Guidarello 1/ Maggioli: «Il Premio non ha mai tradito le sue due origini: la Romagna e il turismo». LE FOTO | la CRONACA di RAVENNA

Guidarello 1/ Maggioli: «Il Premio non ha mai tradito le sue due origini: la Romagna e il turismo». LE FOTO

Il presidente di Confindustria Romagna ha aperto la cerimonia, presentata da Bruno Vespa con Margherita Ghinassi, in un Teatro Alighieri tornato alla piena capienza

13 novembre 2021 - L’emozione è stata palpabile alla cinquantesima edizione del “Premio Guidarello per il giornalismo d’autore” promosso da Confindustria Romagna che, dopo un anno di stop a causa del Covid-19, è tornato al Teatro Alighieri di Ravenna con il pubblico in presenza.

Dopo l’intensa apertura con le note della “Dante Sonata” composta da Franz Liszt nel 1849, suonata al pianoforte dal maestro Raffaello Bellavista, sono saliti sul palco gli otto vincitori: prima quelli del giornalismo d’autore Romagna, Giancarlo Cerasoli per la sezione cultura, Carlo Raggi per la società, Vittoria Tomasi per audiovisivi, tv e web, gli studenti della 4A/C AFM dell’Istituto tecnico Ginanni e della 4C del liceo scientifico Oriani di Ravenna per il Guidarello Giovani; poi quelli del giornalismo d’autore nazionale, Federico Fubini per la sezione cultura, Sandro Neri per la società, Maria Latella per radio e televisione, Marcello Masi per il turismo.

Diversi i temi d’attualità affrontati, spaziando dalla salute all’ambiente, dall’economia alla politica, grazie agli spunti offerti durante le mini-interviste ai premiati dal giornalista Bruno Vespa, ormai di casa al Guidarello, in coppia con la presentatrice Margherita Ghinassi. «Dove eravamo rimasti? – si chiede il noto conduttore tv che presiede la giuria nazionale del premio – Non ricordo più bene… Ma ieri sera ho fatto la terza dose e ho completato in percorso simbolico che spero porti alla rinascita. La più grande emozione? Tornare in teatro. Prima mi è capitato alla Scala di Milano, poi qui. E quando nello studio di “Porta a porta” ho visto entrare le prime persone del pubblico, è stato un altro passo avanti. Forse ce l’abbiamo fatta…».

A fare il saluto a nome di Confindustria Romagna, il presidente Paolo Maggioli: «Siamo riusciti a celebrare in presenza il fatidico traguardo dei cinquant’anni, fra l’altro portati molto bene. Il premio è cambiato e si è evoluto negli anni senza tradire però le sue origini che risalgono al 26 febbraio 1972, incentrate sulla Romagna e sul turismo. Inevitabile ricordare Paolo Passanti che nel 1986 ha preso “in mano” il premio, inventato da Walter della Monica, portandolo dalla sala consiliare del municipio al palcoscenico dell’Alighieri». Su Passanti, Guidarello speciale alla memoria, si è espresso anche Beppe Rossi: «È stato il precursore di un percorso importante, ma anche un intellettuale, un uomo colto schivo ma autorevole che conobbe Della Monica a un incontro letterario e ne rimase affascinato al punto da partecipare a tutte le sue rassegne».

Con il pediatra Cerasoli, che si è guadagnato l’appellativo di “medico umanista” per l’interesse verso le biografie dei medici romagnoli, della storia delle malattie, delle professioni mediche, dei rimedi popolari e delle istituzioni sanitarie, Vespa riprende il discorso dei vaccini. «Il medico non deve sapere solo di medicina – spiega Cerasoli – ma deve essere in grado di avvicinarsi all’uomo. Cosa penso dei 1.600 medici che rifiutano di vaccinarsi? Sbagliano, non danno il giusto esempio. La scienza non è invulnerabile ma aiuto l’uomo. In questo momento, credo sia giusto allontanarli, in futuro si vedrà. Tutti dovremmo fare al più presto la terza dose ed è bene che presto si parta anche con i bambini dai 5 anni in su».

La premiazione dell’ex cronista giudiziario de “Il Resto del Carlino” di Ravenna, Carlo Raggi, messosi in evidenza di recente per le interviste a personaggi ravennati noti o sconosciuti e per inchieste storiche, è stata invece l’occasione di parlare di magistratura e del ruolo della stampa. «Amo definirmi un cronista di strada che consuma le suole delle scarpe andando in giro – rivela Raggi –. Parlando con tanti professionisti del settore, molti dicono che sia meglio partire facendo l’avvocato, per poi diventare giudice e pubblico ministero, in modo da capire le tante sfaccettature della realtà. Il contrario, potrebbe essere deleterio. Ai colleghi invece dico che è sbagliato titolare “killer arrestato”, quando ancora il processo deve iniziare».

Il turismo, per lo più legato al territorio ma non solo, ha poi avuto uno spazio importante. «Prima della pandemia l’Italia è stata sottovalutata come meta di turismo – dice Vittoria Tomasi, nota per il travel blog “Una penna in valigia” –, perché gli italiani sembrano prediligere l’estero. Ma è ricca di tanti piccoli gioielli che aspettano solo di essere scoperti, anche sotto casa. Per non parlare dei numerosi itinerari di trekking in mezzo alla natura che è possibile sperimentare in Romagna».

Concorda anche Marcello Masi, ideatore di diverse rubriche e trasmissioni fra cui “Signori del vino”, “In viaggio con Marcello”, “La vita in diretta estate” e “Linea Verde Life”. «L’Italia “minore” – rivela – è migliore di quella che riusciamo a raccontare grazie a una imprenditoria vivace. Purtroppo però la nostra capacità di immaginare è molto più grande della politica e burocrazia che frenano. Cosa fa grande la Romagna sotto il profilo turistico? La capacità di fare squadra. Servirebbe alla Calabria per fare brillare le sue coste nel mondo. Come procede la rivalità con la Francia sui vini? Come qualità ci siamo quasi, loro hanno solo un leggero vantaggio in piccole porzioni di Bordeaux e di Champagne. Però sono ancora nettamente avanti sulla comunicazione: loro non vendono vino, ma la Francia stessa».

Federico Fubini, vicedirettore ad personam del “Corriere della sera” dove si occupa principalmente di economia e finanza, ha fatto invece qualche riflessione sull’attuale situazione politica. «Presto avremo tanti soldi da spendere – ricorda –, ma spendere bene è difficile. Basti pensare che negli ultimi sette anni siamo riusciti a spendere solo il 30% di fondi europei ricevuti… Serve un cambio di marcia ma non è chiaro come questo sia possibile con una classe politica che sembra poco propensa ad assumersi responsabilità. Di certo quanto successo negli ultimi anni, induce a una grande bagno di umiltà. Abbiamo avuto tanti shock, non solo legati alla pandemia ma anche alla tecnologia che richiede nuove competenze. È arrivato il momento di cambiare mentalità se si vuole uscire dalla deflazione».

Il Guidarello ad Honorem è andato all'Arma dei Carabinieri per aver contribuito, con umanità e spirito di servizio, su molteplici versanti ad affrontare l'emergenza sanitaria. Lo ha ritirato il generale di Corpo d'Armata Antonio Paparella, comandante interregionale Carabinieri "Vittorio Veneto" di Padova in rappresentanza del comandante generale dell'Arma, Teo Luzi.

r.b.

nella foto, i premiati


L'INTERVENTO DEL PRESIDENTE MAGGIOLI


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