01 marzo 2022 - Nella giornata in cui ricorre l’anniversario della nascita di Dante Arfelli, nato a Bertinoro il 5 marzo del 1921, Ravenna rende l’omaggio che la pandemia non consentì nell’anno esatto del centenario. Così sabato 5 marzo dalle 10 alla sala D’Attorre (via Ponte Marino 2) verrà celebrato nell’ultimo, per così dire, giorno del suo centenario.
Un autore profondamente legato a Ravenna, alla terra di Romagna, ma anche al Centro relazioni culturali; fu infatti amico di Walter Della Monica che ne curò le ultime pubblicazioni e che tanto si adoperò per tenerne viva la memoria. Si deve alla figlia Fiorangela Arfelli, che con passione cura l’archivio del padre, l’invito a organizzare una giornata di studio che coinvolge importanti conoscitori dell’opera di uno scrittore eccezionale, che ha tratteggiato l’incertezza del dopoguerra come pochi.
“Un’opera amara, cruda, aspra, anche disperata, se dal fondo della sua chiusa tristezza non si levasse una trepida luce di umana simpatia”: con questa motivazione una giuria di alto livello, composta tra gli altri da Pancrazi, Palazzeschi, Giani Stuparich, nel 1949 aveva assegnato a Dante Arfelli da Bertinoro il Premio Venezia, antesignano del Campiello, per "I superflui", il suo romanzo d’esordio, scritto di getto nell’estate precedente. In occasione della sua ristampa, avvenuta nel 1994 da parte di Marsilio, Paolo Crepet ne intervistò l'autore sulle pagine de «l'Unità» e sarà proprio il noto psicoterapeuta e saggista ad aprire la giornata di studio.
Sarà poi Clelia Martignoni dell’Università di Pavia a entrare nel capolavoro di Arfelli, un volume dalla storia incredibile, pubblicato da Rizzoli e poi riedito da Vallecchi così da toccare le centomila copie, tradotto poi in vari paesi con riscontri di vendite e critica - specie in Francia e negli Stati Uniti - che pochi scrittori italiani possono vantare. Solo negli Usa l’edizione economica per l’editore Scribner’s, lo stesso di Hemingway, raggiunse le ottocentomila copie.
Marino Biondi dell’Università di Firenze approfondirà i meccanismi della vicenda letteraria, analizzando il destino di uno scrittore in bilico tra silenzio e scrittura. A Marco Sangiorgi il compito di affrontare "La quinta generazione", pubblicato nel 1951. Lo studio delle fonti d’archivio è affidato a Ivan Simonini, mentre a Franco Gabici tocca una riflessione su due destini paralleli: quello di Dante Arfelli appunto e di Giuseppe Berto, amici in vita e in qualche modo compagni di sorte umana e artistica. Alla figlia Fiorangela è affidata la conclusione del convegno, nel ricordo del padre e dello scrittore.
Conduce la giornata di studio Matteo Cavezzali e introducono l’assessore alla Cultura Fabio Sbaraglia e il direttore della Biblioteca Classense, del Mar e dell’unità organizzativa Politiche culturali Maurizio Tarantino.
Dante Arfelli nasce a Bertinoro il 5 marzo 1921. Alla sua opera d’esordio, "I superflui", segue il romanzo "La quinta generazione" (1951) e poi un lungo silenzio terminato solo nel 1975 con la raccolta di racconti "Quando c’era la pineta" e, nel 1993, con "Ahime´, povero me", straziante racconto biografico. Muore a Ravenna il 9 dicembre 1995.
© copyright la Cronaca di Ravenna
Un autore profondamente legato a Ravenna, alla terra di Romagna, ma anche al Centro relazioni culturali; fu infatti amico di Walter Della Monica che ne curò le ultime pubblicazioni e che tanto si adoperò per tenerne viva la memoria. Si deve alla figlia Fiorangela Arfelli, che con passione cura l’archivio del padre, l’invito a organizzare una giornata di studio che coinvolge importanti conoscitori dell’opera di uno scrittore eccezionale, che ha tratteggiato l’incertezza del dopoguerra come pochi.
“Un’opera amara, cruda, aspra, anche disperata, se dal fondo della sua chiusa tristezza non si levasse una trepida luce di umana simpatia”: con questa motivazione una giuria di alto livello, composta tra gli altri da Pancrazi, Palazzeschi, Giani Stuparich, nel 1949 aveva assegnato a Dante Arfelli da Bertinoro il Premio Venezia, antesignano del Campiello, per "I superflui", il suo romanzo d’esordio, scritto di getto nell’estate precedente. In occasione della sua ristampa, avvenuta nel 1994 da parte di Marsilio, Paolo Crepet ne intervistò l'autore sulle pagine de «l'Unità» e sarà proprio il noto psicoterapeuta e saggista ad aprire la giornata di studio.
Sarà poi Clelia Martignoni dell’Università di Pavia a entrare nel capolavoro di Arfelli, un volume dalla storia incredibile, pubblicato da Rizzoli e poi riedito da Vallecchi così da toccare le centomila copie, tradotto poi in vari paesi con riscontri di vendite e critica - specie in Francia e negli Stati Uniti - che pochi scrittori italiani possono vantare. Solo negli Usa l’edizione economica per l’editore Scribner’s, lo stesso di Hemingway, raggiunse le ottocentomila copie.
Marino Biondi dell’Università di Firenze approfondirà i meccanismi della vicenda letteraria, analizzando il destino di uno scrittore in bilico tra silenzio e scrittura. A Marco Sangiorgi il compito di affrontare "La quinta generazione", pubblicato nel 1951. Lo studio delle fonti d’archivio è affidato a Ivan Simonini, mentre a Franco Gabici tocca una riflessione su due destini paralleli: quello di Dante Arfelli appunto e di Giuseppe Berto, amici in vita e in qualche modo compagni di sorte umana e artistica. Alla figlia Fiorangela è affidata la conclusione del convegno, nel ricordo del padre e dello scrittore.
Conduce la giornata di studio Matteo Cavezzali e introducono l’assessore alla Cultura Fabio Sbaraglia e il direttore della Biblioteca Classense, del Mar e dell’unità organizzativa Politiche culturali Maurizio Tarantino.
Dante Arfelli nasce a Bertinoro il 5 marzo 1921. Alla sua opera d’esordio, "I superflui", segue il romanzo "La quinta generazione" (1951) e poi un lungo silenzio terminato solo nel 1975 con la raccolta di racconti "Quando c’era la pineta" e, nel 1993, con "Ahime´, povero me", straziante racconto biografico. Muore a Ravenna il 9 dicembre 1995.
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