Assegnazione case popolari: premiare la storicità della residenza e il genitore separato coi figli | la CRONACA di RAVENNA

Assegnazione case popolari: premiare la storicità della residenza e il genitore separato coi figli

Verlicchi (La Pigna) propone una modifica del regolamento comunale

17 settembre 2021 - «Urge una modifica del regolamento comunale per l'assegnazione degli alloggi di edilizia residenziale pubblica, dando attenzione e premialità verso quelle situazioni ingiustamente penalizzate dai Sindaci PD, compreso quello uscente». Veronica Verlicchi, candidata sindaco, afferma che questo è uno dei numerosi impegni che la sua giunta intende adottare fin dai primi giorni di mandato.

«Un punteggio maggiore per chi ha una residenzialità storica a Ravenna, l'obbligo di dimostrare che non si possiedono altri immobili, nemmeno nei Paesi d’origine, un punteggio negativo per chi ha morosità pregresse con l’amministrazione e una sottograduatoria dedicata ai padri o alle madri separati che devono ripartire per rifarsi una vita dopo il divorzio».

Il nuovo regolamento che la Giunta Verlicchi proporrà per l'approvazione al nuovo Consiglio Comunale e su cui si baseranno i bandi per l'assegnazione degli alloggi di edilizia residenziale pubblica, «introdurrà principi del tutto nuovi rispetto al passato e riporterà equità sociale tra i cittadini residenti all’interno del nostro territorio comunale.

Con il nuovo regolamento vogliamo fare in modo che le percentuali di assegnazione degli alloggi, che spettano a chiunque ne abbia realmente bisogno, rispecchino le percentuali di residenza, prevenendo così fenomeni discriminatori, che si alimentano di regole che favoriscono solo alcune categorie di cittadini rispetto ad altre.

Con l'attuale regolamento comunale voluto dai Sindaci PD, il numero degli alloggi popolari assegnati agli stranieri già di per sé superiore alla percentuale dei residenti effettivi in questi ultimi 3 anni, ha subito un significativo aumento».

Secondo i dati Acer, nel 2018 erano assegnati agli stranieri 436 alloggi pari al 20,8 %, nel 2019 ne sono stati assegnati 450 pari al 21,66% e nel 2020 sono stati 464 pari al 22,24%

«Un aumento di ben 28 alloggi nonostante gli immobili disponibili siano calati di 10 unità, passando dai 2096 del 2018 ai 2086 del 2021.
Ecco perché noi intendiamo adottare nuovi criteri, tra cui il più importante è quello della residenzialità storica per valorizzare il legame con il territorio. Per ogni anno di residenza a Ravenna anche non continuativa, chi fa la domanda otterrà 0,5 punti in più rispetto al punteggio già previsto al fine di valorizzare chi effettivamente abita, lavora e ha una famiglia in città e nel territorio comunale da più tempo».

Verlicchi sostiene che «una menzione particolare va poi alla sottograduatoria dedicata ai genitori separati che si trovino, dopo il divorzio, a dover abbandonare il tetto coniugale.
Nel nuovo regolamento saranno sottograduatorie a cui assegnare al massimo il 10% degli alloggi disponibili, come ad esempio quella dedicata ai genitori separati, che si trovano in condizioni di difficoltà economica dopo il divorzio, vuole prevenire la possibilità che una situazione transitoria si trasformi in una povertà più grave.

Purtroppo si tratta di un fenomeno noto che di norma colpisce i padri che, all’improvviso, usciti dalla famiglia devono affrontare spese molto alte per il mantenimento dei figli e la ricerca di una nuova abitazione.
Siamo convinti che un alloggio popolare in un momento così delicato, possa rendere più facile per il genitore coinvolto ripartire con una nuova vita anche in termini di autonomia economica».

Tra le nuove regole che verranno introdotte dal nuovo regolamento «c’è il principio dello sfratto incolpevole che assegna un punteggio favorevole, per la prima volta, solo a chi viene sfrattato per motivi dimostrabili di difficoltà economica legati al reddito o al lavoro (licenziamenti, cassa integrazione, malattie ecc).
Oltre al principio del non possedimento di beni immobili valido anche per i cittadini stranieri che devono dimostrare con documenti autenticati (e non più in autodichiarazione) di non essere proprietari di beni immobili in Italia e nei Paesi d’origine.
Verrà infine introdotto un punteggio negativo simbolico per i richiedenti che hanno maturato dei debiti nei confronti dell’amministrazione comunale».


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