Le richieste della Cgil sulla sanità | la CRONACA di RAVENNA

Le richieste della Cgil sulla sanità

Laghi: "Necessario riorganizzare la medicina del territorio e le unità operative ospedaliere e rendere operativo l’organismo paritetico per l’innovazione”

13 luglio 2020 - La Cgil mette a fuoco i punti salienti che la nuova Direzione Generale della ASL della Romagna è chiamata ad affrontare, in un confronto imprescindibile con le organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative, "in primis - afferma Claudio Laghi - il sindacato con il più ampio mandato in sanità, ovvero la Fp Cgil".

Il sindacato innanzitutto sottolinea la necessità riorganizzare la medicina del territorio, riconoscendo il valore assoluto delle sue varie componenti operative (Dipartimento e Igiene Sanità Pubblica tra gli altri, ma anche Case della Salute e Assistenza Domiciliare). "Si tratta di unità operative che continuano a essere sottoposte a grande stress e carico di lavoro per l'emergenza Covid. La pandemia ha evidenziato le criticità dell’attuale modello organizzativo che deve essere rimodulato e corretto sulla base dell'eterogeneità dei territori. Occorre modificare il modello dirigenziale unico a favore di un modello strutturato per ambiti. Infine occorre rafforzare il sistema con mezzi e risorse adeguate ai compiti".

Per la Cgil "anche le unità operative ospedaliere mutate con la pandemia vanno riorganizzate e devono ritornare all'operatività i reparti come le terapie intensive, semi intensive, blocchi operatori e Pronto Soccorsi, oggi ancora nel pieno dell'attività ma senza una programmazione condivisa con le organizzazioni sindacali. Non c'è chiarezza espositiva e programmatica, occorrono un intento preciso ed esplicitato sulla dislocazione del personale e il ritorno degli infermieri ai reparti di assegnazione pre-covid".

La Fp Cgil chiede infine la messa in campo dell’Organismo Paritetico per l’Innovazione, istituito dal contratto nazionale di lavoro, che non ha mai iniziato la sua attività e tanto meno a operare per il suo scopo, cioè “il coinvolgimento partecipativo delle organizzazioni sindacali su tutto ciò che abbia una dimensione progettuale, complessa e sperimentale di carattere organizzativo dell’Azienda”. Strumento che consentirebbe al sindacato "di essere ancor più parte attiva nella tutela e nella valorizzazione dei lavoratori della Sanità".

Laghi spiega che tutti questi punti sono mirati al raggiungimento dell'obiettivo primario, così come indicato anche nella legge regionale di istituzione dell'Azienda Ausl Romagna, “di assicurare in condizioni di qualità, appropriatezza e omogeneità, l’esercizio unitario delle funzioni di prevenzione, diagnosi, cura e riabilitazione. Questo va perseguito con il vero e fattivo coinvolgimento e riconoscimento dei professionisti, e di chi li rappresenta, che sono il vero punto di forza di questa importantissima azienda sanitaria".


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