Giornata della Memoria, i 76 "Giusti" in Emilia Romagna raccontati in una mostra e in un volume | la CRONACA di RAVENNA

Giornata della Memoria, i 76 "Giusti" in Emilia Romagna raccontati in una mostra e in un volume

Evento al Museo Ebraico di Bologna per celebrare i non ebrei che aiutarono gli ebrei a salvarsi. Un capitolo dedicato ai salvatori e salvati ravennati

27 gennaio 2022 - Il 27 gennaio si celebra la Giornata della Memoria, una ricorrenza internazionale per commemorare le vittime dell’Olocausto.
Numerosi gli eventi organizzati, tra questi l’inaugurazione al Museo Ebraico di Bologna della mostra “I Giusti in Emilia Romagna”, tratta dal volume edito da Minerva, a cura di Vincenza Maugeri e Caterina Quareni.

I Giusti sono coloro che, a rischio della loro vita, dall’8 settembre 1943 alla fine della seconda guerra mondiale diedero protezione agli ebrei braccati dai repubblichini e dai tedeschi, aiutando numerose famiglie a nascondersi e a mettersi in salvo.
Dopo la guerra, lo Stato di Israele attraverso lo Yad Vashem, il centro studi di Gerusalemme dedicato alla Shoah, ha deciso di istituire l’onorificenza di “Giusto tra le Nazioni” per dare riconoscimento al coraggio dei non ebrei che in tutto il mondo aiutarono gli ebrei a salvarsi e contribuirono quindi a far sì che tutto il popolo ebraico, destinato allo sterminio, avesse invece un futuro.

In Emilia-Romagna, da Piacenza a Rimini, i Giusti sono 76. La mostra espone testi e foto d’epoca, mentre il volume, frutto di un’attenta e approfondita ricerca, ricostruisce il quadro storico con contributi di Claudio Vercelli, Stefano Nicola Sinicopri, Elena Pirazzoli, Francesca Panozzo, e le “piccole e grandi storie di salvatori e salvati” riportando con grande precisione anche le schede anagrafiche di ciascun Giusto.

Da segnalare all’interno del volume il capitolo “La Memoria e i ricordi” a cura di Valentina Arena, dove sono contenuti i qr-code che consentono di scaricare i filmati che danno volto alle persone che hanno vissuto questa parte della storia, proiettati in una sala attigua alla mostra.

Le pagine dedicate alla provincia di Ravenna raccontano di Cotignola, il paese che diventò un approdo sicuro per intere famiglie di ebrei, ospitate e nascoste in abitazioni private, a cui furono forniti documenti falsi e carte annonarie, stampate e vidimate nella tipografia e negli uffici comunali da personale e da impiegati di diverso orientamento politico, nella comune lotta contro il nazifascismo.
Il commissario prefettizio Vittorio Zanzi aveva, infatti, messo in piedi in paese una rete di solidarietà che coinvolgeva tutta la società.
Tra le famiglie che trovarono rifugio a Cotignola vi è la famiglia Ottolenghi, che fu protetta nella casa del pittore, scultore e musicista Luigi Varoli e in quella contadina di Mario Tampieri.
Gli stessi esempi di solidarietà si sono verificati a Bagnacavallo con Vincenzo Tambini e Antonio Dalla Valle che accolsero la famiglia Einhorn e tanti altri.

L’inaugurazione della mostra ha visto gli interventi di Guido Ottolenghi, presidente della Fondazione Museo Ebraico di Bologna e autore della prefazione, Daniele De Paz, presidente della Comunità Ebraica di Bologna, Alberto Sermoneta, Rabbino Capo della Comunità Ebraica di Bologna, e i saluti dell’assessore regionale alla Cultura Mauro Felicori autore della prefazione insieme a Ottolenghi, del rettore dell’Università di Bologna Giovanni Molari, dei rappresentanti del Comune e della Città Metropolitana di Bologna.
A seguire, alle 16 la conferenza del professor Claudio Vercelli dell’Università Cattolica di Milano con le autrici del volume, e alle 18 il concerto con l’Orchestra del Baraccano.

Il Museo Ebraico di Bologna è in via Valdonica, 1/5
info@museoebraicobo.it
orari apertura mostra: da domenica a giovedì 10-17.30; venerdì 10-15.30; sabato e festività ebraiche chiuso.


Guido Ottolenghi, saluto di apertura all'inaugurazione della mostra "I Giusti in Emilia Romagna" (Ed. Minerva)


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