Cultura
Celebrazioni dantesche: l'artista Luciana Notturni e lo stemma in mosaico dei da Polenta
È visibile nel palazzo della Provincia in piazza Caduti per la Libertà a Ravenna
![Celebrazioni dantesche: l'artista Luciana Notturni e lo stemma in mosaico dei da Polenta](/file/articoli/th/articoli_637669537931113408.jpg)
11 settembre 2021 - Lo stemma in mosaico della famiglia da Polenta realizzato dall’artista Luciana Notturni nell’ambito delle celebrazioni dantesche, che entrano nel vivo domenica 12, è stato collocato nell’androne del palazzo della Provincia, in piazza Caduti a Ravenna.
Lo stemma della famiglia da Polenta è lo stesso di cui si fregia la Provincia di Ravenna che, su drappo rosso, bordato d’azzurro, riprende la famosa aquila polentana, di cui si ha notizia dalla Divina Commedia, “l’Aguglia da Polenta”, menzionata nel XXVII canto dell’Inferno.
La famiglia da Polenta, che ospitò Dante Alighieri durante il suo esilio, esercitò la propria signoria su Ravenna e sui territori contigui dall’ultimo quarto del XIII secolo al 1441, anno in cui la città passò sotto il dominio della Repubblica di Venezia.
Sotto lo stemma in mosaico, che è visibile a tutti entrando nel palazzo della Provincia, è posta la targa che riporta i famosi versi: ”Ravenna sta come stata è molt’anni: l’aguglia da Polenta la si cova, sì che Cervia ricuopre co’ suoi vanni”.
© copyright la Cronaca di Ravenna
Lo stemma della famiglia da Polenta è lo stesso di cui si fregia la Provincia di Ravenna che, su drappo rosso, bordato d’azzurro, riprende la famosa aquila polentana, di cui si ha notizia dalla Divina Commedia, “l’Aguglia da Polenta”, menzionata nel XXVII canto dell’Inferno.
La famiglia da Polenta, che ospitò Dante Alighieri durante il suo esilio, esercitò la propria signoria su Ravenna e sui territori contigui dall’ultimo quarto del XIII secolo al 1441, anno in cui la città passò sotto il dominio della Repubblica di Venezia.
Sotto lo stemma in mosaico, che è visibile a tutti entrando nel palazzo della Provincia, è posta la targa che riporta i famosi versi: ”Ravenna sta come stata è molt’anni: l’aguglia da Polenta la si cova, sì che Cervia ricuopre co’ suoi vanni”.
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