Cultura
La nuova vita del 'Rasi'
Completati nei tempi previsti i lavori di ristrutturazione, la casa di Ravenna Teatro riapre al pubblico venerdì 18
17 febbraio 2022 - Nel corso di quasi otto secoli è stato chiesa e convento delle suore clarisse, cavallerizza, caserma e spazio teatrale allestito come cineteatro. Ora il Rasi, dopo sette mesi di lavori conclusi precisamente nei tempi previsti, riapre completamente rinnovato nella sala e nel palcoscenico e si presenta al pubblico con due giorni di avvenimenti e spettacoli.
Nelle serate di domani, 18 febbraio e del 19, alle 21, si terrà la prima nazionale di “Pianura”, di e con Marco Belpoliti, regia di Marco Martinelli, mentre sabato si succederanno alle 11.30 l’incontro “Una città e i suoi teatri. Politiche culturali e spazi di creazione”, alle 18 la lettura da parte di Marco Martinelli di “Farsi luogo. Varco al teatro in 101 movimenti” e di seguito la proiezione di “Ulisse XXVI”, film dello stesso Martinelli, protagonista Ermanna Montanari.
La nuova sala del Teatro Rasi, che è stata presentata in anteprima questa mattina, è stata attrezzata con una gradinata telescopica che può mutare assetto a seconda di quanto richiesto dai diversi allestimenti ed è, se necessario, del tutto rimovibile. Il nero domina, nelle pareti come nei tessuti delle poltroncine, nelle doghe lignee della pavimentazione e del palco come nei pannelli disposti lateralmente per migliorare l’acustica.
Anche la rimozione della controsoffittatura, che era tipica della disposizione come cineteatro degli anni Settanta, ha influito sulla migliore qualità dell’acustica, oltre a permettere l'impianto di una funzionale passerella sopraelevata. Il lavoro sul tetto, peraltro, ha visto l'inserimento di capriate di ferro e l'installazione di una cabina scorrevole che avvantaggerà gli allestimenti da un punto di vista illuminotecnico, fonico e scenografico. “Eliminando la controsoffittatura – ci ha spiegato l’architetto Carlo Carbone che ha firmato il progetto – abbiamo recuperato quattro metri di spazio in altezza su tredici complessivi. La nuova disposizione, con i pannelli sistemati ad hoc, permette una minima decadenza del suono dal palcoscenico all’ultima fila sul fondo della gradinata”.
Alla presentazione ha partecipato il sindaco Michele de Pascale, che riguardo a questa fase del Teatro Rasi (“completamente nuova, che lo propone come spazio teatrale del nuovo millennio”) ha affermato: “Ci troviamo davanti a un altro positivo esempio di come a Ravenna l’amore per la cultura e la collaborazione tra soggetti diversi che mettono risorse e competenze a disposizione della comunità diano sempre buoni frutti”.
Per la nuova vita del Teatro Rasi, fondamentale è stato il contributo della Regione Emilia-Romagna, oltre a quelli del Comune di Ravenna, di Legacoop Romagna e di Confcooperative Romagna. L’impresa è stata resa possibile in primo luogo, infatti, proprio dal bando regionale per la valorizzazione e il recupero dei teatri, che ha messo a disposizione risorse per 200 mila euro.
“Un teatro rinnovato, di dimensione europea” ha commentato l’assessore regionale alla Cultura Mauro Felicori, che sarà domani sera all’inaugurazione, “che offre alla città e alle sue tante realtà culturali uno spazio aperto alle diverse esigenze della scena e della ricerca teatrale e multidisciplinare contemporanea. Con le sue circa 300 aperture l’anno, il Rasi è uno dei protagonisti della scena culturale cittadina. Dopo il periodo pandemico con le sue forzate chiusure, questa è una ulteriore occasione per ritrovarsi e guardare al futuro con ottimismo”.
Patrizia Luppi
Foto di Massimo Argnani
© copyright la Cronaca di Ravenna
Nelle serate di domani, 18 febbraio e del 19, alle 21, si terrà la prima nazionale di “Pianura”, di e con Marco Belpoliti, regia di Marco Martinelli, mentre sabato si succederanno alle 11.30 l’incontro “Una città e i suoi teatri. Politiche culturali e spazi di creazione”, alle 18 la lettura da parte di Marco Martinelli di “Farsi luogo. Varco al teatro in 101 movimenti” e di seguito la proiezione di “Ulisse XXVI”, film dello stesso Martinelli, protagonista Ermanna Montanari.
La nuova sala del Teatro Rasi, che è stata presentata in anteprima questa mattina, è stata attrezzata con una gradinata telescopica che può mutare assetto a seconda di quanto richiesto dai diversi allestimenti ed è, se necessario, del tutto rimovibile. Il nero domina, nelle pareti come nei tessuti delle poltroncine, nelle doghe lignee della pavimentazione e del palco come nei pannelli disposti lateralmente per migliorare l’acustica.
Anche la rimozione della controsoffittatura, che era tipica della disposizione come cineteatro degli anni Settanta, ha influito sulla migliore qualità dell’acustica, oltre a permettere l'impianto di una funzionale passerella sopraelevata. Il lavoro sul tetto, peraltro, ha visto l'inserimento di capriate di ferro e l'installazione di una cabina scorrevole che avvantaggerà gli allestimenti da un punto di vista illuminotecnico, fonico e scenografico. “Eliminando la controsoffittatura – ci ha spiegato l’architetto Carlo Carbone che ha firmato il progetto – abbiamo recuperato quattro metri di spazio in altezza su tredici complessivi. La nuova disposizione, con i pannelli sistemati ad hoc, permette una minima decadenza del suono dal palcoscenico all’ultima fila sul fondo della gradinata”.
Alla presentazione ha partecipato il sindaco Michele de Pascale, che riguardo a questa fase del Teatro Rasi (“completamente nuova, che lo propone come spazio teatrale del nuovo millennio”) ha affermato: “Ci troviamo davanti a un altro positivo esempio di come a Ravenna l’amore per la cultura e la collaborazione tra soggetti diversi che mettono risorse e competenze a disposizione della comunità diano sempre buoni frutti”.
Per la nuova vita del Teatro Rasi, fondamentale è stato il contributo della Regione Emilia-Romagna, oltre a quelli del Comune di Ravenna, di Legacoop Romagna e di Confcooperative Romagna. L’impresa è stata resa possibile in primo luogo, infatti, proprio dal bando regionale per la valorizzazione e il recupero dei teatri, che ha messo a disposizione risorse per 200 mila euro.
“Un teatro rinnovato, di dimensione europea” ha commentato l’assessore regionale alla Cultura Mauro Felicori, che sarà domani sera all’inaugurazione, “che offre alla città e alle sue tante realtà culturali uno spazio aperto alle diverse esigenze della scena e della ricerca teatrale e multidisciplinare contemporanea. Con le sue circa 300 aperture l’anno, il Rasi è uno dei protagonisti della scena culturale cittadina. Dopo il periodo pandemico con le sue forzate chiusure, questa è una ulteriore occasione per ritrovarsi e guardare al futuro con ottimismo”.
Patrizia Luppi
Foto di Massimo Argnani
© copyright la Cronaca di Ravenna