"Aria inquinata, siamo in piena emergenza" | la CRONACA di RAVENNA

"Aria inquinata, siamo in piena emergenza"

Ravenna in Comune cita i valori di Pm10 e chiede interventi

22 gennaio 2022 - "Giovedì la stazione di rilevamento di ARPAE di Via Zalamella a Ravenna ha segnalato il raggiungimento di 76 µg/m3 di PM10 come media nelle 24 ore: il livello massimo consentito nella concentrazione giornaliera di PM10 è di 50 µg/m3! Solo nel modenese in Regione si è fatto peggio (di poco: 77 µg/m3)".

Per Ravenna in Comune "siamo in piena emergenza e nessuno sembra badarci. Ogni lunedì, mercoledì e venerdì ARPAE tira le somme dell’inquinamento da particolato. E sulla base dei dati rilevati vengono applicate le misure emergenziali nella speranza (vana) di contenere il PM10. Il bollettino di ieri ha sancito il fatto che queste misure dall’inizio dell’anno sono in vigore per più del 40% del tempo. Dureranno almeno fino a lunedì, se non piove. Perché è la pioggia, d’inverno, a fare la differenza. Ogni anno è lo stesso ritornello. Dall’inizio di quest’anno, però, sta andando peggio. In pratica già 10 giorni su 24 sono stati interessati da emergenza per inquinamento da particolato.
Il PM10, è causa di tumore nei nostri polmoni, nella nostra trachea, nei bronchi, insomma alle vie respiratorie. Tumori che nel 2018 (ultimo anno per cui i dati sono disponibili) avevano provocato 271 morti nel ravennate: la maggior causa di morti per cancro in assoluto! Numeri in crescita: nel 2016 erano stati 260 i morti".

Ravenna in Comune afferma che "i nostri amministratori non ci badano. Passate le elezioni né il PD, né Coraggiosa, né altri del centrosinistra che esprime la Giunta ha manifestato preoccupazione o avanzato proposte per “spegnere” le principali cause dell’inquinamento da PM10. Quella che va arrestata o almeno ridotta nelle aree urbane è la combustione che fa funzionare gli impianti di riscaldamento e i mezzi di trasporto. Quanto meno quelli ancora legati all’energia fossile, cioè la maggior parte. Torniamo sempre lì: o si accelera la conversione verso l’impiego di energie rinnovabili oppure avremo solo l’imbarazzo della scelta. Sarebbe paradossale se risolvessimo l’emergenza Covid-19 per poi morire per tumore da polveri sottili o per qualche disastro climatico prodotto dall’effetto serra. In conclusione: o ci sbarazziamo una buona volta della dipendenza da gas, petrolio, carbone e simili o sarà il nostro territorio a sbarazzarsi di noi".


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